50 Rivista della Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali - NUMERO 50 - FEBBRAIO 2007
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Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 50 - FEBBRAIO 2007



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I confini separano, la natura unisce: la "European Green Belt"

La Cortina di Ferro diventa Cintura Verde dell'Europa. Una cerniera ecologica lunga 8500 km che tange 3.200 aree protette e ospita un gran numero di specie e habitat europei minacciati di estinzione.

Nicchie per la sopravvivenza
Sentiamo spesso parlare degli impatti negativi degli hot spot della biodiversità a livello mondiale - ma non dobbiamo dimenticare che è proprio l'Europa il luogo dove la natura ha sofferto maggiormente i cambiamenti dovuti alle attività dell'uomo. Dopo migliaia di anni, specie ed ecosistemi si sono legati sempre di più allo sfruttamento del territorio e all'agricoltura. Oggi, molti ecosistemi preziosi che ospitano le specie europee minacciate di estinzione dipendono da qualche forma di gestione da parte dell'uomo. Lo sviluppo industriale e agricolo degli ultimi secoli ha distrutto questa relazione simbiotica: in molti casi, le aree rurali sono state trasformate in distretti agroindustriali e questo processo ha determinato lo spostamento della popolazione dai villaggi alle aree urbane. Le regioni meno sviluppate sono spesso relegate entro confini rigorosamente chiusi, dove gli habitat naturali e semi-naturali hanno trovato nicchie ideali per sopravvivere.
Con questo articolo non si vuole solo presentare l'iniziativa europea che trasformerà uno dei maggiori simboli di divisione tra gli uomini in un esempio di conservazione transfrontaliera della natura - ma si illustreranno anche alcune importanti attività in corso che speriamo contribuiscano a fermare la perdita della biodiversità entro il 2010.

Che cos'è Green Belt "Cintura Verde"?
Una delle barriere politiche più importanti che interessarono l'Europa del ventesimo secolo è stata la Cortina di Ferro che si estende per circa 8.500 km dalla punta più settentrionale della Scandinavia fino ai paesi dell'Europa Sud Orientale passando per l'Europa Centrale e attraversando alcuni dei paesaggi più fragili e straordinari dell'intero continente. La Cortina di Ferro si è sviluppata maggiormente nella parte orientale della barriera, creando una ‘zona proibita' dove non era permesso svolgere alcuna attività. L'unico risultato positivo di questa separazione sono stati i 40 anni di respiro concessi alla natura dall'agricoltura e dallo sviluppo intensivi che stavano interessando quasi tutte le altre zone. Ora questa regione di confine ospita molte specie e importanti habitat europei minacciati di estinzione, ed è stata chiamata European Green Belt "Cintura Verde Europea".
Green Belt è considerata una importante componente della rete ecologica paneuropea: in un raggio di 25 km da una parte e dall'altra dell'ex Cortina di Ferro esistono oltre 3.200 aree protette di ogni categoria in ben 23 paesi. Nonostante queste aree contengano alcuni degli ultimi siti della wilderness europea, essi non possono esistere in isolamento: è necessario infatti che sviluppino legami con altre aree protette nei paesaggi produttivi circostanti. In questo modo verrà assicurata l'integrità dei corridoi di migrazione e diffusione per le specie vegetali e animali. Quindi, l'obiettivo generale di Green Belt è creare una vera e propria spina dorsale di aree protette e non una mera sottile striscia di terra e acqua.

Dal Baltico al Mar Nero
Il percorso della "Cintura Verde" interessa le regioni biogeografiche più caratteristiche d'Europa e narra la storia delle relazioni tra l'uomo e i paesaggi agricoli e forestali in cui ha vissuto. In Fennoscandia - Russia, Norvegia, Finlandia e Stati Baltici - troviamo alcune delle aree di wilderness più estese, con ambienti primari forestali e di torbiera. La "Cintura Verde" si sviluppa lungo il margine occidentale delle foreste della taiga boreale e ospita specie che dipendono da questa foresta, come l'allocco della Lapponia (Strix nebulosa), la ghiandaia siberiana (Perisoreus infaustus) e il picchio tridattilo (Picoides tridactylus), nonché numerose specie di mammiferi minacciati, tra cui il lupo (Canus lupus), il ghiottone (Gulo gulo) e l'orso bruno (Ursus arctos). La "Cintura Verde" interessa anche la costa del Mar Baltico, una regione ricca di habitat preziosi e di grande importanza per gli uccelli migratori.
L'ex confine interno tedesco era rappresentato da una striscia di terra recintata e fortificata tale da costituire una vera e propria barriera per gli uomini, ancora visibile nel paesaggio circostante. Tra la Baviera e la Repubblica Ceca si estende il Parco Nazionale Transfrontaliero della Foresta Bavarese/Sumava, parco dominato da foreste e che ospita la lince europea (Felis lynx). Proseguendo, il tratto di Cintura che attraversa l'area tra Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia comprende una regione ricca di biodiversità e con una lunga tradizione di cooperazione transfrontaliera per la protezione della natura. Qui, il Parco Nazionale di Thayatal (A) confina con il Parco Nazionale di Podyji (CZ) che circonda la valle del fiume Dyje. Quest'area rappresenta un punto di incontro tra due sistemi climatici continentali e comprende diversi aspetti geomorfologici che concorrono a formare un'area ricca di specie, che include quasi 3.000 specie di piante. Tra le specie animali, qui si possono trovare il tritone crestato (Triturus cristatus), il colubro liscio (Coronella austriaca), la cicogna nera (Ciconia nigra) e la lontra (Lutra lutra).
Al confine tra l'Ungheria e l'Austria troviamo l'area protetta transfrontaliera, le riserve della biosfera e Patrimonio Mondiale dell'Umanità dei Parchi Nazionali di Fert?-Hanság (H) e Neusiedler-See (A). Questi parchi, che circondano il lago poco profondo di Fert? (Neusiedler See) e i suoi estesi canneti, sono anche caratterizzati dalla presenza dell'importante puszta pannonica (prati), mantenuta in parte dal pascolo della razza grigia ungherese, una razza di bovino domestico originario dell'Asia, oggi ormai rara.
Snodandosi attraverso importanti zone umide come il bacino fluviale della Drava-Mura che è delimitato da cinque paesi (Austria, Ungheria, Croazia, Slovenia, Serbia), la "Cintura Verde" si sposta nell'Europa Sud Orientale. Il bacino fluviale della Drava-Mura comprende circa 380 km di corridoio fluviale e copre circa 100.000 ha di aree inondabili. Costituisce uno dei gioielli fluviali europei e fornisce un'ampia gamma di habitat per molte specie e potrebbe presto diventare una riserva della biosfera. Un ramo che si sviluppa lungo la catena montuosa delle Caravanche tra l'Austria e la Slovenia conduce alla sezione italiana della "Cintura Verde" Europea, dalle Alpi Giulie alla zona carsica della costa adriatica.
Nell'Europa Sud Orientale, la Green Belt interessa le regioni di confine di Romania, Bulgaria e Serbia, passa attraverso il Parco Nazionale di Djerdap (SRB), un'area protetta transfrontaliera con il Parco Naturale Portile de Fier (RO). La Gola di Ferro (Djerdap) lungo il fiume Danubio rappresenta la via d'accesso ai Carpazi, dove vive la più consistente popolazione europea di mammiferi, tra cui l'orso bruno, il lupo e la lince. Più a sud, la "Cintura Verde" si divide e segue a ovest il confine greco fino, e attorno, all'Albania e a est il Mar Nero. Un'area importante è costituita dal Lago di Skadar che si trova sul confine tra l'Albania e il Montenegro. Skadar è uno dei più grandi laghi europei di acqua dolce: copre mediamente un'area di 475 km2 e un bacino idrico di 5.490 km2. Il lago rappresenta un importante luogo di riproduzione per l'avifauna e ospita alcune specie rare come il pellicano riccio (Pelecanus crispus) e il marangone minore (Phalacrocorax pygmaeus). Ad ogni modo, il numero di uccelli che si riproducono nella zona si sta riducendo rapidamente a causa di un sempre maggiore fruizione del lago.
La creazione della Green Belt si basa sul principio di una maggiore connettività delle aree protette con i paesaggi circostanti. Comprende alcune delle più importanti regioni europee per diversità biologica e culturale, interessa alcune parti delle rotte migratorie di numerose specie di uccelli (cade infatti lungo la ‘Rotta di Migrazione Orientale'), e attraversa le rotte migratorie di numerosi mammiferi. Fornisce anche uno spaccato delle diverse zone latitudinali d'Europa, creando una sorta di ‘laboratorio' ecologico per lo studio degli effetti del cambiamento climatico. Si spera che un ulteriore sviluppo dell'iniziativa diventi uno strumento per l'attuazione dei numerosi piani di rete ecologica per l'Europa e per migliorare la forza della cooperazione transfrontaliera a tutti i livelli, in particolare a livello comunitario.

La Natura e i suoi benefici
La Cortina di Ferro ha influenzato la vita di tutte le popolazioni dei paesi vicini. L'opportunità offerta dall'iniziativa Green Belt è quella di valorizzare la storia di questo famigerato confine e le sue affascinanti qualità naturali, basandosi su una migliore cooperazione transfrontaliera. Armonizzare i piani di gestione delle aree protette, comunicare l'unicità degli ecosistemi lungo il confine e coordinare la presa di coscienza relativa alla conservazione della natura offre numerose possibilità di sviluppo autoguidato, ad esempio nel campo dell'ecoturismo. Come effetto collaterale importante, questi sforzi congiunti contribuiscono alla creazione di una nuova identità regionale che era stata cancellata dalle divisioni politiche e fisiche. Inoltre, Green Belt promuove l'accesso a molte risorse finanziare messe a disposizione dall'Unione Europea per lo sviluppo strutturale e regionale.

Attività in corso, prossimi passi
Nonostante ci sia un sempre maggior numero di aree protette in Europa, la nostra natura si sta progressivamente riducendo. Un modo per fermare questo processo è rappresentato dalla gestione delle aree protette e dal loro legame con i paesaggi circostanti. Di conseguenza, uno degli obiettivi principali di Green Belt è quello di ultimare il Progetto della Mappatura attualmente in corso: dal 2005 sono state compilate e armonizzate le mappe GIS per almeno 25 km da una parte e dall'altra della Cintura ed è stato creato un esauriente database che include tutti i siti esistenti. I risultati verranno diffusi e permetteranno di identificare aree critiche per lo sviluppo di specifici progetti transfrontalieri. Inoltre, i risultati potranno anche essere usati nel campo delle relazioni pubbliche per dimostrare l'importanza della Cintura Verde a livello europeo. Attualmente, progetti regionali sono in via di sviluppo nella sezione dell'Europa Centrale e nei paesi dei Balcani: questi progetti coinvolgono partner locali facenti parte sia del settore della conservazione che dei settori dell'agricoltura e del turismo.
La struttura organizzativa di Green Belt è formata da Coordinatori Regionali per ciascuna delle tre sezioni e da Focal Point Nazionali che fungono da supporto all'attivazione di un Programma di Lavoro deciso a livello locale. Durante la Guerra Fredda, la Cortina di Ferro ebbe impatti diversi sulla sussistenza della popolazione - allo stesso modo, oggi, Green Belt significa tutt'altro. Per questo motivo la comunicazione costante nell'ambito dell'iniziativa ha un ruolo fondamentale. Per coordinare e ottimizzare le attività progettuali, ogni anno vengono organizzati incontri a livello regionale. Una newsletter trimestrale circola per l'intero continente e il sito web di Green Belt è in continua crescita, fornendo una piattaforma per lo scambio di buone pratiche sulla cooperazione transfrontaliera.
Oltre a essere uno strumento per lo sviluppo congiunto di nuovi progetti, Green Belt opera come strumento di marketing per la conservazione della natura in Europa: la storia della trasformazione di una barriera politica in una base per lo sviluppo sostenibile nelle aree rurali suscita molto interesse nei mass-media. Di conseguenza, sia i giornali che la TV hanno realizzato numerosi servizi sull'argomento, e, per gli anni a venire, sono allo studio nuovi progetti mediatici.

Se vuoi tenerti aggiornato sugli sviluppi di Green Belt, visita il sito: www.europeangreenbelt.org

Alois Lang