“Mediterre” e “Parchi2000”
Nuovi modi di comunicare per le aree naturali protette


Logo MediterreLe rassegne fieristiche di Bari e Torino possono essere complementari e confermano il ruolo trainante della conservazione della natura in Europa e nel bacino del Mediterraneo.

Le politiche di conservazione della natura in Europa stanno vivendo un periodo di assestamento e di più attenta valutazione delle interazioni con le attività economiche e con le aspettative delle comunità locali. Misurarsi con le esigenze di sviluppo che passano attraverso l’utilizzazione del territorio, con le necessità della sua infrastrutturazione e con la crescita del patrimonio edilizio, è per i gestori di aree naturali protette pane quotidiano.
Buona parte delle aree protette italiane ha rapporti più o meno stretti con i territori antropizzati ed urbanizzati ed il territorio della nostra penisola non ha certo l’estensione di quello spagnolo o francese. Il contatto tra natura da conservare e territorio da utilizzare è costante ed inevitabile.
Queste considerazioni, già tra le altre alla base della 2ª Conferenza nazionale delle aree naturali protette, avranno ulteriore modo di essere approfondite e discusse in un ambito, per così dire, più meridionale, in un contesto spiccatamente mediterraneo come quello di Bari. Sarà infatti a “Mediterre”, prima fiera dei Parchi del Mediterraneo promossa dalla Regione Puglia e da Federparchi, in programma presso la Fiera del Levante di Bari dal 26 al 30 marzo 2003, che si confronteranno le aree naturali protette del Mediterraneo in un consesso del tutto nuovo ed in una regione, la Puglia appunto, oggi impegnata a colmare i divari accumulatisi nei decenni in tema di politiche di conservazione della natura.
“Mediterre” e “Parchi2000”, la rassegna inaugurata a Torino proprio nei giorni della Conferenza, sono due facce della stessa medaglia. Se a Torino si potrà contare sull’intraprendenza della Regione Piemonte a Bari, grazie alla preziosa collaborazione instauratasi tra Federparchi, Regione Puglia e Università di Bari, sarà l’occasione di confrontarsi con esempi di gestione del territorio e della natura di cui poco si parla. E’ il caso del Marocco, della Tunisia, dell’Egitto, della stessa Grecia. Il sodalizio possibile tra “Parchi2000” e “Mediterre” in un’alternanza annuale di esposizioni, potrebbe aprire la strada ad un nuovo modo di intendere la comunicazione delle aree naturali protette d’intesa con il mondo produttivo e culturale che ruota attorno ad esse.
Torino, per posizione geografica e per vocazione culturale, guarda alla mittel ed al Nord Europa; Bari e la Puglia, ponte verso Oriente, guardano al Sud del vecchio continente, al Nord dell’Africa e, con particolare attenzione ed apprensione, all’area balcanica in via di assestamento democratico e nella quale le vicende belliche dello scorso decennio hanno provocato non pochi disastri naturali.
Piemonte e Puglia possono costituire i poli promotori di un nuovo ruolo nella comunicazione delle aree naturali protette protese verso nuove forme gestionali e finanziarie, verso l’applicazione della strategia comunitaria per la conservazione della natura e verso il più convinto coinvolgimento delle popolazioni locali nelle fasi istitutive e di governo del territorio.

Fabio Modesti




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