Riserve marine

Soldi? Pensateci voi...

Un provvedimento, passato praticamente sotto silenzio, ha recentemente stabilito che dovranno essere i comuni ad assumersi gli oneri del personale delle aree marine protette. Naturalmente salvo eccezioni, che saranno però stabilite discrezionalmente dal Ministero.
Quale che sia la sia la motivazione di una tale pensata, ed anche tenendo conto che in questo comparto purtroppo non vengono solitamente spese interamente le somme stanziate, non vi è ragione alcuna che la possa giustificare. La conseguenza sarà uno scarico di responsabilità che si ripercuoterà comunque negativamente sull'operato degli enti locali, proprio in un settore, quello delle aree marine, in cui più gravi e evidenti sono i ritardi e nel quale dunque c'è da attendersi un ulteriore peggioramento. A quanto è dato sapere in alcune riserve si avvertono già le prime conseguenze negative di questa decisione. Una ulteriore ragione per ribadire che il regime delle aree marine non può e non deve essere diverso da quello della altre aree protette. Così come appare sempre meno giustificato che gli interventi riservati ai comuni isolani (che in buona parte dovrebbero riguardare proprio le aree protette marino-costiere) siano gestiti separatamente, tanto da far capo al Ministero degli Interni.
Questa separazione, oltre a non contribuire a mettere bene a fuoco i problemi della protezione marino-costiera, favorisce che gli stessi interventi dei comuni non privilegino questo comparto che appare decisivo per le piccole isole. Tutto ciò che procede per binari separati è destinato- l'esperienza dovrebbe pure avere insegnato qualcosa- a produrre effetti poco positivi.

    r.m.




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