Il Progetto

Il Grifone vola sul Pollino


Battono le ali. Guardano la parete rocciosa; pensano già di poterla raggiungere, ma la rete della voliera sconsiglia di compiere il "grande salto".
Parco Nazionale del Pollino, posizione centro-est: Civita, Calabria.
Da oggi la popolazione italo-albanese ha un'altra peculiarità da poter esibire: è la nuova patria dei grifoni, dove i rapaci potranno ritornare a volare in uno dei posti più belli e affascinanti della grande area protetta calabro-lucana: il canyon del Raganello. Pareti che da lontano sembrano di sughero; mura di un territorio entro il quale il torrente Raganello - proveniente da San Lorenzo Bellizzi - scorre per raggiungere il mar Jonio modellando nel suo percorso le alte pareti.

Un paesaggio che non t'aspetti, in questo lembo di Sud e che oltre ad ammaliare il visitatore intento a percorrere i tornanti della statale che collega il mare ai monti è ritenuto, dagli studiosi, habitat ideale per sua maestà il grifone. Non intende insidiare il titolo alla vera regina, l'Aquila reale, ma è certo che se l'esperimento avrà successo riuscirà ad incantare i visitatori. Il grifone è un avvoltoio dall'apertura alare di quasi tre metri, e nel Pollino potrebbe ritornare a volare per far continuare a vivere la specie nel Sud Italia.

Quindici esemplari di grifone sono, infatti, arrivati negli scorsi giorni, provenienti dal Centro di recupero e cura "Grefa", di Madrid, in Spagna, dove hanno da sempre avuto migliore fortuna.
Il Centro, tutore di numerosi progetti di reintroduzione in tutt'Europa, è stato il punto di riferimento per gli esperti che per conto dell'Ente Parco del Pollino curano il progetto "Ecologia e conservazione dei Rapaci nel Parco Nazionale del Pollino". Il loro arrivo - salutato persino dal vertice dell'Ente Parco, rappresentato dal commissario Francesco Fino - è solo la prima tappa del percorso previsto che li porterà a volare sulle gole. Dopo un periodo di adattamento al nuovo ambiente, che durerà diversi mesi, saranno rilasciati in quell'habitat che ricorda per caratteristiche quello dal quale provengono. E' un progetto ambizioso e che non si ferma al Pollino. Altrove, in Italia, ha avuto già successo. Si ritiene possa averne anche qui e dare così vita a una nuova colonia che potrebbe ripopolare la parte meridionale del Paese. Un progetto ambizioso, sì, ma che per realizzarsi ha bisogno dei Parchi.

"Le aree protette - spiega il professore Massimo Pandolfi dell'Università di Urbino, responsabile del progetto del Pollino sui rapaci - sono dei posti adatti perché vi è assicurata, alla specie, una protezione generale, anche dal punto di vista culturale", in grado di consentire loro lunga vita in futuro. "Questi progetti sono a lungo termine - avvisa Pandolfi - e vanno ad incrementare la cosiddetta biodiversità locale".

In Italia, altri due tentativi sono stati attuati al Nord, dove i grifoni si sono impiantati e si riproducono dando luogo anche a uno scambio da colonie provenienti da altre parti d'Europa. Con il rilascio dei grifoni nel Pollino "si verrebbero a formare - spiega ancora Pandolfi - dei nuclei suddivisi per l'Italia che pian piano potrebbero andare a ricolonizzare anche altre zone del Paese. Sono, tuttavia, progetti che richiedono molto tempo - ribadisce l'esperto: 4, 5 anni di lavoro continuato. Gli animali devono abituarsi all'habitat nuovo e ciò avviene facendoli vivere dapprima in voliere". Protetti a vista anche dalle guardie forestali, per evitare che qualche curioso possa disturbarli e rallentare il processo di adattamento, il grifone che viveva nell'Italia peninsulare due-trecento anni fa (la specie si è salvata solo in Sardegna) si nutre solo di animali morti. Ciò significa che la sua presenza non determina nessun conflitto con le attività umane.

In Spagna si è salvato proprio grazie all'estensione della pastorizia che ha determinato il prodursi di numerosi animali morti, lasciati sul campo, risultati sufficienti per alimentare le popolazioni di grifone.
E' una specie che vive diverse decine di anni. Tra le pareti rocciose dove nidifica si possono trovare gruppi di 50, 60, 100 grifoni, che fanno di essa per questo una specie capace anche di attirare il turismo naturalistico. Perciò potrebbe, senza mai insidiarlo, condividere il titolo di sua maestà, la regina del cielo.

    Roberto Fittipaldi




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del Giornale dei Parchi