Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 52 - GIUGNO 2008



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Recensioni

Il Parco Nazionale del Gran Paradiso nelle lettere di Renzo Videsott
Franco Pedrotti
Temi Editrice, Trento 2007
588 pp., 20 Euro


Quattromila lettere scritte, chi può vantare tra i lettori di Parchi una simile corrispondenza? Certo, nell'epoca delle e-mail e degli smartphone, "prendere carta e penna" è sempre più una figura retorica che un'azione quotidiana. Ma impressiona comunque la mole dei carteggi lasciati da Renzo Videsott, storica figura dell'ambientalismo italiano, direttore del Parco del Gran Paradiso per 24 anni (dal 1945 al 1969). Questo volume ne raccoglie 340, corredate da puntuali note su persone e fatti citati, scelte da Franco Pedrotti, docente di Conservazione della Natura all'Università di Camerino ed egli stesso tra i protagonisti della sempre poco indagata vicenda della protezione ambientale di casa nostra.
Professori universitari e colleghi protezionisti, parenti ed amici, giornalisti, responsabili di associazioni venatorie e dirigenti d'azienda, soprattutto uomini politici: il destinatario delle missive del "noioso martellante" (come si autodefinisce in una lettera lo stesso Videsott) è la società italiana del tempo, riluttante ad assecondare l'impegno e la passione con le quali l'uomo adempiva al compito assegnato, cioè salvare un paradiso naturale e il suo simbolo più prezioso, lo stambecco. Ad Aurelio Peccei, il futuro fondatore del Club di Roma ma allora commissario straordinario della Fiat, chiede una Cinquecento per sostituire le auto di servizio del parco andate perdute con la guerra. A Vittorio Foa, deputato fin dalla costituente e tra i padri nobili della sinistra italiana, l'amico Renzo rivolge un grazie per il sostegno in Parlamento ma pure un augurio affettuoso affinché "i tuoi progressi oratori arriveranno a battere i successi del Savonarola". A don Luigi Sturzo, nel 1951 Videsott scrive a nome del nascente Movimento Italiano Protezione della Natura per plaudere ad alcuni scritti del fondatore del Partito Popolare Italiano, nonché per perorare la causa della protezione della Val Genova, in Trentino. Ad Antonio Cederna è indirizzata una lettera del 1965, dove Videsott spara a zero contro il disegno di legge da poco presentato dai deputati La Malfa, Paolo Rossi ed altri e ispirato da Italia Nostra: "se un tale disegno di legge venisse approvato, sarebbe veramente la fine per i parchi nazionali esistenti e soprattutto per quello del Gran Paradiso". E Cederna risponde che sì, "concordo sostanzialmente con Lei".
Lo stile delle lettere, come scrive Pedrotti nell'introduzione, è quello tipico di Videsott a volte duro e aggressivo, a volte lirico. E la lettura del libro restituisce un'immagine del personaggio piena di vigore, che ai suoi interlocutori fa richieste concrete, senza tralasciare parole di affetto familiare al fratello Paolo o gli auguri di buon anno ai guardiaparco. Una figura d'altri tempi quella che emerge da questo libro, che viene pubblicato - come ricorda nella presentazione il presidente della Regione Valle d'Aosta Luciano Caveri - in un momento di transizione per il Parco del Gran Paradiso."Vinta la battaglia, che tanto sarebbe piaciuta a Videsott, per evitare la scomparsa della figura storica del guardiaparco, si apre la stagione del Piano e del Regolamento del Parco". Una stagione che in realtà attende da tempo una positiva chiusura. Hanno fatto prima i lupi, giunti adesso anche nel primo parco italiano durante il processo di rioccupazione dell'antico areale alpino della specie: di questo, c'è da starne certi, il Direttore sarebbe stato entusiasta.
(Giulio Ielardi)

Uomini e lupi
Giulio Ielardi
Edizioni ETS, Pisa 2007
229 pp., 18 Euro

Dieci interviste con presentazione e post-fazione di personalità che su piani, epoche e sedi diverse hanno avuto e spesso hanno tutt'ora un ruolo molto importante in una vicenda non sempre conosciuta almeno nelle sue pieghe più ‘nascoste' che rivelano talvolta veri e propri gustosi e sorprendenti ‘retroscena'.
Chi scorra l'indice a partire da Maurilio Cipparone e via via a Luigi Boitani, Gianluigi Ceruti, Matteo Fusilli, Renzo Moschini, Fabio Renzi, Edo Ronchi, Giuseppe Rossi, Giuliano Tallone, Franco Tassi, Fulco Pratesi, Mario Tozzi fino a Luigi Bertone non faticherà certo a cogliere immediatamente la disomogeneità delle persone che all'autore raccontano a ruota libera esperienze di vita, di lavoro, di impegno culturale, di ricerca scientifica, di militanza politica e istituzionale che ad un certo momento, talvolta quasi per ‘caso', incontrano i parchi.
Non si tratta di un libro sulla storia dei parchi, ma di storie individuali sempre intrecciate in molti casi indissolubilmente con quella delle associazioni ambientaliste, delle Università, dei partiti, delle istituzioni locali e nazionali. C'è lo zoologo di fama per i suoi studi sul lupo e gli orsi che deve essere protetto dalla Polizia nel corso di assemblee infuocate e il "padre" della legge sui parchi che giorno dopo giorno deve tessere la sua difficile tela; c'è il Presidente di Federparchi che dalla Comunità montana e dalla Provincia arriva alla presidenza del Parco nazionale del Gargano e poi a Roma. C'è Franco Tassi che ha impersonificato alla grande anche nei suoi clamorosi ‘infortuni', l'esperienza di spessore del Parco Nazionale d'Abruzzo, c'è Fabio Renzi di Legambiente che si affianca a una esperienza per molti versi comune e affine a quella del WWF ma anche se ne differenzia, c'è Giuseppe Rossi ora presidente del Parco Nazionale d'Abruzzo che appare un vero ‘predestinato' a quel ruolo (chi incontra a 6 anni in Italia un orso che raccoglie le mele!) e chi come Tozzi al Parco dell'Arcipelago ci arriva dopo tante trasmissioni televisive per cercare di ridare una immagine dignitosa e presentabile ad un parco prigioniero politico per alcuni anni. Senza dimenticare che accanto a Giuliano Tallone un giovane che fin da piccolo -come diceva Rascel- ha vissuto e lavorato nei e per parchi c'è il "prefatore" Cipparone una vera bandiera e non solo in Italia di questo mondo su cui spesso sembra calare la tela o Luigi Bertone presidente in anni ormai lontani del Parco regionale del Ticino Lombardo e primo presidente del Coordinamento nazionale dei parchi e ora direttore di Federparchi. Il lettore sicuramente gradirà scoprire accanto a episodi biografici anche singolari, curiosi ma non privi di interesse, soprattutto come sia stato possibile che esperienze, competenze, posizioni politiche culturali sovente assolutamente diverse e in epoche anch'esse diverse abbiano potuto confluire e incontrarsi su un terreno così particolare quale è quello dei parchi. Si discute molto oggi specie in riferimento alle non sempre felici scelte riguardanti i presidenti dei parchi se si è tenuto conto e in che misura delle ‘competenze' ossia di quanto di più complicato e difficile vi sia da definire. Ecco, la lettura del libro sgombrerà per molti versi il campo da alcune banalità proprio a questo riguardo perché si potrà constatare -prove alla mano- che le cosiddette competenze non sono appannaggio esclusivo né di una categoria né di una professione; vale per i presidenti ma anche per i direttori pur nei loro differenti ruoli. Attraverso queste leggibilissime testimonianze - merito di Ielardi che ha dato corda ma anche stuzzicato nel modo appropriato al momento giusto gli intervistati- alle quali se ne sarebbero potute aggiungere altrettante ed anche di più, si può ‘ricostruire' senza retorica né omissis un bel tratto del percorso accidentato che ha condotto ai risultati di cui oggi siamo orgogliosi pur senza negare le numerose grane e difficoltà che rimangono.
Non è un libro di meri ricordi più o meno piacevoli ma di attualità persino imbarazzante, da cui emerge chiaramente una "marcia di avvicinamento" tra posizioni in partenza lontane e persino contrapposte: da un lato il movimento ambientalista che ha pian piano superato la sua diffidenza verso le istituzione specialmente locali, dall'altro il mondo politico-istituzionale ha dovuto aprirsi alle istanze di tutela e conservazione fino ad assumere un ruolo fondamentale. E' storia assai recente che riguarda il presente specie nel momento in cui si sta discutendo una nuova legge non solo urbanistica sul governo del territorio ed il nuovo Codice delle autonomie che dovrà ridisegnare profondamente ruoli e compiti che riguardano direttamente e indirettamente in maniera vitale anche i parchi e le aree protette. Una partita dall'esito tutt'altro che scontato visto quel che succede e si dice in tante sedi e regioni sul ruolo dei parchi anche regionali nella pianificazione, tutela della biodiversità e del paesaggio.
Come sempre la storia o anche solo una seria cronaca ci aiuta a guardare con maggiore consapevolezza ed anche fiducia al presente che di problemi non ne ha certo pochi.
(Renzo Moschini)

Una collana di 3 Volumi per il Beigua
Coloro che hanno avuto l'occasione di frequentare e conoscere il territorio del Parco del Beigua, una balconata montuosa situata al centro del Golfo Ligure e posta in spazi ristretti ed impervi tra la riviera e la Pianura Padana, hanno ben presenti la diversità di ambienti, di paesaggi, di vegetazione che costituiscono il patrimonio ambientale del parco, altresì riconosciuto a livello mondiale dall'UNESCO ed incluso nella rete europea dei Geoparchi. Il Parco del Beigua è sempre stato in prima fila nell'attuare misure di conservazione che possano essere utili a tutelare e migliorare lo stato della biodiversità, non solo all'interno del parco, ma direttamente o indirettamente anche nelle aree esterne. L'occasione di lavorare per la costituzione e il funzionamento della rete Natura 2000 e per contribuire, insieme con la rete nazionale dei parchi, a fermare la perdita di biodiversità così come previsto dal progetto internazionale Countdown 2010, è soltanto il primo dei molti passi necessari che si dovranno compiere per preservare il patrimonio naturale.
II progetto "Parco del Beigua: un parco per la biodiversità: conoscenza, tutela e valorizzazione della ZPS Beigua - Turchino" tra i diversi e notevoli risultati ottenuti ha anche previsto la pubblicazione di tre volumi inseriti nel progetto e cofinanziati dall'Unione Europea: si tratta della voluminosa "Guida agli uccelli" a cura di Loris Galli ed in collaborazione di Antonio Aluigi e Luca Baghino, dell'intrigante volumetto "I Chirotteri" di Mara Calvini e di quello su " I Funghi" di Mirca Zotti, Mido Traverso e Fabrizio Boccardo. I tre volumi, per la specificità degli argomenti trattati e per il livello di alta specializzazione scientifica dello staff di ricercatori che hanno contribuito alla realizzazione della mini collana, costituiscono un contributo importante alla divulgazione delle conoscenze acquisite dal parco e messe a disposizione del pubblico.
(Dario Franchello)

Guida agli Uccelli della ZPS Beigua-Turchino e del Parco del Beigua
Loris Galli
con la collaborazione di Antonio Aluigi e Luca Baghino
Ente Parco del Beigua, 2006
357 pp., S.I.P.

La "Guida agli Uccelli" si colloca in un vasto ed articolato programma di tutela e di valorizzazione ambientale secondo obiettivi previsti dalla direttiva comunitaria "Uccelli". Il programma è stato sviluppato, fin dalla prima istituzione del parco, in collaborazione con la LIPU, attraverso progetti nel settore della ricerca, delle attività legate alla promozione del birdwatching, della didattica naturalistica per l'ambiente scolastico e dell'informazione al pubblico e con la realizzazione di quella struttura di eccellenza che è oggi il Centro Ornitologico e di Educazione Ambientale di case Vaccà.
Il libro rappresenta un primo punto fermo sulla conoscenza dell'avifauna di cui spesso comprendiamo solo gli aspetti più evidenti e talvolta superficiali; molte persone certamente rimarranno a bocca aperta sfogliando le pagine di questo libro e scoprendo che aquile, falchi e uccelli piccolissimi compiono viaggi di migliaia di chilometri per venire a nidificare proprio nel parco. Gli Uc¬celli sono un patrimonio di valore inestimabile, le loro forme, i colori, i canti sono differenti e bellissimi; la loro conservazione è indispensabile per tutti poiché, dalla loro presenza, possiamo ricavare un'idea ed una misura del valore ambientale del territorio e perché il futuro dipende anche dalla sensibilità con la quale ci rapportiamo verso gli altri esseri viventi che abitano con noi la casa comune Terra.
Questo libro è diretta conseguenza di uno studio sull'avifauna estremamente puntuale che il parco ha voluto svolgere per avere e dare informazioni certe sulla ricchezza ed importanza del territorio dell'area protetta, nella tutela dell'avifauna a livello locale, regionale ed internazionale.

I Chirotteri della ZPS Beigua-Turchino e del Parco del Beigua
Mara Calvini
Ente Parco del Beigua, 2006
S.I.P.

Il secondo volume della collana ha lo scopo di far conoscere o riscoprire l'esistenza dei chirotteri, animali che ricoprono un importante ruolo negli ecosistemi ed al contratio di quanto spesso si creda non sono per nulla pericolosi. Grazie agli studi condotti nel parco, negli ultimi anni è stata registrata la presenza di numerose specie delle quali si ignorava l'esistenza e ed è stata evidenziata l'importanza ecologica di questi animali. Purtroppo abbiamo anche dovuto constatare che le profonde trasformazioni che l'uomo ha apportato all'ambiente naturale, sono la causa primaria del forte rischio della loro estinzione. Vogliamo augurarci che anche questo libro possa contribuire a migliorare la conoscenza dell'enorme patrimonio di biodiversità che ci circonda e a far crescere la cultura della protezione e della tutela in quanto atteggiamenti integranti e inscindibili della nostra vita quotidiana.

I funghi del Parco del Beigua
Mirca Zotti, Mido Traverso e Fabrizio Boccardo
Ente Parco del Beigua, 2007
208 pp., 12 Euro

Terzo volume della collana, presenta i funghi del parco, soffermandosi, fra le tante specie esistenti, su quelli visibili ad occhio nudo, come sottolineano gli stessi autori. Quelle varietà che spingono appassionati e cercatori a levatacce mattutine, che in autunno esercitano un richiamo irresistibile verso il bosco, ma sono quelle specie di cui occorre riconoscere la pericolosità per evitarne le possibili conseguenze. La guida è contraddistinta dalla scelta di classificazione e descrizione che segue il filo conduttore suggerito dagli ambienti vegetali in cui i funghi si sviluppano: il prato, la pineta, la faggeta, il castagneto ed il bosco misto di latifoglie. E' un approccio che facilita la ricerca ed il riconoscimento ma è un approccio naturalistico che ci ricorda quanto ognuno di questi ecosistemi sia importante ed al tempo stesso fragile, per la estrema complessità delle molteplici forme di vita animale e vegetale che lo popolano. Ne deriva la necessità e la raccomandazione che ognuno, sia egli cercatore o semplice frequentatore del parco, adotti atteggiamenti di particolare attenzione e di cautela: sia fruitore intelligente, sia raccoglitore che sa trarre i vantaggi offerti da una natura generosa, ma sia anche buon conoscitore del patrimonio ambientale che lo circonda ed in quanto conoscitore sia egli consapevole e solidale conservatore del parco del Beigua e della biodiversità nel suo insieme.