50 Rivista della Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali - NUMERO 50 - FEBBRAIO 2007
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Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 50 - FEBBRAIO 2007



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Fiumi

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Da Agenda 21 ad Azione 21 per il Mincio
Il Progetto "Da Agenda 21 ad Azione 21 per il Mincio" è un progetto che mira a definire azioni di salvaguardia, protezione e miglioramento ambientale del bacino del Mincio (dal Garda al Po), attraverso un percorso partecipato in cui a una rigorosa analisi tecnica dei problemi sono associate azioni definite e concertate assieme agli attori locali. In particolare in questi mesi il Parco ha promosso e portato avanti interventi "pilota" allo scopo di trarre indicazioni utili alla realizzazione di interventi di rinaturazione e riqualificazione fluviale di scala più ampia. Il fiume Mincio è sempre stato una grande risorsa: da secoli i territori rivieraschi vi ricavano quotidianamente potenzialità, ricchezza, identità, ma negli ultimi decenni un suo graduale degrado ha fatto sì che fosse l’uomo a dover intervenire per tutelarlo, ottimizzando la relazione fra il fiume e il suo bacino e ragionando sul suo futuro, sui Comuni che ne fanno parte, ma non solo, e sulle attività sociali, agricole e industriali che qui si radicano.
Dal lago di Garda sino alle zone più meridionali del bacino si può individuare infatti, un continuum, una lunga catena causa-effetto di eventi e criticità che si rinforzano vicendevolmente, incontrando altri fattori di rischio che aggravano ulteriormente alcuni degli allarmi lanciati. Si va dal problema delle portate a quello delle pratiche agricole intensive e all’eutrofizzazione, da drastici interventi di gestione spondale, con eradicazione delle fasce vegetazionali e cementificazione, che hanno portato a un’eccessiva artificializzazione del bacino fluviale, allo sfruttamento del fiume, delle Valli e dei bacini lacustri per attività di pesca, sport acquatici e nautica da diporto che favoriscono il degrado di questi ambienti. L’eutrofizzazione delle acque, è attualmente il problema maggiore del sistema fluviale, del Mincio che, in condizioni ottimali, come tutti i fiumi possiede una naturale capacità autodepurativa in grado di controllare le concentrazioni degli agenti inquinanti, tuttavia, pressioni esterne eccessive portano al superamento di questa capacità e determinano risposte imprevedibili dell’ecosistema. Inoltre, soprattutto nelle zone planiziali più coltivate, l’utilizzo di ogni centimetro di terra a scopi produttivi ha via via eliminato quelle fasce boscate che sorgevano sulle rive del fiume e dei canali che svolgevano un’azione di filtro fondamentale per evitare un massiccio riversarsi delle sostanze fertilizzanti nelle acque.
Sulla base di queste criticità nasce "Da Agenda 21 ad Azione 21": un progetto integrato di vasta portata, intrecciato saldamente con le direttive regionali in materia di riqualificazione dei bacini fluviali e che ha come essenza e sostanza l’impegno corale di tutte le diverse realtà coinvolte per una migliore gestione del rapporto fra le comunità e il fiume. Il progetto, ha lo scopo di ripristinare condizioni di maggiore naturalità nel bacino del fiume, ha individuato l’area di intervento sulla base di spartiacque e deflusso delle acque e tiene conto di molteplici fattori di interazione fiume-territorio.
In dettaglio, gli obiettivi principali sono:
• il miglioramento degli aspetti ambientali del fiume e del suo bacino;
• la riduzione del rischio idraulico;
• la più oculata gestione della risorsa idrica;
• l’ottimizzazione delle attività socio-economiche in relazione al fiume;
• la fruibilità turistica e ricreativa;
• una connessione permanente e rispettosa con la porzione a monte che tenga conto del paesaggio, delle sponde, delle comunità faunistiche e vegetazionali, della qualità chimica e microbiologica delle acque.
"Da Agenda 21 ad Azione 21" è un progetto diverso dalle iniziative di riqualificazione territoriale degli ultimi anni. Si tratta di gestire nel migliore dei modi un pool di ricerche, di scelte e di interventi pilota, già completamente finanziati; ovvero non si tratta di decidere "se" ma piuttosto di ipotizzare un "come" e un "dove" che siano il più condivisi possibile.
La natura e l’approccio di questo progetto seguono, come già sottolineato, le linee di indirizzo suggerite dal Piano di Tutela delle Acque della Regione Lombardia, che mira a un obiettivo preciso e ne detta i tempi: il raggiungimento di un livello di qualità ambientale corrispondente allo stato "buono" entro il 2016 per tutti i corpi idrici significativi, individuando politiche di gestione territoriale su scala di bacino idrografico. L’ammontare dei fondi coinvolti dal progetto, di cui fanno parte oltre al Parco e alla Regione Lombardia anche la Provincia e il Comune di Mantova, il Consorzio del Mincio, la Fondazione CARIPLO, LABTER-CREA, ARPA Lombardia, i Consorzi di Bonifica, ATO della Provincia di Mantova, l’Autorità di Bacino del Po, AIPO, ASL e tutte le amministrazioni comunali ricadenti all’interno del bacino del Mincio, è ingente: 500.000 euro dei quali ben 222.000 euro per finanziare opere concrete, cioè azioni dimostrative per realizzare microinterventi di ingegneria idraulica nel sistema vallivo e di gestione dello sfalcio della vegetazione in alveo e nei canali di bonifica. Il completamento delle azioni pilota è previsto per maggio 2007 e il traguardo conclusivo di queste sarà il Piano d’azione del Forum di Agenda 21, un documento di programmazione delle politiche fluviali frutto della negoziazione fra soggetti pubblici e privati, un piano programmatico che si allinei con importanti esperienze europee (Francia e Belgio) e che si porrà come presidio legislativo per la riqualificazione, la valorizzazione e la tutela di bacini e sottobacini idrici, determinanti per i territori all’interno dei quali sono inclusi.
In dettaglio, le azioni pilota individuate dai rappresentanti tecnici degli enti che compongono l’unità di progetto e rivolte a riattivare le funzioni di autodepurazione proprie delle zone umide, sono:
?"Da palude a ambiente terrestre: micro interventi di ingegneria idraulica per invertire la rotta", comprende azioni volte a contrastare il processo di riduzione della naturale capacità autodepurante delle valli della Riserva Naturale Valli del Mincio, la più estesa area umida interna d’Italia alla quale è stato riconosciuto il valore di "importanza internazionale";
?"Mille nuove "sentinelle" sulle rive del fiume: alberi e cespugli come barriera-filtro per l’azoto" prevede la realizzazione di fasce boscate (alberi e cespugli) lungo le rive di alcuni tratti di corsi d’acqua minori;
?"Canali più "naturali" con lo sfalcio controllato della vegetazione" prevede uno ‘stop’ al taglio generalizzato della vegetazione sulle rive o nell’alveo dei canali, che compongono il reticolo idrografico minore ma che sono in stretta connessione con il Mincio.
Il Progetto "Da Agenda 21 ad Azione 21" è iniziato formalmente nell’ottobre del 2005 e nel corso di questi mesi il Gruppo Tecnico ha effettuato una lunga e meticolosa serie di osservazioni, analisi e rilievi i cui risultati sono oggi disponibili in una banca dati che integra informazioni dal 1989 a oggi, consultabile dal sito www.forumdelmincio.it e implementabile dagli enti preposti al monitoraggio. I dati verranno poi interfacciati con le considerazioni emerse dai tavoli tematici, per individuare con chiarezza criticità e proposte in merito ai diversi nodi contenutistici dei tavoli stessi: sistema di monitoraggio delle portate, concessioni e tecniche di irrigazione, buone pratiche agricole, realizzazione di fasce tampone, miglioramento dell’idrodinamismo nelle Valli, contenimento delle specie invasive, carichi puntiformi.

Patrizio Scarpellini