Una protagonista a Johannesburg


L'acqua, sempre più preziosa e rara. Indubbiamente tra i "nodi" della conferenza sudafricana. Copre i 5/7 del nostro pianeta ma quella potabile è soltanto il 2,5%. Questa "goccia" di acqua dolce (dati dell'United Nations Environment Programme) è conservato, per il 68,7% nei ghiacciai perenni, per il 30% nelle acque sotterranee e per l'1,3% in "altro". Preziosa e rara. Pericolosa quando i cambiamenti climatici la fanno cadere, al termine del suo ciclo di evaporazione, sotto forma di pioggia scrosciante e in poco tempo; gonfia ruscelli e rivoli, spazza presuntuose e presunte "difese" opera dell'uomo, trascina in basso boschi, prati e frane. Diventa devastante alluvione. Acqua, risorsa, cloaca, meraviglia. Onnipresente e incontenibile scivola dai fianchi delle Alpi nei fiumi della pianura, offrendo meraviglie di ambienti e suggestioni. Acqua, energia imprigionata negli invasi in quota, liberata per produrre. L'agricoltura ne utilizza ben il 67%, l'industria il 19, per le nostre docce e cucine ne usiamo un altro 9% e infine il restante 5% va in attività varie. H2O, fonte dissetante, ma trascurata da tempo, troppo tempo, ed oggi da depurare. Meraviglia nei suoi spettacolari salti, risorsa indispensabile per le risaie, ma anche e soprattutto elemento naturale indispensabile, per pesci, uccelli, mammiferi. E per noi umani. Acqua agognata nell'arsura che secca e crepa la terra. L'altra faccia dell'abbondanza: la siccità. E poi, acqua letteraria, storica, produttiva, inquietante e rilassante, possente e dimessa, incanalata e libera, in frenetico movimento e in pacifica quiete. Acqua che dilaga nei greti e che si insinua nelle grotte, nelle viscere della terra. Acqua dalle mille forme: ghiaccio, goccia, neve, pulviscolo, umidità, ruscello...acqua, per te si combatteranno le prossime guerre.

g.b.




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