Seconda Conferenza nazionale: è la volta buona


Questa volta ci siamo. La Seconda Conferenza nazionale delle Aree Protette si farà. L'annuncio ufficiale è stato dato dal Ministro Matteoli e dal Presidente della Regione Piemonte Ghigo, che hanno firmato congiuntamente una lettera di invito al Presidente della Repubblica Ciampi e al Presidente del Consiglio Berlusconi. L'appuntamento è a Torino dall'11 al 13 ottobre prossimi. Si aprirà il venerdì al Teatro Regio, si lavorerà in sessioni tematiche il sabato a Lingotto Fiere e, sempre a Lingotto, si chiuderà con una sessione plenaria la domenica.
Le complesse procedure per l'organizzazione, che prevede anche un padiglione espositivo concepito per i sistemi regionali, sono già avviate. Sulla base di una convenzione con il Ministero dell'Ambiente se ne è assunto il compito l'amministrazione piemontese, che sta svolgendo tutte le gare necessarie a garantire segreteria, logistica, comunicazione, accoglienza, ospitalità, manifestazioni collaterali e che ha costituito un ufficio operativo affidandone la gestione a Federparchi. Nei primi giorni di luglio tutti i soggetti interessati riceveranno le prime comunicazioni e le indicazioni logistiche. Per il programma dettagliato occorrerà invece attendere ancora qualche settimana poiché il comitato scientifico, cui spetta di formularlo, non è stato ancora insediato dal Ministero.

Si giunge quindi e finalmente ad un evento più volte e da diversi ministri annunciato ma sempre procrastinato, fortemente atteso in considerazione del molto tempo trascorso - 5 anni - dalla precedente Conferenza ma, soprattutto, dei grandi mutamenti intervenuti, sia sul piano quantitativo che qualitativo, nel mondo delle aree protette. Per un giudizio definitivo sull'impostazione della Conferenza occorrerà attendere il programma dettagliato e sarà necessario conoscere i documenti ufficiali. Le tre sessioni tematiche principali previste e che già si conoscono, dedicate rispettivamente ai progetti e alle opportunità nella conservazione e gestione delle risorse naturali, ai soggetti e al territorio, alle politiche di sistema e Natura 2000, sembrano comunque tali da consentire un confronto vero, non rituale o propagandistico sulla situazione e le sue prospettive future.
Un confronto che spetta ai Parchi, e in particolare alla loro associazione, stimolare da subito, chiamando ad esprimersi su indirizzi e politiche tutti i soggetti interessati nei vari campi: della scienza e della cultura, dell'economia e della produzione, dell'associazionismo, del sindacato, della scuola. Perché l'appuntamento non costituisca una formalità, ma rappresenti invece l'occasione per rispondere con più voci a domande di grande portata che riguardano il ruolo dell'azione di tutela di un paese nel quadro delle necessità planetarie di salvaguardia dell'ambiente, il rapporto tra le identità locali - così fortemente caratterizzanti i nostri parchi - l'identità nazionale e le politiche di governo della globalizzazione, il contributo autonomo che Enti parco liberati da alcune gabbie burocratiche di troppo possono dare alla costruzione della rete ecologica nazionale e, insieme, di un processo di sviluppo sano, basato sulla conservazione delle risorse.

    l.b.




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