L'Aquila, città-spettacolo




Un grande musicologo la definì "la Salisburgo d'Abruzzo". Un grandissimo pianista, Arthur Rubinstein, dichiarò che era la città dove più volentieri si era esibito. Complimenti eccellenti e ben meritati.
La musica, all'Aquila, è di casa: la Società dei Concerti "B. Barattelli", l'Istituzione Sinfonica Abruzzese, i Solisti Aquilani, il Conservatorio "A. Casella", la stagione dei concerti e le tante altre iniziative giustificano l'accostamento con la città di Mozart.

Ma a L'Aquila non c'è solo la musica. C'è anche il teatro (il Teatro Stabile Abruzzese, l'Associazione Teatrale Abruzzese Molisana, il Festival del Teatro di Fantasia, le stagioni al teatro comunale e in altri spazi teatrali), c'è il cinema (la manifestazione "Una città in cinema" richiama ogni anno grandi nomi del cinema mondiale), c'è l'Accademia di Belle Arti.

Ci sono le chiese e le piazze antiche, i palazzi storici e la Fontana delle 99 Cannelle, il Castello Cinquecentesco e l'Elephas Meridionalis (scheletro di un mammuth ritrovato nei pressi della città), i caffè eleganti e i locali giovanili, c'è la Perdonanza Celestiniana (celebrazione di una bolla di Celestino V, il papa abruzzese) e c'è il rugby, grande passione cittadina.

C'è di tutto a L'Aquila: tutto ciò che è impegno culturale, passione civile, fervore religioso, amore per le arti e lo spettacolo, orgoglio delle tradizioni, fierezza della propria storia, piacere della vita.

Attitudini antiche, degne di quello che fu uno dei primi comuni d'Italia e che oggi fa di tutto per conservare integre le proprie numerose, bellissime attrattive. A cominciare dal Castello, d'impianto cinquecentesco, difeso da un ampio fossato. All'interno, l'Auditorium e il Museo Nazionale d'Abruzzo, che ospita, oltre che preziosi reperti archeologici e il ricordato Elephas Meridionalis, la più bella collezione di pitture e sculture del Medioevo abruzzese.

Ma, a L'Aquila, sono soprattutto le chiese a stupire, solenni e spettacolari. San Bernardino, la più grande, è anche la più tarda (la navata è barocca). Più antiche sono Santa Giusta, Santa Maria di Paganica, Santa Maria di Roio. Appena fuori dal centro, i due monumenti più insigni e famosi. Santa Maria di Collemaggio, iniziata nel 1287, con la sua celebre facciata e l'interno che stupisce per la dimensione, le proporzioni, il silenzio. Infine, la Fontana delle 99 Cannelle, simbolo dell'unione, per la fondazione dell'Aquila, dei numerosi castelli e borghi del circondario.