Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 58



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Il volontariato nei parchi come risorsa

Negli ultimi anni le aree protette italiane sono diventate dei laboratori dove si sperimentano forme e strumenti di intervento sul territorio di protezione ambientale, della pianificazione territoriale e dello sviluppo economico e sociale delle comunità locali che ricadono al loro interno. Così, nel sistema territoriale Parco, si sono delineate diverse figure da chi lo vive quotidianamente perché residente o lavoratore, chi lo visita perché alla ricerca di un luogo dove trascorrere momenti di relax e benessere a contatto con la natura e c'è chi presta volontariamente il proprio tempo e le proprie energie per la protezione e la conservazione della natura producendo così benefici sia per l'area protetta sia per le comunità locali.

Ciò ha spinto alcuni parchi e riserve ad investire risorse umane e finanziarie per il coordinamento e l'organizzazione di attività di Volontariato all'interno dei propri Servizi tali da favorire rapporti di collaborazione sia con le comunità locali sia con il contesto sociale nei territori di provenienza dei volontari. Questo ha messo in evidenza un altro target di "visitatori" rappresentato dai volontari che collaborano ma non sono dei ricercatori, coadiuvano ma non sono dei dipendenti, visitano ma non sono dei turisti, gestiscono ma non governano, custodiscono ma non sono proprietari.
Essi generalmente vengono coinvolti in numerosi compiti come:
• attività di prevenzione;
• informazioni al pubblico;
• pulizia, sistemazione e manutenzione di zone o aree ad alto flusso turistico;
• collaborazione in programmi di protezione e conservazione;
• progetti di sostenibilità.
Così, il Volontariato si inserisce, tra quelle attività di educazione ambientale in cui è possibile valorizzare un Parco in modo sostenibile e partecipato (Cassola, 2005).

Il quadro normativo
Già la Legge Quadro sul Volontariato - n. 266 del 11 agosto 1991 all' art. 1. riconosce «il valore sociale e la funzione della attivita' di volontariato come espressione di partecipazione, solidarieta' e pluralismo, ne promuove lo sviluppo salvaguardandone l'autonomia e ne favorisce l'apporto originale per il conseguimento delle finalita' di carattere sociale, civile e culturale…». La stessa legge all'art. 2 per attivita' di volontariato intende «…quella prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite l'organizzazione di cui il volontario fa parte, senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarieta'… non può essere retribuita in alcun modo nemmeno dal beneficiario…».
L'importanza del Volontariato all'interno di un'area protetta, sia essa un Parco Nazionale o una Riserva Naturale, viene anche sancita nell'art. 1 della Legge Quadro sulle Aree Protette n. 394/91. Infatti, essa pone la «promozione di attività di educazione ambientale, di formazione e di ricerca scientifica, anche interdisciplinare, nonché di attività ricreative compatibili» tra le proprie finalità, oltre quelle importantissime di tutela e conservazione del territorio. Così come anche all'art. 14 (Iniziative per la promozione economica e sociale) al comma 3, parlando del Piano Pluriennale Economico e Sociale (PPES), afferma che esso deve prevedere «interventi diretti a favorire …il volontariato».
Negli ultimi decenni si è andata sviluppando, nei giovani e meno giovani, una maggiore presa di coscienza e sensibilità nei confronti delle problematiche ambientali, della protezione dell'ambiente, della gestione dei Parchi e della difesa del patrimonio naturalistico e culturale. Questo ha fatto sì che il Volontariato in ambito naturalistico sia diventato un fenomeno nazionale in costante ascesa, espressione di una forza collettiva, costituita da persone interessate ai temi ambientali come la conservazione e la gestione dell'ambiente, e, in particolare, delle aree protette. Tale forma di Volontariato ha assunto negli ultimi anni particolare significato sia a livello di partecipazione sia di organizzazione come documentato dalla dichiarazione di Morbegno (maggio 2000, fonte Europarc), stilata in occasione del primo incontro internazionale sul lavoro dei volontari per la protezione dell'ambiente e delle aree protette, secondo cui si ritiene «essenziale il ruolo dei volontari nella gestione dell'ambiente e delle aree protette, essendo questo uno degli aspetti fondamentali della partecipazione delle persone alla crescita del benessere comune in armonia con l'ambiente, attraverso un nuovo tipo di relazione fra popolazione locale ed istituzioni sul territorio».

Valore del volontariato nei Parchi
Il Volontariato rappresenta un'occasione di crescita personale e un modo per avvicinarsi al mondo delle aree protette attraverso l'acquisizione di competenze specifiche nell'ambito di interventi di tutela e conservazione della natura e attraverso la ricerca scientifica, collaborando attivamente anche con azioni di controllo e informazione sul territorio. Il volontario si sente "parte integrante", "soggetto attivo" all'interno dell'ecosistema Parco, costituito dal territorio, dal personale e dalle comunità locali.
Fondamentale è il valore educativo del Volontariato, esperienza dove ognuno può contribuire attivamente alla conservazione delle risorse naturali presenti nelle aree protette, vivere un'esperienza in coerenza con le attività che si svolgono nel Parco e, contemporaneamente condividere tutto questo con altre persone che hanno a cuore l'ambiente.
La presenza costante in un'area protetta di un cospicuo numero di volontari può inoltre rappresentare un'importante risorsa economica e sociale per le comunità locali in modo diretto, attraverso l'acquisto di prodotti presso gli esercizi commerciali locali, e indiretto, attraverso la creazione di un flusso turistico generato dalla loro esperienza che può agire da "promozione turistica" della zona in cui hanno prestato volontariato.
Il Volontariato costituisce anche un'occasione di incontro, di conoscenza, di comunicazione e di crescita per i numerosi giovani e non più giovani che credono nel rispetto e nella tutela dell'ambiente. Oltre ai campi di volontariato organizzati dalle varie associazioni, nel corso degli anni in alcuni Parchi Nazionali sono nate delle iniziative che hanno portato ad un coordinamento delle attività di Volontariato che ha visto coinvolti più Uffici e Servizi dell'Ente Parco.

Il panorama nazionale
In Italia le esperienze di Volontariato nelle Aree Protette sono molteplici, di seguito ne vengono descritte alcune all'interno di Parchi Nazionali.

Il progetto "Volontari per la Natura" del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise
Storicamente fissare un momento preciso in cui il volontariato prende forma all'interno di un'area protetta non è facile. Un evento sicuramente significativo però fu il primo campo nazionale dell'A.S.C.I. (Associazione Scout Cattolici Italiani) nell'estate del 1921 in Val Fondillo, valle che all'epoca non era ancora Parco Nazionale (lo diverrà nel 1923).
Successivamente dagli anni '50 e fino agli anni ‘90 il Parco Nazionale d'Abruzzo accoglie e favorisce il volontariato delle Associazioni specialmente ambientaliste e scout. Dal 1990 e solo nel periodo estivo contemporaneamente ai campi delle Associazioni iniziano anche quelli in cui partecipano persone che spontaneamente decidono, senza fine di lucro, di affiancare il personale del Parco nelle attività di educazione e salvaguardia. In seguito ad un progetto del WWF denominato "Una mela per l'orso" il cui obiettivo era piantare alberi da frutta per creare una fascia alimentare permanente per l'alimentazione dell'orso marsicano, si organizzano turni in cui partecipano volontari durante tutto l'anno. E' il personale del Servizio Educazione Ambientale dell'Ente Parco che il 19 aprile 1993 coordina il primo turno di volontariato.
L'attività ha talmente tanto successo che l'Ente Parco decide di non sospenderlo nonostante il progetto del WWF sia terminato. Nasce così un programma di educazione ambientale che punta fondamentalmente al coinvolgimento degli adulti.
Ancora oggi i volontari organizzati in turni di una, due o tre settimane, identificabili da contrassegni del Parco, vengono coinvolti in numerose attività con il coordinamento e in collaborazione con il personale dell'Ente Parco come ad esempio:
• assistenza a centri visita e contatti con il pubblico;
• conoscenza del territorio attraverso escursioni;
• pulizia in aree pic-nic, tratti stradali, corsi d'acqua;
• cura e sistemazione delle strutture in affidamento;
• informazioni ai turisti in aree particolarmente frequentate;
• assistenza alle attività di conservazione e protezione;
• lavori vari come giardinaggio, manutenzione, cura e presenza presso i rifugi, sfalcio dei prati, sistemazione e manutenzione dei sentieri, sistemazione delle staccionate, installazione dei cartelli per la segnaletica dei sentieri, presidio lungo i sentieri di particolare interesse naturalistico, ecc.);
• informazione e metodi di comunicazione;
• visite guidate a musei o centri di visita;
• attività di educazione ed interpretazione ambientale;
• metodi e comportamenti per ridurre gli sprechi e incentivare il riutilizzo.
Queste attività facilitano lo scambio di conoscenze e competenze favorendo la formazione dei volontari in ambito ambientale e contemporaneamente si instaurano forti legami con il territorio, le popolazioni, tra volontari.
Nel corso degli anni l'iniziale proposta si è suddivisa in diversi programmi, ognuno dei quali ha dei precisi obiettivi e modalità di partecipazione:
• VERDE per chi effettua per la prima volta un turno di volontariato, maggiorenne ma con meno di quaranta anni;
• VIOLA per chi ha più di quaranta anni;
• ROSSO per i partecipanti stranieri;
• BLU è riservato invece a chi ha già partecipato al programma Verde, Viola o Rosso e vuole ripetere l'esperienza;
• AZZURRO per i nuclei familiari;
• BIANCO è per chi ha già partecipato ad uno dei suddetti Programmi e vuole organizzare un suo gruppo di volontariato in uno dei rifugi del Parco;
• ARANCIONE programma speciale per le Scuole, Università;
• GIALLO per le associazioni di volontariato, dove i partecipanti possono anche essere minorenni, purché accompagnati da responsabili maggiorenni.
La partecipazione al volontariato è consentita in tutti i periodi dell'anno, secondo un calendario definito dall'Ente Parco il quale mette a disposizione l'alloggio e contribuisce alle spese di vitto con una quota giornaliera, in cambio il volontario presta la propria attività nel periodo da lui scelto.
L'esperienza del Volontariato al Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM) è caratterizzata da una stretta e costante presenza del personale dell'Ente Parco con i volontari, ma anche attraverso una forte responsabilizzazione degli stessi attraverso il loro inserimento nella struttura organizzativa dell'Ente durante il periodo di permanenza.
Le attività dei volontari, durante ogni turno, sono definite da un programma che viene condiviso con i partecipanti in una fase che inizia fin nei primi momenti dell'arrivo in cui vengono informati delle attività che andranno a svolgere. Inoltre, in questo primo incontro vengono illustrati: organizzazione e finalità del progetto, regolamento e gestione della cassa comune. Quindi ai volontari viene consegnata una felpa e una maglietta con lo stemma ufficiale del Parco e la scritta "Volontario" (che restituiranno alla fine del turno), vengono organizzati in pattuglie di più persone per non essere mai soli durante le attività previste dal programma. A fine turno è prevista un'analisi e una verifica sull'andamento del turno in termini di attività, ma anche di relazioni interpersonali fra il gruppo e lo staff dell'Ente Parco. Viene rilasciato ai partecipanti che ne fanno richiesta, un attestato da inserire nel proprio curriculum formativo e personale.

I "campi di esperienza" al Parco Nazionale Gran Paradiso..
Da anni anche l'Ente Parco Nazionale Gran Paradiso ha investito risorse nelle attività legate al mondo del volontariato.
Il programma del campo prevede periodi di 10-12 giorni, in una delle diverse valli del Parco, dove i partecipanti possono essere ospitati presso foresterie o casotti di sorveglianza. I volontari sono chiamati a collaborare con il Servizio di Sorveglianza nelle informazioni al pubblico, nelle attività di divulgazione ed educazione organizzate dall'Ente come giochi per bambini, proiezioni, manifestazioni culturali, feste, nei vari servizi presso i Centri Visita del Parco, nelle attività per la manutenzione di sentieri ed aree verdi ricadenti nel territorio protetto.
A questi campi possono aderire sia persone singole o gruppi organizzati, preferibilmente studenti universitari (possibilmente afferenti ai settori scientifico, ambientale ed educativo) con una buona esperienza in ambito escursionistico, di educazione ambientale e animazione naturalistica. I campi danno la possibilità di approfondire alcune delle tematiche relative ad un Parco Nazionale come la gestione e la fruizione turistica e anche la conservazione del patrimonio ambientale. Le attività previste (coordinate sempre da un capocampo, che mantiene i contatti con il personale dell'Ente Parco) possono riguardare:
• esplorazione dei principali itinerari turistici della zona finalizzata alla migliore conoscenza del territorio del Parco e della sua rete sentieristica;
• informazione al pubblico, presso luoghi di particolare interesse turistico, sulle principali manifestazioni organizzate nelle valli del Parco;
• affiancamento del personale dei centri visitatori, finalizzato all'apprendimento delle modalità di rapporto col pubblico e ad una prima conoscenza della realtà turistica del Parco e della valle in particolare;
• posizionamento lungo i principali itinerari turistici e sentieri, finalizzato all'informazione sulle regole da rispettare all'interno dell'area protetta e quindi alla prevenzione delle infrazioni da parte dei turisti in collaborazione con il servizio di sorveglianza;
• raccolta dati sui flussi turistici e sulla partecipazione del pubblico alle diverse iniziative, e monitoraggi nell'area del Nivolet nell'ambito del progetto "A piedi tra le nuvole";
• attività di manutenzione sentieri e aree verdi, anche in collaborazione con altri enti locali;
• collaborazione col personale del Parco che svolge attività di divulgazione ed educazione ambientale, come giochi per bambini, proiezioni, serate culturali, feste.

I campi di Volontariato in ambito scientifico al Parco Nazionale Arcipelago Toscano
Il Parco Nazionale Arcipelago Toscano ha organizzato turni di volontariato mirati prevalentemente alla gestione della fauna selvatica: uno tra questi riguarda i censimenti al muflone da punti di vantaggio. All'inizio sono stati coinvolti studenti di zoologia afferenti a gruppi di ricerca, che comunque avevano lavorato nell'Arcipelago, insieme a guide del parco e guardie volontarie ambientali, dove ogni gruppo è assistito da personale che conosce il territorio e le postazioni da raggiungere. In seguito, soprattutto per disporre di un numero maggiore di partecipanti, si è utilizzata la diffusione di avvisi per reperire volontari con la debita formazione, tramite avvisi on-line sul sito dell'Ente.
Analoga strategia è stata utilizzata per organizzare campi di volontariato per la cattura e la sterilizzazione dei gatti inselvatichiti (presenti a causa dell'uomo) dell'Isola di Pianosa, nell'ambito del progetto Life-Natura "Isole di Toscana: nuove azioni per uccelli marini e habitat" per la tutela dell'avifauna marina dell'Arcipelago. Nello specifico, il programma mirava a studiare e controllare la popolazione dei felini, predatori di uccelli marini nidificanti al suolo e prevedeva l'eventuale eradicazione con metodiche non cruente e/o con il successivo trasferimento in strutture idonee. Le attività prevedevano la realizzazione di catture con trappole autoscattanti, con la presenza di pochi operatori coordinati da un responsabile per periodi più lunghi (turni settimanali).

"Volontariato e scuola" al Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano
L'esperienza di Volontariato nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano si è concre tizzata da qualche anno grazie agli studenti del Liceo Scientifico Statale "Renato Caccioppoli" di Napoli nell'ambito delle attività previste dal modulo formativo "Volontari si diventa…." finanziato dal progetto Scuole Aperte promosso dalla Regione Campania.
Facendo tesoro dell'esperienza maturata negli anni precedenti al Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, nell'estate del 2007 gli studenti del Liceo hanno partecipato al primo campo di volontariato all'interno del Parco del Cilento, ospitati presso una foresteria nel comune di Stio. Le principali attività dagli studenti sono state:
• ricognizione e ripristino e della rete sentieristica
compresa tra le gole del Calore e la valle dei Mulini, zone di particolare rilevanza e bellezza ambientale, fruita da molti turisti nel corso dell'anno;
• conoscenza del territorio nelle sue valenze naturalistiche e ambientali, anche con l'intento di rafforzare l'identificazione dei luoghi;
• pulizia dei sentieri.
A queste attività di campo si sono accompagnati seminari di presentazione della geografia, geologia, flora e fauna del Parco, con l'intento di far comprendere meglio le problematiche connesse ad un Parco di grande estensione come quello del Cilento e Vallo di Diano.

Una nuova esperienza nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Nel panorama delle esperienze di Volontariato nelle aree protette italiane, anche il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi da due anni propone suoi programmi esclusivamente nella stagione estiva. I volontari sono stati impegnati in attività diverse, in funzione delle esigenze dell'Ente Parco dall'allestimento di manifestazioni come il convegno "Parchi per una sola terra" organizzato in occasione dei 15 anni di istituzione dell'Ente Parco, a lavori di pulizia in aree pic-nic, lungo un fiume o in riva ad un lago; dal servizio di assistenza e informazione ai turisti in particolari aree sensibili o di grande flusso fino alle attività di manutenzione sentieri e aree verdi o manutenzione dei sentieri natura e dei sentieri tematici del Parco, del Giardino Botanico "Campanula morettiana", anche in collaborazione con associazioni locali di volontariato. Le giornate del volontario non prevedevano solo attività "lavorative", ma anche la possibilità di compiere escursioni nel Parco alla scoperta degli angoli più nascosti e suggestivi dell'area protetta.

Proposte e conclusioni
L'organizzazione del Volontariato nelle Aree Protette è una realtà completa e complessa, che ha delle enormi potenzialità per il futuro, soprattutto considerando che ormai da anni si registra un deciso aumento di partecipanti. Questo aspetto rappresenta un forte impulso alla fruizione qualitativa ed educativa nei Parchi, un incentivo alla crescita continua delle motivazioni e formazione del personale che lavora in un'area protetta ed inoltre una possibilità di importanti scambi culturali tra volontari di tutto il mondo, abitanti del Parco e personale.
E' opportuno elaborare delle strategie comuni sulle esperienze di Volontariato all'interno delle aree protette e ragionare in termini di sistema, definendo una "Carta del Volontariato in natura", che funga da riferimento etico ed operativo e che indichi le azioni da intraprendere per la realizzazione e lo sviluppo del Volontariato a supporto della natura, partendo dal valore e dal significato dell'esperienza nelle aree protette d'Italia e d'Europa. E' necessario definire meglio la figura del volontario impegnato nella conservazione della natura, il suo ruolo nelle Aree Protette, la sua funzione socio - culturale, anche in termini di attività di educazione e/o sensibilizzazione ambientale, diffondendo e promuovendo comportamenti ecocompatibili. Pertanto va preparata una proposta di "Albo dei volontari in natura" che raccolga le esperienze e le capacità maturate dai volontari e che funga da strumento operativo per la organizzazione di gruppi di volontari che intervengano là dove necessita il loro supporto per la tutela della natura.
In ultimo bisogna individuare un'idea di rete operativa tra aree protette nel campo del Volontariato, per scambiare esperienze, consolidare e sviluppare tale attività con lo scopo di promuovere i programmi di Volontariato e che rappresenti un "laboratorio di incontro" tra gli operatori dei parchi e gli stessi volontari.
In questa ottica il Volontariato ambientale potrà fornire alle persone, da un lato, una possibilità importante e continua di impegno e crescita culturale nel segno dei valori della protezione della natura e della vita, dall'altro alle aree protette ed al mondo della conservazione, una"unione di persone speciali" pronte a dare sostegno e forza alle idee e strategie di conservazione. Considerato l'ambito territoriale e culturale in cui operano le aree protette, si può sostenere che il Volontariato, all'interno della Pubblica Amministrazione, esprime la volontà di allargare il consenso sociale attraverso l'introduzione di prassi che rendono effettiva la partecipazione dei volontari-cittadini all'azione pubblica tale da migliorarne l'efficacia e l'efficienza, nonché la coerenza.

Antonio Cangelosi , Claudio Manco

Bibliografia
AA. VV., 2003 - Dire, fare … formare (CD - ROM) - Fondazione Italiana per il Volontariato. Roma
AA. VV., 2005 - Oggi vado Volontario - Erickson. Gandiolo (TN)
Cangelosi A., 2007 - Il volontariato nelle aree protette: dalle linee guida al progetto di fattibilità per il Parco Nazionale
Dolomiti Bellunesi. Tesi di Master in "Governance delle Aree Naturali Protette" - Università degli Studi del Molise (inedita)
Cassola P. , 2005 - Turismo sostenibile e aree protette - Edizioni ETS. Pisa
Manco C., 2007 - Il volontariato nelle aree protette: l'esperienza del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Tesi di Master in "Governance delle Aree Naturali Protette" - Università degli Studi del Molise (inedita)
Netto G., Manco C. 2007 - Implementing Volunteers in Park Programmes - Guidelines for managers and stakeholders of protected areas in South Eastern Europe. - Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. The Regional Environmental Center for Central and Eastern Europe (REC). L'Umana Dimora Onlus Lazio.

Siti internet
http://www.parcoabruzzo.it/ (per informazioni sul Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise)
http://www.pngp.it/ (per informazioni sul Parco Nazionale Gran Paradiso)
http://www.islepark.it/ (per informazioni sul Parco Nazionale Arcipelago Toscano)
http://www.pncvd.it/ (per informazioni sul Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano)
http://www.dolomitipark.it/ (per informazioni sul Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi)