Nuovi Parchi nazionali

Parco Nazionale dell'Alta Murgia
Rassegna stampa del mese di dicembre 2002


BARI Accordo storico.

L'accordo è storico. Da ieri, il secondo parco nazionale istituito nel territorio della Puglia (dopo il parco del Gargano), ha un perimetro definito. Sull'Alta Murgia, l'altopiano che si stende a nord della provincia di Bari, a cavallo con la Basilicata, vincono i cavatori e gli agricoltori, perdono i cacciatori. "Questo non è il parco ideale", ha esordito ieri mattina l'assessore regionale all'Ambiente, Michele Saccomanno. È il parco dei compromessi della politica. Ma per molti, il fatto che il parco ora esiste, che Regione e ministero dell'Ambiente abbiano firmato l'intesa, è un successo. A prescindere.
Alla fine, così come anticipato ieri dalla Gazzetta, ha prevalso la linea della cura dimagrante. Dei 90mila ettari che la stessa Regione ha messo sul piatto a novembre dell'anno scorso, ne rimangono poco meno di 66mila. Compresi quelli che, nella prima versione presentata da Saccomanno ieri mattina, erano stati "dimenticati": i siti archeologici dell'"Homo arcaicus" e la "Valle dei dinosauri". Ovvero, per assurdo, due dei più grandi veicoli di promozione turistica (insieme a Castel del Monte) che hanno fatto colpo negli stand che l'assessore alla Pianificazione del territorio, Cesare Veronico (dei Verdi) ha voluto fossero allestiti, per conto della Provincia di Bari e dei tredici comuni del Barese interessati, alla mostra mercato delle aree protette tenutasi a Torino e alla prima conferenza dei parchi del Mezzogiorno di Cosenza.
"È vero che i siti in questione sono già vincolati - ha commentato il presidente della Provincia, Marcello Vernola, che ha ottenuto l'impegno del direttore generale del ministero Aldo Cosentino e dello Stesso Saccomanno ad aggiornare la perimetrazione definitiva - ma l'inserimento nell'area parco è un fatto simbolico che serve alla promozione, soprattutto turistica, della zona. È ora indispensabile affiancare al piano regolatore del parco, una serie di norme tecniche di attuazione con annesso codice di buona pratica perché gli interventi di restauro, recupero o ampliamento di beni architettonici situati nel parco siano effettuati nel rispetto dei materiali tipici e dello stile architettonico caratteristico".
Anche il sindaco di Altamura, Rachele Popolizio ha sostenuto con Vernola la necessità di reintrodurre tra le aree del parco i siti della "Valle dei dinosauri" e dell'"Homo arcaicus". "Non avrei potuto consentire - ha dichiarato la Popolizio - che si consumasse quest'ulteriore scippo ai danni di Altamura. Su questo ho trovato la sostanziale adesione sia dell'assessore che del ministero. Devo purtroppo dire che invece Altamura patisce tagli molto pesanti e per certi versi immotivati. Inizialmente il parco ricomprendeva quasi 26mila ettari del nostro comune. Oggi si sono ridotti a 13mila". Le aree rimaste fuori sono in gran parte quelle degli accordi di programma di via Bari dove si prevede l'insediamento di un polo produttivo.
Su questo, Saccomanno commenta che da oggi "la tutela del territorio potrà sicuramente essere la base di un ulteriore sviluppo economico attraverso quel valore aggiunto dato dalla salvaguardia certa di ampia parte della Murgia. Ma altrettanto certamente si è voluto evitare la mortificazione della crescita economico-sociale in un'ottica di sviluppo eco-compatibile".
Il presidente della Federazione dei Verdi di Puglia, Michele Di Lorenzo, da parte sua, commenta: "Finalmente il parco, anche se a macchia di leopardo. Le pressioni di cavatori e grandi possidenti hanno ricevuto attento ascolto e prodotto un gioco di taglio e cucito di dubbio gusto. Nonostante tali amare constatazioni siamo soddisfatti di aver sventato, con la presenza dell'assessore dei Verdi, Veronico, l'esclusione di Valle dei dinosauri e sito dell'Homo arcaicus".
(La Gazzetta del Mezzogiorno del 20 novembre 2002)


De Lorenzo (Verdi) sull'Alta Murgia
"Creato un parco a macchia di leopardo"

Definita, finalmente, la perimetrazione del Parco dell'Alta Murgia. La perimetrazione interessa circa 65mila ettari rispetto alla richiesta di 90mila. Ecco commenti e reazioni.
Verdi -
"Non si tratta - ha dichiarato il presidente della Federazione dei Verdi di Puglia, l'andriese Michele Di Lorenzo (assessore comunale alla Mobilità) - del Parco ideale, auspicato dagli ambientalisti in venti anni di battaglie, ma è pur sempre un risultato lusinghiero vista la difficoltà di interagire con l'assessore regionale Saccomanno ed il ministro Mattioli. La soluzione raggiunta, al contrario della proposta che prevedeva un'area estesa ed omogenea, produce un Parco a macchia di leopardo che esclude gran parte del territorio di Altamura e di Gravina. Le sollecitazioni delle categorie dei cavatori e dei grandi possidenti hanno evidentemente ricevuto un attento ascolto". Di Lorenzo ha aggiunto: "La presenza dell'assessore dei Verdi, Veronico, al tavolo ministeriale, ha sventato l'esclusione della valle dei Dinosauri e dell'uomo di Altamura. Dopo le osservazioni dell'esponente dei Verdi, la proposta è stata rettificata reinserendo quei siti che, insieme a Castel del Monte, rappresentano la grande attrattiva culturale del Parco dell'Alta Murgia". Infine, però, De Lorenzo precisa che "L'articolo 8 del regime autorizzativo in zona 2 prevede, contrariamente a delle norme di salvaguardia che si rispettino, la possibilità di costruire nuovi edifici. Speriamo, naturalmente, che l'Ente Parco sarà in grado di valutare seriamente tutte le proposte, evitando ulteriori scempi".
Comitati territoriali -
E prima della decisione, l'assemblea dei Comitati Territoriali dell'Alta Murgia (Cam) aveva tenuto un nuovo incontro e prodotto un documento. Incontro e documento ribadivano "l'urgenza e la necessità, soprattutto in relazione ai fenomeni di degrado in atto, di pervenire ad un accordo definitivo per dare attuazione alla legge 426/98 per quanto riguarda la perimetrazione e le norme di salvaguardia". I Cam avevano dunque invitato gli enti coinvolti "a tener fede agli atti approvati e la Regione a svolgere con coerenza il ruolo istituzionale che gli compete per far sì che finalmente si possa istituire il Parco nazionale dell'Alta Murgia". Ora che la perimetrazione c'è e le decisioni sono state prese, rimane valida la sottolineatura dei Cam soprattutto in riferimento "ai fenomeni di degrado in atto".
(La Gazzetta del Mezzogiorno del 21 novembre 2002)


L'assessore Cesare Veronico*
Parco Alta Murgia la sfida inizia ora

Non era questo il parco che avremmo voluto. Su questo sono certo di concordare con l'opinione di molti. Ma sono altrettanto certo che questo parco, adesso, ognuno di noi dovrà dimostrare di meritarselo. La vera sfida per lo sviluppo dell'Alta Murgia, se possibile, comincia oggi. La firma dell'intesa tra ministero dell'Ambiente e Regione, lungi da essere un punto d'arrivo, dev'essere l'inizio di ogni nostra preoccupazione. Bene ha fatto la Gazzetta del Mezzogiorno, in questi giorni così come nel recente passato, a fornire del parco una visione proiettata al futuro. Sento invece troppo, intorno, l'alito di chi si crogiola ancora guardandosi indietro. Oggi che il parco esiste, sia pure con un'estensione che né la Provincia, né i tredici Comuni interessati avevano proposto e condiviso, credo debbano essere banditi gli "sfascisti" e abbandonata la strada di rivendicazioni e letture dietrologiche (pur se, in molti casi, ampiamente giustificabili).
Da rappresentante delle istituzioni, ritengo sia tempo di imporsi di lavorare insieme. E lo dico tanto a coloro che si sono spesi dalla prima ora per l'istituzione del Parco dell'Alta Murgia, quanto a quelli che ne hanno osteggiato senza sosta la nascita. Mi dispiace che una fetta consistente di agricoltori festeggi oggi come la più grande delle vittorie l'esclusione dai confini del Parco di buona parta del territorio ricadente nel Comune di Altamura. Il compito che ci aspetta è quella di convincere anche questi imprenditori agricoltori, attraverso atti concreti, che si sono sbagliati.
Il Parco offre un eccezionale canale di amplificazione di tutte le iniziative che caratterizzano da sempre l'operosità delle popolazioni di queste terre. La sfida che ci attende è proprio questa: favorire canali privilegiati di comunicazione, trasferire conoscenze storico-archeologiche che spesso sfuggono agli stessi abitanti delle zone interessate. Dovremo, insomma, molte più volte finire sui giornali, sulle riviste specializzate in turismo verde e sui canali esteri dei touring operator. E dovremo finirci per l'avvistamento di un lupo riaffacciatosi dopo anni in questo habitat, non certo per la realizzazione di discariche, siano esse di rifiuti radioattivi o di solidi urbani.
La responsabilità delle istituzioni verso questo Parco è forte. Si tratta non più e non solo di difendere l'immagine di un territorio, ma di renderla appetibile, di farne uno dei biglietti da visita dell'intera regione. Dalla rendita di posizione, insomma, bisogna compiere il necessario salto di qualità cominciando dalla creazione di una sapiente miscela di sinergie tra categorie produttive, sistemi della municipalità, presidi del territorio e di valorizzazione dei prodotti tipici, agenzie informative e formative. Quel territorio tagliato sui confini martoriati del Parco dell'Alta Murgia è, al momento, la potenzialità inespressa di una grande idea di sviluppo. Un investimento a lungo termine che, sono sicuro, la saggezza dei nostri agricoltori saprà far fruttare. La consapevolezza, sia pur tardiva, di un'opportunità di crescita collettiva sarà il prossimo successo che mi auguro di poter veder concretizzato dopo aver gioito, io Verde, per la realizzazione di questo sogno.
* Assessore all'urbanistica e ai trasporti Provincia di Bari
(La Gazzetta del Mezzogiorno del 23 novembre 2002)


Alta Murgia, prosegue il dibattito dopo la perimetrazione
Parco da inventare
Lamesta assicura: "Andria farà la sua parte"

Andria svolgerà un ruolo decisivo e fondamentale nel Parco dell'Alta Murgia. Un Parco che non è più solo di carta, visto che è stata nei giorni scorsi approvata la perimetrazione.
Naturalmente ora bisognerà istituire l'Ente Parco e, quindi, lavorare per far diventare la realtà una grande occasione ambientale e di progresso per l'intero territorio.
Le critiche di Lamesta -
Sull'istituzione del Parco dell'Alta Murgia è intervenuto l'assessore comunale all'Ambiente, Ambrogio Lamesta (Rifondazione comunista). E lo ha fatto anche con una serie di annotazioni critiche.
"L'intesa Ministero-Regione Puglia - ha dichiarato Lamesta - è intervenuta in base alla perimetrazione presentata dalla Regione e alle annesse norme di tutela. Il tutto è stato comunicato, a giochi già conclusi e senza possibilità di replica, ai Comuni del Parco, invitati a Roma per l'occasione. Si aspetta ora la formalizzazione dell'istituzione che dovrebbe avvenire nel giro di pochi mesi".
L'assessore Lamesta ha aggiunto, puntualizzando alcune questioni, che "la perimetrazione definitiva e le norme di salvaguardia rispecchiano la volontà della Regione Puglia, relativamente alla questione "parco", di annullare tutti gli strumenti democratici di governo, visto che le popolazioni dei Comuni del Parco si sono, fin dal lontano 1993, espresse favorevolmente, attraverso deliberazioni consiliari, per una perimetrazione più ampia, anche questa proposta dalla Regione, e si erano accordate già da tempo per norme di salvaguardia più in linea con la legge quadro sulle aree protette. La volontà delle popolazioni è stata ignorata, preferendo ascoltare le voci dei cavatori e degli spietratori".
Un accordo comunque storico -
Al di là di queste annotazioni critiche, comunque, l'assessore Lamesta sottolinea che "l'accordo raggiunto va considerato di importanza storica e ci vincola alle nostre responsabilità presenti e future come amministratori locali. Il parco avrà un'estensione di circa 65mila ettari e Andria contribuirà con il territorio più vasto e meno devastato, candidandosi così per un futuro ruolo di primo piano nella gestione del Parco stesso, ruolo che ha già assunto in questo lungo iter istitutivo, non ancora concluso".
La conclusione dell'assessore comunale all'ambiente è precisa, con chiari riferimenti anche a questioni strettamente locali: "la scelta del Parco va nella direzione della tutela di un bene collettivo, come è il territorio con il suo patrimonio di natura e testimonianze storiche. I principi che hanno spinto il consiglio comunale di Andria ad approvare l'adesione al Parco dell'Alta Murgia devono, a questo punto, essere tenuti sempre presenti, soprattutto quando ci si prepara ad una variante al Piano regolatore generale o al Bilancio finanziario comunale".
(La Gazzetta del Mezzogiorno del 24 novembre 2002)


Fioccano commenti e reazioni sulla conclusione di una vicenda decennale
Il parco delle polemiche
Voci discordanti. E c'è chi parla di "vittoria mutilata"

ALTAMURA E sul Parco dell'Alta Murgia ora è la "guerra" dei comunicati. Fioccano commenti e reazioni sulla conclusione di una vicenda decennale e logorante. E tutti dicono "finalmente". Ma con sfumature non di poco diverse. Sul Parco nazionale il dibattito si è sviluppato per oltre 10 anni. Per anni Altamura ha frenato, poi ha accelerato. E non a caso le spinte contrarie sono soprattutto qui: il centro studi Torre di Nebbia che lanciò la proposta di un parco rurale e ambientalisti da una parte, agricoltori ed imprenditori dall'altra. La città che è stata sempre decisiva ora rischia di perdere il ruolo di Comune guida a favore di Andria.
Le reazioni. Il sindaco Rachele Popolizio, innanzitutto: "Arrivare alla fine è stato il frutto di tanta fatica e pazienza da parte dell'amministrazione che ha recuperato un ritardo di oltre 10 anni. Il ridimensionamento operato dalla Regione sulla perimetrazione (da 88 a 66mila ettari, ndr) appare motivato più da calcolo politico che dalle valutazioni di carattere tecnico. Voglio comunque leggere il risultato in chiave ottimistica. Il Parco era un punto qualificante del nostro programma". Una bacchettata ad Alleanza nazionale: "Dopo anni di ostacoli, ora non può rivendicare questa conclusione come una vittoria".
Il comunicato del Coordinamento per la qualità della vita, che riprende quasi integralmente il commento di Torre di Nebbia, parla di "vittoria mutilata". "Il risultato conseguito - scrive - è senza dubbio importante: premia innanzitutto coloro che, da tempo, si sono impegnati per tutelare il territorio dalle varie forme di degrado (che tuttora subisce) e per delineare concrete possibilità di sviluppo eco-sostenibile. Tuttavia, alcune considerazioni s'impongono: la perimetrazione approvata non sola risulta più ridotta di circa 24mila ettari, ma segna i confini del parco in modo ibrido e senza alcuna vera coerenza, eliminando aree omogenee, boschi e pascoli e molte importanti masserie storiche".
Fa da contraltare la reazione ufficiale del centrodestra firmata da Francesco Stasolla (presidente An), Carlo Martino (coordinatore FI), Domenico Cappiello (Udc), Pasquale Lomurno (portavoce Casa delle Libertà) e dai consiglieri comunali del centro destra. Che ringraziano Fitto e gli assessori Marmo e Saccomanno. "Il centrodestra - si legge - si era impegnato con gli altamurani, con il comitato delle categorie produttive perché si varasse un Parco razionale, ragionato, vivibile, fruibile, vivo e non imbalsamato, rispettoso dei diritti dei reali proprietari, contemperando i legittimi interessi con il bene pubblico-collettivo".
"Sono stati esclusi - continua - i terreni coltivati, le parti di territorio destinate per attività produttive, sono state vincolate le aree di pregio naturalistiche, i boschi, le oasi floro-faunistiche, tutta la vera Alta-Murgia, cioè i costoni a partire da una altimetria di 400 metri sul livello del mare. Abbiamo fortemente voluto ed ottenuto l'inserimento del nostro centro storico nel Parco perché si possano attivare i finanziamenti europei. E' questa la verità. Rigettiamo le accuse gratuite che abbiamo subito per anni, a coloro che strumentalmente hanno dipinto il centrodestra come contrario al Parco". (La Gazzetta del Mezzogiorno del 27 novembre 2002)


Domani l'incontro
Alta Murgia il parco dei Comuni

Il parco dell'Alta Murgia nasce nell'immaginario di chi lo ha atteso per un ventennio. Ma adesso deve radicarsi nel territorio delle comunità che saranno attrici dello sviluppo dell'area per farla diventare traino per la crescita economica in chiave turistica e di valorizzazioen dei prodotti tipici.
Domani, alle 16, nella sala giunta della Provincia di Bari, parte quest'azione di consolidamento dei rapporti tra il Parco e il territorio. Nasce per volontà del presidente dell'ente, Marcello Vernola, e dell'assessore alla Pianificazione del Territorio, Cesare Veronico, che nell'ultimo anno ha svolto un ruolo di grande impulso per l'azione delle tredici amministrazioni comunali coinvolte. Insieme all'assessore all'Ambiente, Paolo Rotondo, Veronico farà gli onori di casa agli ospiti dell'iniziativa: il presidente nazionale dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, e gli onorevoli, tutti componenti della commissione Ambiente della Camera dei deputati, Donato Piglionica, onorevole di Altamura, Domenico Pappaterra, Nichi Vendola e Tino Iannuzzi. Le prossime tappe dell'iniziativa di domani si terranno, per volontà della Provincia, nei tredici comuni del parco. (La Gazzetta del Mezzogiorno del 16 dicembre 2002)


C'è fibrillazione a Palazzo di Città
Il parco Alta Murgia infiamma il Consiglio

ALTAMURA La neve, gli alberi illuminati per il corso Federico II, le vetrine addobbate a festa. E' Natale per tutti in città. Ma non in consiglio comunale. La maggioranza di centrosinistra sta accelerando per il nuovo statuto comunale e sta correndo una maratona di cinque consigli comunali in due settimane. Ma la minoranza incalza ed attacca: questo governo non dà risposte alla città. Ed il consiglio s'infiamma sulle questioni degli accordi di programma e del Parco dell'Alta Murgia.
Le feste comandate sono un "optional" per la politica locale. Le ferie sono ancora lontane. Domani e venerdì ci saranno altri due consigli comunali ed un'altra seduta potrebbe essere scaglionata prima della fine dell'anno. L'ordine del giorno, per una scelta della maggioranza, è monopolizzato dal varo del nuovo statuto comunale. Ma sono riaffiorate alcune questioni irrisolte perché lasciate in sospeso dal centrosinistra mentre è ancora in corso la verifica. Prima fra tutte, la cosiddetta "legge 34" ovvero la problematica degli insediamenti produttivi in zona agricola, ancora bloccati dopo un incredibile travaglio.
Quindi, la questione del Parco dell'Alta Murgia e dei vincoli connessi.
La seduta di sabato è stata incandescente. Tensione alle stelle. Sono state sollecitate soprattutto risposte per la legge 34, da troppo tempo, ormai, tenute in sospeso dalla maggioranza: il Comune vuole o no completare l'iter, rilasciando le concessioni edilizie? Aspettando di saperlo, molti operatori, soprattutto del settore del salotto, rischiano di perdere investimenti. E con i rovesci della congiuntura economica internazionale hanno già perso molto potenziale competitivo.
Mentre per il Parco la richiesta è il coinvolgimento nelle decisioni perché i vincoli di salvaguardia non siano così restrittivi da impedire di muovere anche solo un passo nell'area destinata a tutela. Proteste molto accese. Che si sono materializzate a sorpresa non essendo state annunciate per niente da chi le ha organizzate. Ma il centrosinistra le ha bollate come "strumentalizzazioni" ed ha proceduto.
Sta infatti andando avanti con il nuovo statuto che sarà anche il viatico per l'allargamento della giunta comunale.
La maratona dei consigli comunali continua. Ancora lo statuto in primo piano. Nel frattempo, la minoranza si è presa una soddisfazione, bloccando un provvedimento della maggioranza sull'ampliamento della rete del gas metano anche ai nuovi quartieri. Sul merito, gli organi di controllo competenti hanno chiesto chiarimenti.
In casa della maggioranza, intanto, la questione statuto dovrebbe anche sbloccare definitivamente la verifica politica in corso già da qualche mese. Che non ha più senso proprio mentre la città chiede fatti concreti su vari fronti. Ma i partiti insistono su questa strada. (La Gazzetta del Mezzogiorno del 17 dicembre 2002)


A che punto è l'iter di attuazione? Ieri incontro alla Provincia con il presidente nazionale dei Verdi
La scommessa: "Il Parco entro febbraio"
E Pecoraro Scanio diventa testimonial del progetto per lo sviluppo dell'Alta Murgia

Il parco dell'Alta Murgia? La Provincia di Bari ce l'ha nel sangue. L'ente presieduto da Marcello Vernola è stato il primo sponsor dell'area naturalistica protetta quando ancora non c'era l'accordo sui suoi confini. L'assessore delegato, Cesare Veronico, ha portato lo stand dedicato ai tredici comuni della terra d'Alta Murgia alla prima mostra mercato delle aree protette tenutasi a Torino. Da quel giorno, lo stand della Provincia è divenuto il miglior biglietto da visita per le bellezze naturali, le risorse paesaggistiche, i prodotti enogastronomici e la vocazione turistica di questa fetta di territorio. E adesso?
La parola è alla burocrazia. L'onorevole dei Democratici di sinistra, Donato Piglionica, altamurano, ex consigliere provinciale, componente della commissione Ambiente della Camera, ha spiegato che "proprio ieri (lunedì, ndr) la direzioen Conservazione della Natura del ministero dell'Ambiente ha inviato all'assessorato regionale la richiesta d'intesa sul parco. Si tratta della stessa proposta che la Regione ha presentato a Roma alla conferenza di servizi e quindi non c'è motivo perché si perda tempo. L'atto della Regione sarà l'ultimo ostacolo prima della convocazioen del tavolo tecnico delal Conferenza Stato-Regioni, preliminare all'accordo del tavolo politico, al decreto del presidente del Consiglio dei ministri che, una volta vistato dalla Corte dei conti, preluderà all'ultimo passaggio costituito dal decreto di istituzione vera e propria da parte del Presidente della Repubblica. Il ministro dell'Ambiente, Altero Matteoli, mi ha manifestato l'intenzione di accelerare. Ora, se come immaginiamo entro febbraio si dovesse concludere l'iter - ha concluso Piglionica - ce la faremmo a partecipare con il parco dell'Alta Murgia alla Borsa internazionale del turismo di Milano (Bit)".
"Borsa" non è un termine peregrino per questa "impresa" costituita dal parco dell'Alta Murgia. Nella manifestazione organizzata ieri nella sala giunta del palazzo della Provincia, l'ospite d'onore, testimonial del parco, il presidente nazionale dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, ha spiegato perché: "Ci sono in ballo decine di migliaia di posti di lavoro. Il parco è una risorsa economica e occupazionale in un Sud dove il problema del lavoro è particolarmente sentito. Si fa tanto parlare, spesso a sproposito, di grandi opere pubbliche. Ebbene, questo parco è una grande opera pubblica. Ritardarne l'avvio a pieno regime significa non dare risposte alla domanda di occupazione della gente del Sud. Lasciato alle spalle lo spettro dell'ennesimo condono edilizio, figlio di una sottocultura provincialistica, pensiamo allo sviluppo. E non si dica che noi Verdi non abbiamo compreso fino in fondo la connessione intima tra eclogia e sviluppo. Giorni fa sono stato a Napoli per l'inaugurazione dell'ennesima stazione della metropolitana. In quella città siamo al governo da un decennio: noi abbiamo triplicato la rete metropolitana, mentre a Milano ad esempio hanno triplicato lo smog".
Economia ed ecologia, appunto. L'assessore Veronico ha elencato tutti i canali di finanziamento nazionali ed europei attivi a favore del parco. "Già oggi - ha detto - sono disponibili oltre sei miliardi di vecchie lire. Ce n'è abbastanza per partire tempestivamente con l'azione di tutela e bonifica del patrimonio storico architettonico, patrimonio che come insegna l'esempio della valle dei dinosauri, senza alcuna attività promozionale ha già richiamato in un anno 30mila turisti". (La Gazzetta del Mezzogiorno del 18 dicembre 2002)


L'appello dell'assessore Veronico
"Subito le risorse per l'Alta Murgia"

Una pioggia di euro per il neonato parco nazionale dell'Alta Murgia. I finanziamenti sono tanti, occorre però prenderli e farli fruttare. "Il mio appello per l'inizio del 2003 riguarda proprio queste innumerevoli opportunità. Se ci sono i soldi, allora il parco dell'Alta Murgia ha il motore. Poi bisogna alimentarlo. E credo che i comuni si stiano attrezzando. Ma febbraio deve essere - e questo non dipende ormai più dai comuni interessati - il mese dell'ente parco. Per camminare con le proprie gambe, attingere le risorse e coordinare le iniziative, occorre un soggetto che faccia da catalizzatore e questo è l'ente gestore del parco. Cominciare a lavorare in questa prospettiva si può anche subito, anche prima della firma del decreto da parte del presidente della Repubblica. Se si comincia a pianificare da subito, saremmo pronti per partire con l'attività istituzionale del parco già il giorno dopo. E per un progetto parcheggiato quasi vent'anni, l'immediatezza degli atti credo sia di fondamentale importanza".
A parlare è l'assessore alla Pianificazione del territorio della Provincia di Bari, Cesare Veronico, ovvero il capofila dei tredici sindaci dell'Alta Murgia, che in questi ultimi tredici mesi hanno lavorato intensamente (nel quarto fascicolo dell'Annuario 2002 in regalo oggi con la Gazzetta troverete la storia di questa battaglia) per costruire il "parco delle opportunità" a prescindere dalle decisioni di tipo burocratico, pure necessarie. "Per quanto ci riguarda come Provincia - spiega Veronico - abbiamo fatto operazione di marketing a favore del parco, facendone conoscere le potenzialità in appuntamenti internazionali importanti come la prima mostra mercato delle aree protette,a Torino, e la prima mostra dei parchi del Mezzogiorno, a Cosenza. Ma non ci siamo fermati a questo. Quei finanziamenti che sono il motore del parco ci siamo preoccupati di censirli tutti, mettendo il nostro lavoro a disposizione di quanti sono chiamati a produrre atti concreti per usufruirne".
Ma eccoli, in dettaglio, i fondi che sarebbe colpevole perdere e che Veronico ha censito:
Legge quadro sulle aree protette - Prevede finanziamenti per interventi di restauro ambientale e di edifici storici del parco, ivi comprese le attività agricole e forestali.
Delibera Cipe 18/12/96 - Destina fondi specifici per i parchi nazionali. "Un parco nazionale di estensione simile a quello dell'Alta Murgia, ovvero il parco della Maiella - ricorda Veronico - gestisce un fondo ordinario tra i due milioni e mezzo e i tre milioni di euro l'anno. E si sa all'Alta Murgia già oggi risultano assegnati 774mila euro all'anno, per un totale di oltre tre milioni di euro maturati al 2002".
Legge 388/2000 - Finanziamento triennale di 10 milioni di euro per favorire gli investimenti nei parchi.
Europa 2000 (Direttiva 92/43) - Istituzione di una rete europea di habitat naturali. Nell'elenco figura già l'Alta Murgia.
Progetto Ape (Appennino Parco d'Europa) Prevede fondi per opere di pianificazione territoriale e di sostenibilità in cui è possibile accedere solo in qualità di area protetta.
Progetto Lsu (Lavori socialmente utili) Prevede forme di finanziamento per l'impiego di manodopera nei parchi nazionali soprattutto nel Mezzogiorno.
Progetto Life - Istituisce un fondo che prevede interventi sia per la tutela e la prevenzione dei danni o minaccia degli habitat, sia per il ripristino di quelli di particolare valore. Restano ancora, infine, altre quattro fonti di finanziamento tra quadri comunitari e fondi strutturali (Fesr, Feoga, Fse e Leader II).
(La Gazzetta del Mezzogiorno del 31 dicembre 2002)




Il Giornale dei ParchiTorna alla prima pagina
del Giornale dei Parchi