Nuovi Parchi nazionali

A che punto siamo

Ecco un aggiornamento alla fine di giugno sullo stato di attuazione dei nuovi Parchi nazionali. Eppure qualcosa si muove...

Parco nazionale della Sila
Ci sono voluti quattro anni e otto mesi ma alla fine, pochi giorni fa, la Conferenza Unificata ha approvato la perimetrazione e le misure di salvaguardia del Parco, concludendo una estenuante trattativa tra il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, la Regione Calabria e gli Enti locali. Ora si attendono la firma del decreto da parte del presidente della Repubblica e la successiva pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale quindi per i 21 comuni coinvolti da un territorio protetto che misurerà 75.700 ettari si aprirà finalmente la possibilità di lavorare congiuntamente alla sperimentazione di una moderna azione di sviluppo sostenibile, basato sulla conservazione dei valori ambientali e naturali presenti sull'altopiano.


Parco nazionale della Val d'Agri e del Lagonegrese
Si sono moltiplicate, in queste ultime settimane, le richieste di una decisione sui confini del Parco, la cui mancata definizione blocca da tempo l'iter istitutivo. Nei primi giorni di giugno si è svolta una riuscita manifestazione al Centro Oli di Viggiano, promossa da Legambiente. Sotto lo slogan "Dal miraggio del petrolio alla certezza del parco" si sono ritrovati Coldiretti, Confagricoltura, Cia, i Comuni di Spinoso e Moliterno, Grumento Nova, Sarconi, Brienza, Marsicovetere, Montenurro, Paterno, Tramutola e Viggiano, oltre ad Aiab, Federparchi, Forum del volontariato di Moliterno, Parco letterario Carlo Levi di Aliano, Protezione Civile gruppo lucano, Consorzio di Tutela del Canestrato di Moliterno, Consorzio del fagiolo di Sarconi, Arci Grumento Nova, Cidi Potenza e Val d'Agri, Comunità Montana Alto Agri.
I ritardi di vario genere che colpiscono i parchi lucani sono stati stigmatizzati anche dal Movimento Azzurro, secondo il quale essi pregiudicano anche l'avvio e la crescita di un sistema di sviluppo basato su "pilastri" come agricoltura e ambiente, che potrebbe consentire di guardare al futuro di queste zone a prevalente vocazione agro-turistico-ambientale con maggiore tranquillità.
Il Wwf, infine, in un accorato appello a tutti i consiglieri regionali della Basilicata, ha chiesto "un deciso intervento per far si che, nel più breve tempo possibile, la Regione approvi ed invii al Ministero la tanto attesa perimetrazione, nell'interesse della collettività regionale e nazionale".


Parco nazionale dell'Alta Murgia
Sale la protesta anche per la mancata definizione del perimetro di questo Parco. In particolare protestano undici dei dodici Comuni interessati i quali denunciano la paralisi cui sono costretti dalla latitanza del dodicesimo, Altamura. L'ennesima conferenza dei sindaci si è tenuta l'8 marzo e in quell'occasione proprio Altamura chiese ancora qualche giorno (ma sono passati mesi) di riflessione. Una proposta ufficiale di perimetrazione - che comprende la Murgia approssimativamente dalla quota dei 375 metri sul livello del mare in su, ingloba a nord gli ultimi residui di bosco ceduo esistenti e a sud segue il confine della Fossa Bradanica delineato dal costone murgiano - esiste dal 1993, quando fu approvata da una Conferenza di Servizi convocata dalla Regione, Regione Puglia che oggi si trincera dietro la titubanza di Altamura per non procedere autonomamente, come pure potrebbe.
Queste le superfici di ciascun Comune secondo il perimetro individuato nel 1993: Altamura 26.961 ettari, Andria 13.182, Minervino Murge 11.192, Ruvo di Puglia 10.370, Gravina in Puglia 8.638, Corato 6.585, Spinazzola 5.067, Bitonto 1.824, Cassano 1.649, Santeramo 1.073, Grumo Appula 919, Poggiorsini 314.


Parco nazionale del Gennargentu
Irritati dalle dichiarazioni giudicate banali ("Non ci sarà nessun parco senza il consenso dei sindaci") che il Ministro Matteoli ha rilasciato durante la visita effettuata in Sardegna (ma non in Barbagia) durante la campagna elettorale della primavera, gli amministratori locali, e in particolare quelli della Provincia di Nuoro, sono recentemente tornati alla carica per un incontro formale con il Ministero, tante volte annunciato e mai svoltosi. Sul tavolo richieste pesanti: l'annullamento della perimetrazione di cui al decreto del presidente della Repubblica del 30 marzo del 1998; il riconoscimento del principio di libera adesione delle amministrazioni comunali; la firma di una nuova intesa tra lo Stato, la Regione e i singoli comuni. Richieste sulle quali il Governo non si è mai esplicitamente pronunciato, meno che mai dopo che la Corte Costituzionale ha respinto alcuni ricorsi di amministrazioni isolane tesi all'annullamento dell'articolo 34 della legge quadro sulle aree protette. Il Sottosegretario Tortoli avrebbe fissato una data, il 20 luglio, per un incontro che non sembrerebbe però essere quello formale richiesto dagli esponenti sardi.



Commenta l'articolo
Il Giornale dei ParchiTorna alla prima pagina
del Giornale dei Parchi