Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 52 - GIUGNO 2008



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Guardare senza disturbare

Un caso pratico di applicazione del "visual census". Una tecnica scientifica e "non distruttiva" per effettuare rilevamenti quantitativi e qualitativi sull'ittiofauna all'interno delle aree marine protette.

Utilizzata per la prima volta nel 1954 da R.E. Brock per censire una popolazione ittica in ambiente di scogliera, la tecnica del visual census si è rivelata idonea per la raccolta di dati quantitativi e qualitativi inerenti all'ittiofauna presente all'interno delle aree marine protette, comportando un rischio di impatto nell'ambiente monitorato praticamente nullo. La valutazione da parte dell'osservatore sul riconoscimento delle specie e sulla stima della loro taglia, tuttavia, può peccare di una certa soggettività.
Quella del visual census è una tecnica di campionamento subacqueo "non distruttiva" in quanto consiste nell'osservazione in situ del popolamento ittico da studiare, senza l'effettuarsi di alcun prelievo di materiale vivente dall'ambiente sommerso.
Nello studio dell'ittiofauna all'interno di un'area marina protetta possono essere adottate tre principali metodologie di visual census:
1) la metodologia del percorso, che dà indicazioni sulla ricchezza specifica e sulle classi di taglia dell'ittiofauna pelagica e bentonica riscontrabile durante una passeggiata subacquea con itinerario casuale della durata di circa 15 minuti a velocità costante e nota;
2) la metodologia del punto fisso, che permette di raccogliere dati quantitativi relativi alle classi di abbondanza e di taglia dell'ittiofauna soprattutto pelagica, essendo la superficie di rilevamento estesa ad una colonna d'acqua di altezza e raggio pari a 5 m (raggio individuato da una sagola piombata stesa sul fondo e lunga proprio 5 m. L'osservatore effettua una rotazione di 360°, stando in ginocchio per non sollevare sospensione ed appunta tutte le specie, il numero di individui avvistati e la loro taglia. Il censimento viene completato analizzando il tratto lungo la sagola e la circonferenza del cilindro immaginario d'acqua in modo da non tralasciare di censire anche le specie bentoniche più criptiche. Per ogni punto fisso si effettuano circa 10 minuti di osservazioni.);
3) la metodologia del transetto, che consente di raccogliere dati quantitativi sulle classi di abbondanza e di taglia delle specie prevalentemente bentoniche, rilevate lungo un corridoio subacqueo di altezza e larghezza di 5 m, individuato da una sagola piombata della lunghezza di 25 m posizionata sul fondo (preferibilmente uniforme) in modo o parallelo alla costa (e di conseguenza a profondità costante) o perpendicolarmente o trasversalmente alla costa (e di conseguenza a profondità variabile). La durata totale del censimento ittico con questa metodologia è di 10 minuti.
All'interno delle aree marine protette, le operazioni di campionamento visivo vengono ripetute a distanza di tempo per poter valutare, analizzando i dati raccolti nell'arco delle stagioni o degli anni, l'efficacia delle misure di tutela e prevenzione operate.
I dati rilevati durante ogni immersione subacquea devono essere appuntati su una lavagnetta e successivamente trascritti su tabelle elettroniche in modo da poter essere facilmente consultati ed elaborati con metodi statistici. Ciò è quanto è stato effettuato nel lavoro di tesi dal titolo Valutazione degli effetti della istituzione dell'Area Marina Protetta "Isole Ciclopi" sul popolamento ittico costiero (2005-2006; Facoltà di Sc. Mat, Fis e Nat., Dip. di Biologia Animale, Corso di Laurea in Scienze Naturali, Università degli Studi di Catania).
In tale lavoro di tesi svolto nelle acque dell'A.M.P. "Isole Ciclopi", lungo otto itinerari subacquei ricadenti all'interno delle zone "B" e "C" di "riserva generale" e "parziale", è stato effettuato un conteggio degli esemplari ittici rilevati con ognuna delle tre metodiche del visual census (transetto, punto fisso e percorso), tenendo conto di classi di abbondanza numerica, di classi di dimensioni e di classi di taglia (P=piccola, M=media e G=grande). Tutti i rilevamenti effettuati venivano appuntati in una "tabella tipo" nella quale erano riportati il sito di campionamento, il tipo di metodica utilizzata, la tipologia del substrato, lo stato del mare, la forza della corrente, la profondità alla quale il campionamento si effettuava, i nomi delle specie ittiche, la loro taglia ed il loro numero. I dati raccolti ed elaborati sono stati poi confrontati con i dati di studi ittici precedenti, effettuati con la tecnica del visual census tra il 2002 e il 2004 sempre nelle zone "B" e "C" dell'A.M.P. "Isole Ciclopi", e si è notato un notevole incremento sia nel numero di individui che nel numero delle varie specie ittiche. In particolare, è stato osservato l'aumento di specie di interesse commerciale appartenenti ai generi Diplodus, Epinephelus, Lithognathus, Mullus, Pagellus, Oblada, Seriola, Sarpa e Spicara, a conferma dell'efficacia dell'azione di protezione e tutela svolta all'interno dell'A.M.P.
All'interno dell'A.M.P. "Isole Ciclopi" sono state rilevate 21 famiglie e 61 specie ittiche. Di queste 21 famiglie ittiche, 20 appartengono all'ordine dei Perciformi ed una (la Synodontidae) all'ordine degli Aulopiformi. Le famiglie ittiche più ricche in specie sono le famiglie Gobidae, Labridae, Serranidae e Sparidae (Tab.1).
Dal conteggio del numero di esemplari appartenenti alle varie specie ittiche si è potuta ottenere una classifica delle specie ittiche, basata sull'abbondanza numerica. Le prime dieci specie ittiche con il maggior numero di esemplari si sono rivelate: Chromis chromis (Linneaus, 1758); Boops boops (Linneaus, 1758); Spicara maena (Linnaeus, 1758); Coris Julis (Linnaeus, 1758); Spicara smaris (Linnaeus, 1758); Thalassoma pavo (Linnaeus, 1758); Apogon imberbis (Linnaeus, 1758); Symphodus mediterraneus (Linnaeus, 1758); Serranus cabrilla (Linnaeus, 1758); Mullus surmuletus (Linnaeus, 1758). Di queste dieci, le prime quattro specie ittiche, che sono gregarie, risultano avere un'importanza sostanziale in quanto pare che da esse dipenda la presenza o l'assenza di altre specie gregarie nei periodi estivo ed invernale.
Il visual census adottato per censire il popolamento ittico costiero dell'A.M.P. "Isole Ciclopi" è stato eseguito fra i mesi di agosto e dicembre per poter osservare e confrontare fra loro le specie ittiche estive ed invernali ovvero per poter effettuare una stima quantitativa e qualitativa degli esemplari sia nel periodo caldo che in quello freddo (Tab.2). Come si può osservare, nella stagione fredda il numero degli individui ed il numero delle specie aumentano, fenomeno riconducibile, quasi sempre, ad un notevole incremento di individui delle specie gregarie (Chromis Chromis, Boops boops, Spicara maena e Spicara smaris) probabilmente relazionato al ciclo vitale di queste specie. In entrambe le stagioni, comunque, la taglia predominante è risultata essere quella M. Il ripopolamento ittico, inoltre, viene in gran parte favorito dalla chiusura dei siti dell'A.M.P. alla pesca professionale non autorizzata, ovvero ai non residenti, e dalla regolamentazione della pesca sportiva.
Considerando insieme le immersioni estive ed invernali (Tab.4), si è visto che l'itinerario subacqueo più ricco in numero di individui è quello del "Faraglione Piccolo", mentre quello più povero "l'Itinerario Archeologico"; questo perché il Faraglione Piccolo si trova al fianco Sud dell'Isola Lachea (zona A di riserva integrale) e risente più degli altri itinerari subacquei dell'influenza di tutela applicati all'A.M.P., mentre l'Itinerario Archeologico é sito all'ingresso del porticciolo di Capo Molini e risente notevolmente del disturbo antropico provocato dal viavai delle imbarcazioni. L'itinerario subacqueo più ricco in specie si è dimostrato "Il Castello", forse perché pieno di anfratti e piccoli canyon, luoghi di rifugio per molte specie di pesci; mentre quello più povero l'itinerario de "I Panettoni" a causa della tipologia del fondale, infatti presenta un substrato sabbioso sul quale si ergono tre grossi scogli isolati ovvero un tipico ambiente di secca.
Analizzando la situazione riscontrata nei soli transetti, si è visto che il transetto più ricco in specie è risultato quello dell'itinerario subacqueo "Pietra del Lido" mentre i transetti più poveri quelli degli itinerari subacquei "Casa del Principe" e "I Panettoni" (Tab.3). Nei soli transetti sono state contate 43 specie ittiche.
Dall'elaborazione statistica di tutti i dati rilevati nei siti di campionamento si è potuto calcolare il valore degli indici ecologici di diversità o di Shannon-Weaver (H'), di equitabilità (E) e di ricchezza specifica (RS) degli stessi siti di rilevamento, dell'intera A.M.P. e dei transetti effettuati nelle zone "B" e "C" dell'A.M.P.
Come si può osservare dalla Tab.4, Il Castello è l'itinerario subacqueo con indice RS più alto, mentre quello de I Panettoni è l'itinerario subacqueo con indice RS più basso; l'Itinerario Archeologico presenta gli indici H' ed E più alti, mentre Casa del Principe quelli più bassi. La Tab.5 mostra, invece, gli indici ecologici riscontrati nell'intera A.M.P. nel 2005-2006. Il numero totale di specie censite nelle acque dell'A.M.P. "Isole Ciclopi" è pari a 61 e rispetto al 2002 si è avuto un incremento di 19 specie ittiche (sempre del Mediterraneo); infatti, nell'indagine effettuata nel 2002 dall'A.M.P. "Isole Ciclopi" con il contributo del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, il numero delle specie ittiche ammontava a 42. Dal 2002 ad oggi si è, inoltre, avuto un incremento dell'indice ecologico H' di più del doppio (da 1,52 a 3,28) con un confortante incremento dell'indice ecologico E (da 0,33 a 0,55). Dal 2004 ad oggi, poi, l'indice ecologico RS ha subìto un incremento del 380%, infatti da un valore medio di 1,55 del 2004 è passato ad un valore medio attuale di 5,89 (Tab.6).
Dalla Tab.7 si può evincere che fra le zone "B" e "C" dell'A.M.P. "Isole Ciclopi" non vi é una differenza per quel che concerne l'indice ecologico H'; si sono avuti, invece, valori degli indici di equitabilità (E) e ricchezza specifica (RS) superiori nella zona "C". Questo divario fra gli indici E ed RS potrebbe essere imputato sia all'estensione delle due zone, essendo al zona "C" più ampia della zona "B", sia alle tipologie del substrato (nella zona "B" si hanno substrati rocciosi e roccioso-sabbiosi; nella zona "C", oltre ai substrati rocciosi e roccioso-sabbiosi, si hanno anche substrati a Posidonia oceanica).
Da quanto emerso, quindi, si può concludere che il popolamento ittico delle "Isole Ciclopi" è in evidente ripresa e che il regime di gestione dello sforzo di pesca è compatibile con l'esigenza di tutela imposta dalle finalità istitutive dell'A.M.P.
Monitorare stagionalmente la vita ittica che pullula nelle acque delle aree marine protette con una tecnica "non distruttiva", come quella del visual census, si dimostra particolarmente utile nella valutazione delle dinamiche di popolazione e delle variazioni dei parametri di comunità legati a pesca, inquinamento, ingresso di eventuali specie invasive e disturbo antropico nelle sue diverse forme. Sarebbe opportuno, inoltre, estendere le osservazioni anche ai siti confinananti e distanti dalle aree marine protette per poter monitorare eventuali effetti di ripopolamento indotti dalla presenza delle aree marine protette.

Maria Cristina Seminara