Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 53



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Buio in sala: si proiettano i parchi

Da vent'anni i Festival dedicati al “cinema ambientale” si sono moltiplicati. Eventi e manifestazioni importanti per la diffusione della cultura della natura, con una particolare attenzione alle problematiche della biodiversità. Produzioni sempre più professionali e impegnate.

Se si vuole trovare un antenato alla promozione del cinema a tematica ambientale nel nostro paese non si può che pensare a lui, il Trento Filmfestival. Nato in seno al CAI, con la saggia collaborazione del Comune di Trento, per rappresentare lo spirito dell’alpinismo, per identificarsi con esso ha assunto negli anni anche il ruolo collaterale, ma inscindibile di rappresentare l’ambiente nei suoi luoghi più autentici e originari, le montagne. E se è vero che un conto è fare “cinema d’alpinismo” e un altro fare “cinema di montagna”, con tutti i suoi risvolti antropologici, culturali e sociali, è pur vero che inevitabilmente quelle cime da conquistare, quei canaloni da risalire fanno parte di contesti geografico-ambientali che permeano l’immaginario delle popolazioni locali e pertanto sono elemento fondante delle loro culture. Il montanaro che non ha mai affrontato la cima alpinisticamente famosa che sovrasta ogni giorno la sua vita ha tuttavia di essa una conoscenza e un’interpretazione straordinaria frutto della memoria orale di quel territorio.Quando nel 1952 Amedeo Costa, intraprendente e generoso imprenditore di Rovereto, ebbe l’idea geniale di organizzare il Festival del cinema di montagna, forse nemmeno lui credeva che la rassegna avrebbe raggiunto i fasti che ha raggiunto attualmente: circa 6700 film giunti negli anni, 3100 registi e una cineteca che vanta 2400 titoli. E accanto a tutto questo, da ormai più di vent’anni, “Montagnalibri”, la più grande rassegna mondiale di libri di montagna: nel 2006 erano presenti 815 nuovi titoli e 110 periodici, con 390 editori provenienti da 27 paesi.
Tutte opere specialistiche che spesso è impossibile trovare altrove. Una “montagna” di proposte che mandano in visibilio gli appassionati di alpinismo, ma dalle quali deriva inequivocabile un messaggio di difesa e di promozione ambientale.
Del resto il Trentino è una delle regioni italiane con la maggior percentuale di territorio protetto (20,8%, inferiore soltanto ad Abruzzo e Campania), a testimonianza che la passione per la montagna e per la sua pratica estrema non è assolutamente scissa dalla tradizionale rispettosa conservazione.
Ma se va dunque riconosciuto questo diritto di primogenitura al Festival di Trento per avere indirizzato per primo l’occhio della macchina da presa su ambienti e paesaggi da preservare, va altresì detto che la prima rassegna internazionale di documentari a tematica ambientale dedicata specificatamente ai Parchi è nata a Sondrio nel 1987. Il suo preciso intento è stato quello di “diffondere la conoscenza e la cultura delle aree protette attraverso la selezione e la proiezione di filmati realizzati esclusivamente in tali aree”. Un’impostazione dunque completamente diversa dal Festival di Trento, volta a un “percorso di valorizzazione del documentario naturalistico ed etnografico come mezzo finalizzato alla promozione, allo studio e alla ricerca del patrimonio naturale, paesaggistico, artistico e culturale, in collegamento con analoghe esperienze internazionali”.
Il Festival nasce negli anni ’80, in un momento di grande fervore della cultura conservazionista dell’ambiente dopo anni di colpevole dimenticanza e di sistematica distruzione di comunità e territori. In molte regioni vengono istituite nuove aree protette (nel 1978-1979 era già partito, allora veramente pionieristico, il cosiddetto “sistema” delle aree protette regionali piemontesi, non senza rimostranze da parte delle popolazioni) per cui si pone il problema sia di farne conoscere la realtà sia di consolidare la loro presenza sul territorio sottolineandone l’importanza per la salvaguardia degli equilibri ambientali. Comincia a diffondersi il concetto di biodiversità e allora che cosa può rappresentarla meglio di una rassegna documentaristica internazionale che ne evidenzi la delicata complessità? Organizza il Festival l’Associazione Mostra Internazionale dei Documentari sui Parchi che vede come soci fondatori il Comune di Sondrio e il Club Alpino Italiano, come socio promotore il B.I.M. – Consorzio dei Comuni del Bacino Imbrifero Montano dell’Adda e come soci ordinari il Parco Nazionale dello Stelvio e il Parco delle Orobie Valtellinesi.
Nel 2007 sono stati oltre 80 i film iscritti alla manifestazione in rappresentanza di 21 diverse nazioni dei cinque continenti. Per la prima volta sono stati distribuiti anche premi in denaro nell’intento di incentivare e sostenere la produzione di documentari naturalistici che, tradizionalmente, sono penalizzati dalla cinematografia.
Da gli anni ’80 in poi i Festival di cinema a tematica ambientale si sono moltiplicati nel nostro paese favorendo sia la diffusione della cultura dell’ambiente sia la produzione di documentari e di docufilm naturalistici sempre più professionali e attenti alle problematiche della biodiversità.
Uno dei primi, nasce nel 1984, è senz’altro il Festival Internazionale del Film Naturalistico Trofeo Stambecco d’Oro (oggi denominato Valle d’Aosta International Nature Film Festival) che si svolge ogni due anni a Cogne, in Valle d’Aosta. Si tratta di un Festival meno indirizzato di quello di Sondrio, dedicato a promuovere lo sviluppo del cinema naturalistico senza limiti di ambienti e di territori, che propone molti titoli stranieri prodotti da case di produzione tra le più prestigiose nel panorama internazionale e privilegia il contatto con il mondo della scuola e con le popolazioni.. È gestito da Ente Progetto Natura, un’associazione ONLUS che si propone di contribuire alla conservazione dell’ambiente utilizzando quale strumento di sensibilizzazione il cinema nelle sue diverse forme.
Nel 1998 nasce un’altra importante rassegna a Torino, il Festival Cinemambiente, ovvero Festival Internazionale di Cinema e di Cultura Ambientale. Il logo, il fotogramma di un albero stilizzato, e lo slogan che l’accompagna, “Il cinema che riflette”, ci danno già l’idea di quale sia l’obiettivo di questo Festival. Se scorriamo il programma, ci rendiamo conto che oltre a proporre i migliori film dell’anno sull’ambiente (120 in cartellone suddivisi in tre sezioni: Concorso Internazionale Documentari; Concorso Documentari Italiani; Cinema d’Animazione) offre occasioni di dibattito sul cinema a tematica ambientale e sull’ambiente vero e proprio, privilegiando anch’esso il rapporto con il territorio e con le scuole. A questo fine il Festival conserva un nutrito archivio di film a tematica ambientale a scopi didattici che possono essere fruiti da Istituti Scolastici e da Associazioni in collaborazione con il Festival stesso. Del resto il proposito dichiarato degli organizzatori è quello di far conoscere e diffondere opere a tematica ambientale di particolare pregio e di incoraggiare iniziative e progetti che favoriscano la crescita di una cultura dell’ambiente attiva ed ecocompatibile, l’unica in grado di rallentare il degrado naturale, economico e sociale del mondo in cui viviamo.
È per questa ragione che il Festival non si limita alla propria attività di rassegna, ma è membro fondatore dell’ Enviromental Film Festival Network, associazione che raggruppa i Festival Internazionali a tematica ambientale. Un Network che crede in un cinema impegnato a favore dell’ambiente in quanto, essendo la forma d’arte più vicina alle nuove generazioni, è anche quella più in grado di far loro prendere coscienza dei problemi del pianeta, da quelli più vicini a quelli più lontani, con la consapevolezza che esiste un’interdipendenza sempre più marcata tra di essi.
Ma nel panorama dei Festival a tematica ambientale non poteva mancare una creatura propria dell’associazionismo ambientalista: è il Clorofilla Film Festival, rassegna che mescola cinema (concorso per lungometraggi e “corti alla clorofilla”), monologhi teatrali, presentazione di libri e proiezioni da altri Festival come il Mediterranean Enviromental Award e l’Enel Digital Contest-Future Film Festival. Si svolge ad agosto nell’ambito di Festambiente, festa nazionale di Legambiente, e si tratta di una rassegna a misura d’uomo, nel più genuino spirito ambientalista, sia per quel che riguarda i temi proposti sia nei criteri di premiazione dei vincitori: essi, infatti, ricevono come premio 500 Euro, messi a disposizione dall’Associazione Ecopolis, che possono devolvere, come da regolamento, ad associazioni no profit. Un modo originale, tutto ecologico, di intendere un premio in cui l’obiettivo non è il cinema di per se stesso, ma l’ambiente con tutte le sue crescenti emergenze.
Un discorso a parte merita la manifestazione nazionale “Parchi & Parchi Video Festival” sia per i soggetti coinvolti che per le modalità e il contesto in cui questa manifestazione si svolge. È una rassegna in cui vengono presentati, in anteprima nazionale, i video vincitori di “Un video per i Parchi” e gli spot video finalisti di “Uno spot per i Parchi”, due concorsi rivolti agli alunni e ai docenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado.
Il “Parchi & Parchi Video Festival” prevede un soggiorno premio di 4/5 giorni, organizzato tra giugno e ottobre, nel territorio di un’area a elevato valore ambientale, preferibilmente sede di un Parco Nazionale o di un’area Marina Protetta. A esso sono invitati a partecipare da 10 a 15 gruppi per ogni ordine di studi per un totale massimo di trenta gruppi, ovvero oltre 300 studenti di ogni parte d’Italia. L’intento è quello di creare un punto d’incontro tra i giovani, l’ambiente e le aree protette naturali in Italia e di farlo attraverso il loro coinvolgimento diretto nella produzione di video a tematica ambientale. La manifestazione è organizzata da “Parchi & Parchi”, un progetto della Union Contact srl., società di comunicazione, con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente. Nel 2008 si è svolta nel Parco Nazionale del Circeo dal 3 al 7 marzo. Altra rassegna, ormai titolata nel panorama italiano e internazionale, è il Film Festival della Lessinia, che si svolge a Bosco Chiesanuova (VR) nel mese di agosto, ed è ormai giunto alla XIII edizione. È un Festival dedicato esplicitamente alla vita, alla storia e alle tradizioni della montagna, e che nella sua seconda edizione, nel 1996, ha avuto come tema monografico l’esperienza dei Parchi Naturali di Montagna. L’edizione del 2007 ha sancito la consacrazione internazionale del Festival con 25 opere in concorso provenienti da 8 nazioni e 17 film proiettati fuori concorso. Una peculiarità: il regolamento esclude la partecipazione di opere che abbiano per soggetto sia lo sport che l’alpinismo.
Stessa impostazione ha il Cervino International Film Festival che, nato nel 1998 con lo scopo di conservare, promuovere e divulgare la migliore cinematografia di montagna, lo fa proponendo ogni anno i film vincitori dei più importanti Festival di settore. Molti lungometraggi a soggetto, sia in concorso sia come eventi speciali. Una sorta di “summa” della cinematografia di settore, che mette insieme opere che entreranno nel circuito della distribuzione e quindi potranno essere viste dal grande pubblico e opere che, se non trovassero spazio nel Festival, rischierebbero di essere conosciute soltanto dagli addetti ai lavori.
Abbiamo finora parlato di Parchi partner nell’organizzazione di Festival, di Parchi luogo di svolgimento di Festival, di Parchi location per molti dei film a tematica ambientale. Tutti ruoli importanti, ma strumentali o di supporto alle svariate formule organizzative. Poche volte ruoli attivi sul piano dell’ideazione e della produzione, nonostante l’incontro tra un’Area protetta e il cinema sia assolutamente immediato e naturale: un’Area protetta lavora, come il cinema, per raccontare storie di uomini e di territori e per preservarne la memoria con eventi esemplari, archetipici, che impressionino l’immaginario delle diverse generazioni. Ed è proprio questo che hanno fatto il Parco delle Capanne di Marcarolo e l’Ecomuseo di Cascina Moglioni quando nel 2004 hanno ideato il videoconcorso “PARCHI IN CAMPO” rivolto a film realizzati all’interno di Aree Protette ed Ecomusei del territorio italiano. Un evento che, nel 2008, approderà alla sua quinta edizione e che, negli anni, si è consolidato diventando un appuntamento fisso per filmaker da tutta Italia e per la popolazione locale, sempre più interessata alle tematiche naturalistiche e ambientali.
Le opere ammesse in concorso sono valutate da una Giuria di Esperti presieduta, fin dalla prima edizione, dal noto critico cinematografico Stefano Della Casa. Il primo premio consiste in un contributo di 10.000,00 euro da utilizzare per la realizzazione di un progetto di film documentario nel territorio dell’Oltregiogo su indicazione tematica del Parco. Ad oggi, questa formula ha portato alla realizzazione di quattro film che l’Ente ha firmato in qualità di produttore, diventando così parte attiva nel processo di creazione di un’opera filmica.
Dall’edizione 2007, la manifestazione si è arricchita di un nuovo appuntamento: “La montagna incantata – genti, immaginario comunità tra Alpi e Appennino”; una proiezione speciale dedicata alla scoperta e alla valorizzazione della montagna e delle diverse realtà ambientali e socio-culturali. Nel corso della serata è stata presentata la pellicola “Il vento fa il suo giro”, opera prima del regista Giorgio Diritti, film rivelazione del 2007, attualmente tra i cinque candidati al David di Donatello.
Ciò ha fornito lo spunto per dar vita ad un progetto più ambizioso, che va oltre la dimensione del videoconcorso e si delinea come una vera e propria rassegna cinematografica: il Marcarolo Film Festival, un festival diffuso sul territorio tra Alto Monferrato e Liguria, dedicato a tematiche ambientali, naturalistiche e socio-antropologiche, che si svolgerà nella prima metà del mese di settembre.
Il Marcarolo Film Festival si propone come momento di dialogo fra Aree Protette, Ecomusei e altre realtà a vocazione ambientale e, nello stesso tempo, mira a far crescere nella comunità locale la condivisione degli obiettivi di conservazione e di valorizzazione del territorio portati avanti dal Parco delle Capanne di Marcarolo.
La rassegna si rivolge, inoltre, a nuovi autori, a produzioni indipendenti e di qualità, che spesso non trovano spazio nel normale circuito cinematografico, e vuole creare momenti di incontro e di confronto della produzione cinematografica ecosostenibile. Un calendario ricco di proiezioni speciali, un workshop sullo sviluppo di film documentari e un progetto per il recupero della memoria audiovisiva, sono le novità del festival che affiancheranno l’ormai tradizionale videoconcorso “Parchi In Campo”.

Gianni Repetto e Elisa Ravarino