Il Progetto

Il Progetto LIFE NATURA

(di Vittorio Ducoli - Direttore Parco Nazionale Foreste Casentinesi)


"Restauro di habitat di prateria nel SIC Monte Gemelli, Monte Guffone" nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi


Nel corso degli anni 2000 e 2001 il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna ha portato a termine la realizzazione del progetto "Restauro di habitat di prateria nel SIC Monte Gemelli, Monte Guffone", cofinanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma LIFE - NATURA. Il Progetto è stato di estrema importanza per testare metodi di recupero di prateria secondaria a fini sia di salvaguardia di habitat sia di ripristino di usi tradizionali del suolo.

La zona oggetto d'intervento
La scomparsa degli ambienti di prateria secondaria ed in generale di quelli aperti, dovuta al rapido abbandono di pratiche agricole quali la pastorizia e le coltivazioni di alta-collina montagna, è particolarmente drammatica nelle zone montane mediterranee. Questi rapidi mutamenti ambientali comportano gravi ripercussioni sulle popolazioni di uccelli legate a questi ambienti, tanto che oggi la conservazione degli ambienti pastorali è considerata di assoluta priorità per la tutela delle specie di uccelli rari e minacciati.
Il territorio del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna presenta in netta prevalenza, una copertura boschiva (oltre l'85% del territorio protetto è coperto da foreste). Gli ambienti aperti (coltivi e praterie) rappresentano pertanto anche nel caso specifico un fattore essenziale di diversificazione ambientale e paesaggistica. Consentono infatti la presenza di habitat per specie non forestali, sia animali che vegetali, e rappresentano una indispensabile disponibilità di alimento per i grandi ungulati del parco (cervo, capriolo, daino).
La conservazione di questi ambienti è pertanto essenziale per il mantenimento della biodiversità complessiva del Parco.
Una particolare importanza nel territorio del Parco rivestono questi ambienti per la conservazione delle popolazioni ornitiche: quasi la metà delle specie nidificanti nel Parco è legata ad ambienti di prateria o comunque aperti, e negli ultimi anni si è assistito alla estinzione in zona di quattro specie e ad una forte diminuzione degli effettivi di tutte le altre (Tellini, 1996).
Recenti studi (Tellini, Gellini et al., 1998) hanno dimostrato che per la conservazione di queste specie ornitiche è essenziale mantenere pattern ambientali nei quali siano presenti superfici relativamente ampie a pascolo nudo, con al loro interno ridotte estensioni ad arbusteto. Queste superfici devono avere una estensione unitaria di almeno 5-10 Ha. La progressiva invasione di queste superfici da parte di arbusti, quali ginestre, rosa canina ed altri, porta rapidamente ad una diminuzione della disponibilità di habitat per le specie di uccelli di maggiore interesse e quindi ad un aumento della vulnerabilità.
Il progetto "Restauro di habitat di prateria nel SIC Monte Gemelli, Monte Guffone" interessa una porzione dell'esteso Sito di Interesse Comunitario richiamato nel titolo, centrata attorno alla località denominata "Pian di Rocchi". L'area è ubicata nel versante adriatico dell'Appennino Tosco-Romagnolo, e ricade nell'ambito dei comuni di Premilcuore e Santa Sofia (FC).
Il S.I.C. nel suo complesso si presenta come un insieme di diversi habitat, tra i quali assumono particolare rilevanza in termini di superficie i boschi di caducifoglie a prevalenza di faggio. Particolarmente importanti e rappresentati sono i meso- e xero-brometi secondari, anche con Juniperus communis, in parte sottoposti in passato ad opere di rimboschimento con specie di conifere, ed in via di spontanea chiusura per abbandono delle tradizionali attività pascolive.
Il sito oggetto di intervento, esteso su circa 470 Ha di cui 150 interessati direttamente all'intervento, è stato nel corso dei secoli utilizzato come pascolo, e nel dopoguerra come recinto faunistico per l'allevamento di Dama dama. A seguito dell'abbandono di tale attività, gli habitat di prateria (praterie calcaree aride e semiaride) e le formazioni di Juniperus communis sono soggette a naturali fenomeni di evoluzione verso arbusteti continui a Rosa canina, Spartium junceum etc., cui succedono nel tempo formazioni forestali a prevalenza di Quercus pubescens. Tale evoluzione impedisce il mantenimento in sito delle popolazioni di uccelli sopra evidenziate, oltre a rappresentare un fattore di monotonizzazione del paesaggio.
In altre aree del Parco, la conservazione degli spazi aperti è stata intrapresa anche attraverso opportuni incentivi al mantenimento dell'attività zootecnica.

Le azioni intraprese
Obiettivo generale del progetto era il recupero ed il successivo mantenimento delle aree aperte, di prateria secondaria e parzialmente cespugliate, presenti nel complesso "Pian di Rocchi".
Il recupero di tali superfici avrebbe consentito di ottenere numerosi risultati specifici, tra i quali:
  • Il recupero ed il mantenimento di habitat favorevoli a specie ornitiche di grande interesse ed in parte presenti nella direttiva Uccelli;
  • Il recupero ed il mantenimento di habitat favorevoli alle popolazioni di ungulati (Cervo e daino in particolare) e di altri mammiferi, rettili e invertebrati legati alla presenza di ambienti aperti, in parte presenti negli allegati della Direttiva Habitat;
  • La riqualificazione anche paesaggistica dell'area, in particolare tramite l'azione di rimozione della recinzione della dismessa Azienda Faunistica;
  • La divulgazione della valenza ecologica, ambientale, paesaggistica e storico-culturale dei pascoli e delle praterie;
  • La razionalizzazione dell'esercizio del pascolo nell'area, con benefici sulla manutenzione futura degli spazi aperti recuperati.

Per raggiungere questo obiettivo sono state intraprese numerose azioni, tra le quali si citano:

    a) Rimozione della recinzione dell'area: Parte del sito è interessata da una recinzione in rete e filo spinato, in loco da quando l'area era gestita come azienda faunistica. Per ridare continuità agli ambienti naturali, sono stati rimossi oltre 8.000 metri di recinzione, contribuendo anche alla riqualificazione paesaggistica dell'area.
    b) Decespugliamento e recupero delle superfici aperte: Sono stati eseguiti a mano lavori di decespugliamento degli ambiti aperti ed in particolare della superficie centrale di Pian di Rocchi, per l'eliminazione degli arbusti aventi carattere di invasività, con l'obiettivo primario di recuperare habitat adatti alle specie ornitiche di maggior pregio e rarità. I lavori hanno interessato oltre 30 Ha di superfici, suddivise in sette appezzamenti.
    c) Predisposizione di un piccolo centro di documentazione e di attrezzature per la visita: Una stanza dell'edificio principale dell'ex Azienda Faunistica è stata adibita a Centro di Documentazione sugli habitat di prateria del Parco e sulla fauna ad essi legata. E' stata inoltre realizzata una piccola struttura in legno ad accesso protetto per l'osservazione della fauna.
    d) Predisposizione di un piano di gestione: Analogamente è stato predisposto un piano di gestione delle superfici recuperate, essenzialmente basato sulla razionalizzazione dell'esercizio del pascolo, al fine di minimizzare la necessità di ulteriori interventi straordinari.
    e) Azioni di monitoraggio e divulgazione: Sono stati realizzati una specifica ricerca sulle popolazioni ornitiche dell'area, che verrà ripetuta al fine di valutare l'effetto degli interventi effettuati, ed uno opuscolo specifico opuscolo divulgativo sugli uccelli degli spazi aperti del Parco, sulla loro importanza, sugli interventi intrapresi per la loro conservazione.


Educare all'ambiente, lungo il Po

(di Ippolito Ostellino - Direttore Parco fluviale del Po tratto torinese)

Dopo le prime esperienze avviate alla fine degli anni 90, con la collaborazione del CEMEA del Piemonte il Parco del Po torinese propone alle scuole un nuovo programma di proposte rivolte al mondo dell'educazione, attuate tramite il supporto delle società Arnica di Torino. E' indubbio che per un territorio protetto come il nostro, a ridosso di un bacino di utenza quale quello metropolitano e di una estesa realtà scolastica che interessa ben 35 comuni da Faule a Crescentino, le potenzialità offerte per le scuole sono notevoli. In tal senso saranno avviati in particolare contatti con le sedi scolastiche dei comuni del Parco per cercare di avviare una progettualità comune.
Ma il tema dell'educazione è di tale estensione da rendere necessaria anche la partecipazione dell'Ente ad attività di carattere più generale, collegandosi alla Rete regionale dei servizi per l'educazione ambientale e partecipando ad eventi nazionali come la prossima Borsa del Turismo scolastico che si terrà a Genova il prossimo 21-23 novembre 2002. L'intenzione quindi è quella di fornire nuovi servizi e portare anche il contributo del Po torinese alle opportunità educative che il parco offre, tentando di progettare dall'interno della scuola per raccordare di più parco e territorio in un legame di reciproco interesse.
Le proposte educative vanno sotto lo slogan di " Per imparare vado a Po. Le nuove Attività didattiche ed educative nel Parco fluviale del Po torinese". Lo spirito con il quale l'Ente ha inteso individuare una specifica attività nel campo dell'educazione, avvalendosi di una società di servizi specializzata rappresentata dall'Arnica e di un nutrito gruppo di Accompagnatori naturalistici riconosciuti dall'Ente, è quello di fornire agli insegnanti ed agli allievi occasioni di costruzione comune di progetti didattici, partendo innanzi tutto dalle necessità locali e non proponendo pacchetti preconfezionati di attività.
Pertanto il referente incaricato dall'Ente è a disposizione per le sedi delle scuole dei comuni del parco a sviluppare programmi comuni di attività, progettandone e seguendone lo sviluppo insieme e fornendo il supporto delle strutture dell'Ente di gestione.
Ovviamente l'offerta didattica riguarda anche le visite guidate e le diverse opportunità di conoscenza e visione sul campo delle particolarità ambientali, paesaggistiche, storiche e naturalistiche del Parco fluviale del Po torinese.
In ottobre pubblicheremo uno speciale sulla didattica del nostro bollettino on-line H2O Info, nel quale potrete trovare tutti i riferimenti e le iniziative in dettaglio. Inoltre sul nostro sito alla pagina http://www.parks.it/parco.po.to/a.educazione.html potrete trovare le prime indicazioni ed informazione sulle proposte didattiche.




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