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Il Portale dei Parchi Italiani


Svizzera: Parchi S. Grato e Carona e Rablosen



Le nuvole si addensano, scroscia una pioggia fine ma incessante, tutto ha un'aria un po' tetra e noi arriviamo all'estremo Nord dell'Italia, a Porto Ceresio, sul lago di Lugano. Il mattino dopo il cielo si schiarisce e noi prendiamo il battello (10 minuti sedute: ci gustiamo avidamente il piacere solitamente proibito dell'ozio!) per raggiungere Morcote, sull'altra sponda.
Qui tutto è diverso, il lago che offriva uno scenario tanto malinconico dalla riva italiana sembra ora una vivace località balneare, il litorale è affollato di bar e ristoranti, fiori multicolore rallegrano le vie e tutto ha un aspetto solare e vacanziero... Insomma, siamo di nuovo al Sud, nel Sud della Svizzera.
Anche noi ci sentiamo un po' in vacanza, sia per il rito dal sapore sempre esotico del cambio della moneta, sia perchè ora non dobbiamo più affannarci a trovare il sentiero, consultando innumerevoli carte e chiedendo indicazioni a tutti i passanti: visibili e inequivocabili delle frecce gialle ci mostrano la via, specificando chilometri e tempo di percorrenza della tappa.
Da Morcote il sentiero si inerpica ripidamente sui monti retrostanti, regalando all'escursionista splendidi scorci sul lago e addentrandosi nel parco di S. Grato e Carona. A dire il vero non ci è molto chiaro quale area di preciso rientri in questo parco, dato che abbiamo visto un solo cartello che ce ne annunciasse la presenza e che per di più tutta la zona è fittamente edificata. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare però, il fatto di attraversare centri abitati rende piacevole il tragitto, evitando quel senso di alienazione che può insorgere qualora si cammini a lungo in aree desolate.
Nel complesso tutto il tratto svizzero dell'E1 è fortemente antropizzato: per ampi tratti costeggia la ferrovia, altrove l'autostrada, altre volte corre, più "bucolicamente", lungo i campi. Quest' ultimo è il caso del tracciato nel parco Rablosen, che si estende tra Einseldeln e Rapperswil, in cui per altro il sentiero europeo coincide in gran parte con la via verso Santiago de Compostela. Di questo percorso è particolarmente bello l'ultimo tratto, in cui il sentiero passa prima lungo il Lago e poi lo attraversa, grazie a chilometri di passerelle di legno da cui è possibile asservare la variegata fauna ornitologica che popola la zona. Noi abbiamo avuto la fortuna di percorrere questa parte di sentiero al tramonto, quando l'acqua si colora di riflessi e un pullulare di piccole imbarcazioni movimenta il paesaggio, tra i richiami malinconici degli uccelli... Uno spettacolo quasi commovente, anche perchè ci ha ricordato la laguna di Venezia, cioè casa.