Le ultime tartarughe


Dov'eravate la notte del 3 giugno scorso?
Rivolta non al sottosegretario Sgarbi ma ai comuni mortali, indubbiamente la domanda è oziosa. In un letto, a parte qualche guardaparco in missione antibracconaggio (Ezio Capello ne racconta di avventurose al Gran Paradiso ne I racconti del guardaparco, Ed. Arti Grafiche San Rocco, 1997) o forse qualche ornitologo a caccia di strigiformi. Ebbene, il piccolo evento di quelle ore per il mondo dei parchi è avvenuto nell'unica area protetta d'Italia, anzi nell'unica area d'Italia che ospita ancora regolarmente a ogni inizio estate un rito antico come il mondo: la deposizione delle tartarughe marine.

A Lampedusa anche quest'anno, in quella notte, è iniziata la stagione delle nidificazioni. Un rettile anche di un centinaio di chili è uscito dal mare e, strisciando sul ventre, ha guadagnato a fatica i non molti metri di battigia della splendida Spiaggia dei Conigli. Poi con le zampe ha scavato una buca, deponendovi un centinaio di uova morbide e grandi quanto una pallina da ping pong. Seppellite dalla sabbia, ora ad attenderle ci sono un paio di mesi prima della schiusa. Un'esile recinzione, qualche cartello e soprattutto la vigilanza da parte degli operatori di Legambiente, ente gestore della riserva di Lampedusa, vigilano su un futuro non ancora cominciato.

Importante e complesso come tutti i veri progetti di conservazione, sull'isola - e anche sulla vicina Linosa - è in via di attuazione un Life promosso dalla Provincia di Agrigento e dal Cts - Centro turistico studentesco (Dipartimento Conservazione Natura, guidato da Stefano Di Marco). A Linosa, da giugno a ottobre, c'è un centro di recupero con tanto di veterinario per curare le tartarughe rimaste allamate dai palamiti per il pesce spada. Ma è ad altre e più incisive misure, contenute nel Life, che è appeso il futuro della Caretta caretta alle Pelagie.
Si chiamano soprattutto sensibilizzazione dei pescatori e ricerca di nuovi più selettivi metodi di pesca, informazione del pubblico di turisti (40mila all'anno, a fronte di 5mila residenti) e più in generale dell'opinione pubblica (è stato pubblicato un libro e sono consultabili anche due siti web, agli indirizzi www.progettocarettacaretta.it e www.tartaweb.it), monitoraggio continuo degli ultimi siti di nidificazione, ricerca scientifica. Quest'ultima voce si declina nel monitoraggio della temperatura della sabbia nelle spiagge di deposizione, da cui dipende, autentica meraviglia della biologia di questa specie, il sesso dell'intera covata (se è tra i 26-28° nascono maschi, se è maggiore femmine).
E in particolare, nella sperimentazione di un sistema di localizzazione degli animali basato su un trasmettitore satellitare, applicato sul carapace. Dei risultati del progetto Life, che si concluderà l'anno prossimo, si dovrà anche tener conto per l'istituenda riserva marina delle isole Pelagie, che al ministero si dà per imminente.

    g.i.




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