Attenzione alla finanziaria:
le conseguenze per le aree protette potrebbero essere pesanti.


La conferenza di Torino sui parchi sembra già lontana anni luce. Eppure è in corso un duro confronto tra i vari livelli istituzionali che interessa – o dovrebbe interessare- anche le aree protette. Stato, regioni, l’ Upi con l’assemblea di Milano, l’ANCI con quella di Napoli sono ai ferri corti per la ripartizione delle risorse finanziarie. Se piove di quel che tuona è chiaro che tutti i rubinetti della spesa pubblica sgoccioleranno. Qualcuno può pensare ragionevolmente che non ne risentirà anche la spesa delle aree protette? E non solo perché lo stato ha già fatto i suoi pesanti ‘tagli’ ma perché a questi si aggiungeranno inevitabilmente e fatalmente anche quelli delle regioni e degli enti locali. Le aree protette si reggono sulla sinergia e il concorso di tutto il sistema istituzionale. Se questo stringe la borsa gli effetti si faranno sentire più o meno pesantemente su tutto il sistema delle aree protette nessun livello escluso. Non mi pare che ci sia in giro la consapevolezza delle ripercussioni che la partita in corso potrebbe avere anche per le aree protette.
Non solo, ma anche il confronto istituzionale in atto sulle modifiche costituzionali non mi pare interessi come dovrebbe anche il mondo dei parchi. Noi a Torino abbiamo proposto un tavolo istituzionale. La proposta al momento giace immobile insieme a tante altre importanti e ragionevoli proposte.
Eppure tra gli aspetti più innovativi e importanti delle modifiche al titolo V c’è anche la partecipazione dello stato, delle regioni ed ora anche delle province dei comuni alla Commissione bicamerale per le questioni regionali.
Insomma una sede comune in attesa di quella Camera delle regioni di cui finora si è parlato senza troppa convinzione.
Una sede per definire e concordare tra tutti i livelli istituzionali il da farsi anche in materie delicatissime come quella ambientale, aree protette incluse.
Tra le aree protette non c’è sempre la dovuta attenzione a tematiche considerate sovente astruse o di ‘altri’. Ma è un errore. Da quando i parchi sono espressione del sistema delle istituzioni quel che accade nel bene e nel male in quel sistema ci interessa e come. Meglio non distrarsi perché poi potremmo avere qualche spiacevole sorpresa.

Renzo Moschini




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