C'è parco e parco

Dove l'arte incontrò il verde


Natura e cultura, tutela dell'ambiente e attenzione per l'arte e le tradizioni locali. E' questo il filo conduttore della politica dei parchi in Piemonte che trova un'emblematica realizzazione nella salvaguardia dei Sacri Monti.
Minuscole cappelle assiepate sulla cima dei colli come borghi inespugnabili, all'inizio furono eretti come imitazione dei luoghi della Terra Santa, ma in epoca barocca si diffusero come veri e propri baluardi per contenere l'avanzata della Riforma Protestante. I Sacri Monti sono espressione della religiosità popolare e parte integrante del paesaggio che in molti casi hanno contribuito a plasmare. Ciascuno di loro ha una specifica fisionomia, ma tutti riflettono il medesimo modello compositivo: una serie di cappelle immerse nel verde, popolate da una moltitudine di statue e affreschi, collegate da un itinerario devozionale che dà senso e compiutezza a una storia sacra (di Cristo, della Madonna, dei Santi).
L'azione legislativa della Regione Piemonte è intervenuta dapprima per interromperne il degrado di questi originali complessi monumentali, poi per valorizzare quell'unicum di storia, arte e natura. L'incessante opera di restauro, la riqualificazione della componente vegetale, il ripristino dei percorsi, unita al lavoro di organizzazione, vigilanza e promozione hanno riportato i principali Sacri Monti piemontesi al loro antico splendore. Il processo di valorizzazione è iniziato nel 1980 con l'istituzione del Parco naturale di Crea, ed è proseguito con l'inserimento nel Sistema regionale delle Aree protette delle Riserve naturali speciali di Orta e Varallo, Ghiffa, Belmonte e Domodossola. Roberto Saini, ex direttore del Settore regionale Parchi, afferma che "quella scelta, frutto di un'intuizione che oggi può essere ritenuta di grande valore culturale, si è sviluppata intorno alla semplice considerazione che i molteplici valori che compongono il quadro strutturale dei Sacri Monti sono inscindibili".
Ciascun Ente di gestione è dotato di una propria sede e dispone di un direttore (laureato in architettura o storia dell'arte), di personale tecnico-amministrativo, di guardaparco con competenze tecniche specifiche e di operai addetti alla manutenzione. Si tratta di un pool di operatori con funzioni differenziate per rispondere alle esigenze di ricerca, didattica e fruizione. La finalità di ciascuna area protetta non è confinata entro i limiti ristretti della conservazione e del restauro dei manufatti, ma si propone come efficace esempio di gestione di un'entità complessa e articolata. Attraverso l'organizzazione di eventi di elevato pregio culturale (mostre, concerti, convegni) molti Sacri Monti oggi stanno diventando anche importanti punti di riferimento per le comunità locali poiché il modo di interpretare questi sacri luoghi è cambiato nel corso del tempo. Pur mantenendo inalterato il valore religioso originario, in questi ultimi anni sono frequentati da nuove tipologie di visitatori: cultori d'arte, escursionisti, amanti della natura e un crescente numero di turisti appartenenti ad altre confessioni.
Sbaglia chi pensa ad un fenomeno marginale e circoscritto al solo arco alpino occidentale. E' vero in Italia la maggior concentrazione si trova in Piemonte e Lombardia, ma i Sacri Monti sono sparsi in tutta l'Europa continentale. Un recente studio condotto dal Centro di Documentazione dell'Atlante dei Sacri Monti, Calvari e Complessi devozionali europei con sede presso il Parco di Crea, ha reso nota la localizzazione di 1.812 complessi monumentali appartenenti a una quindicina di Stati. I dati sono ora pubblicati in un volume (ed. De Agostini) che per la prima volta consente al pubblico di conoscere una realtà tanto vasta, ricca e differenziata. Anni di studio e impegno organizzativo del personale di tutti i Sacri Monti piemontesi hanno dato vita ad una rete di collegamento che oggi è in grado di mettere in comunicazione le realtà di un territorio che di fatto supera anche le nuove barriere fra l'U.E. e i cosiddetti Paesi dell'Est: un atto di straordinaria portata culturale che rafforza i rapporti fra i popoli.

Enrico Massone
Vicedirettore di "Piemonte Parchi"

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