I libri del mese

Le nostre segnalazioni

Valerio Giacomini, Valerio Romani
Uomini e Parchi
Franco Angeli Editore

L'opera era ormai da tempo introvabile. Che un'opera di questo valore, che venti anni fa segnò una straordinaria svolta nel dibattito culturale sui parchi e più in generale sulle politiche di conservazione, non fosse più reperibile era per molti versi inspiegabile e grave. Ora, grazie ad una coraggiosa iniziativa di ‘Piemonte Parchi', della Federparchi, del Centro studi Valerio Giacomini, di Pro-natura e del Parco regionale dell'Alto Garda Bresciano, l'editore Franco Angeli ha ristampato il volume con l'aggiunta di una serie di contributi tra i quali spicca quello importantissimo di Valerio Romani, che ha il merito di avere portato a termine nel 1982 il libro dopo la morte di Giacomini.
Oltre a quello di Romani vale la pena di segnalare tra gli altri i contributi di Francesco di Castri amico di Giacomini e autorevole esperto dell'Unesco per le questioni ambientali, di Matteo Fusilli presidente di Federparchi, di Gianni Boscolo direttore di Piemonte Parchi, di Valter Giuliano di Pro Natura.
Il libro può essere richiesto direttamente alla Franco Angeli o alla Federparchi.
(Renzo Moschini)


Francesco Bevilacqua
Elogio dello stupore
(Estetica, sacralità, etica della natura)
Rubbettino editore

Un testo semplice e breve consente all'autore, appassionato camminatore e naturalista, di mettere in piazza la sua capacità di stupirsi dinnanzi alla bellezza della natura.
A conforto della oggettività del suo sentire, Francesco Bevilacqua rammenta le più alte e note testimonianze che letteratura e filosofia hanno elaborato in materia di estetica, sacralità ed etica della natura. Il volume si conclude con una postfazione a due mani, nella forma di uno scambio di lettere tra Fulco Pratesi e l'autore.
I due interlocutori si interrogano sulla capacità di stupirsi dei giovani e delle masse contemporanee, entrando nel merito della condizione elitaria di quanti ancora si entusiasmano di fronte ai valori della nostra natura superstite e sofferente.
Il libro si consiglia per ovvie buone ragioni, ma anche per la possibilità di partire da questo testo per percorrere terreni di frontiera ricchi di sapori vecchi e nuovi. Restando sul tema caparbiamente, oppure scivolando fuori tema, in stupori confinanti, sempre di minoranza, ma sempre di straordinaria attualità.
Ogni volta che - dopo anni di lavoro amministrativo - ci accade di riuscire a stupirci di fronte alla stupidità di certi comportamenti, io credo che entriamo in concorrenza, oltre che in sintonia, con gli elogiati stupori trattati da Francesco Bevilacqua e da Fulco Pratesi. Forse. In ogni caso mi piace pensarlo. Inseguendo una ipotesi di mondo popolato da personaggi in grado di stupirsi davvero, e quindi di agire con rinnovata decisione per contrastare l'entropia, naturale o mentale, poco importa.
(Mariano Guzzini)






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