Nuovi Parchi nazionali

Parco Nazionale dell'Alta Murgia
Rassegna stampa dei mesi di novembre e dicembre 2002, gennaio 2003

"O il parco, o le scorie radiattive"

La Regione è sul punto di definire il tutto, ma gli agricoltori raccolgono firme per dire "no"
Piglionica (Ds): "L'Enea sta per individuare il sito per lo stoccaggio"

ALTAMURA "La Regione deve fare presto con l'approvazione del Parco altrimenti l'Alta Murgia non sarà fuori dalla lotteria del sito nazionale delle scorie radioattive del nucleare". Il forte invito viene lanciato dal deputato ulivista Donato Piglionica (Ds) che ha notizie più aggiornate: c'è un'accelerazione sui lavori dell'Enea di individuazione della migliore localizzazione.
Ricordate lo studio dell'Ente nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente che indiduava su oltre 250 siti in Italia 65 possibili localizzazioni in Puglia ed oltre 30 in Basilicata? Ebbene, la novità è appunto nelle cifre. C'è stata un'altra fase di cernita da parte dell'istituto guidato attualmente dal premio Nobel Carlo Rubbia. "Sì - fa sapere Piglionica -. Se prima erano oltre 250 ora sono 33. L'Enea ha fatto un'ulteriore selezione e si avvia alla conclusione del suo lavoro. Non siamo riusciti a farli sbottonare su quali siano questi siti. Perciò torno a dire alla Regione di sbrigarsi con la questione del Parco dell'Alta Murgia se davvero non si vuole rischiare che questa zona possa rientrare tra i siti su cui può cadere la scelta definitiva".
Lo spettro torna ad aleggiare perché l'Italia ha fretta. Secondo i dati dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente e del territorio nel nostro Paese occorre smaltire oltre 25mila metri cubi di rifiuti radioattivi a cui vanno aggiunti altri 50mila provenienti dallo smantellamento delle centrali nonché grosse quantità di combustibile nucleare irraggiato.
Cioè tutto quello che non serve più dopo la bocciatura referendaria del nucleare nel 1987. E' per questo che si sta individuando un sito nazionale per lo stoccaggio. Serve subito per le scorie a bassa e media attività.
Cosa c'entra il Parco? "C'entra - aggiunge Piglionica - . In una recente interrogazione al ministro dell'Ambiente mi è stato risposto che l'insediamento di un deposito di materiale radioattivo all'interno di un parco nazionale, seppure in fase di istituzione, è in netto contrasto con la legislazione nazionale sulle aree protette. In commissione Ambiente ho ribadito al ministro Matteoli questo messaggio: l'istituzione del parco dell'Alta Murgia elimina questa grossa fetta di territorio dove sono stati individuati siti potenzialmente utilizzabili. E dunque la Regione deve fare presto ad adottare il Parco dell'Alta Murgia anche perché si può immaginare quale aggressione al territorio rischi di perpetrarsi in questa fase di transizione verso la tutela". Piglionica, a tal proposito, ha scritto anche al dirigente generale del dipartimento delle aree protette del Ministero, Cosentino. La giunta regionale sarebbe sul punto di chiudere. Dopo l'approvazione dell'intesa Stato-Regione del 19 novembre scorso su una perimetrazione di 66 mila ettari su 13 Comuni della provincia di Bari, la commissione ambiente della Regione sta per concludere i suoi lavori. E' emerso in un incontro della Uimec-Uil nazionale organizzata ad Altamura al quale hanno partecipato l'ex assessore Mattia Mincuzzi ed il funzionario regionale Fabio Modesti. Cosa frena? Sono gli agricoltori ed i proprietari terrieri a chiedere altro tempo. Hanno infatti indetto un "referendum" tra le categorie produttive ed hanno annunciato di aver già raccolto 68.000 sottoscrizioni come "contrari" al Parco. Per loro la partita non è chiusa. (La Gazzetta del Mezzogiorno del 31 gennaio)

"Il Parco dell'Alta Murgia condizionato da cave e caccia"

L'assessore Lamesta scrive al ministro dell'Ambiente

Preoccupazione è stata espressa dall'assessore comunale all'Ambiente, Ambrogio Lamesta, per il prolungarsi dell'iter istitutivo del Parco dell'Alta Murgia.
Lamesta ha inviato una nota al Ministo per l'Ambiente, Mattioli, ai vertici della Regione Puglia, della Provincia di Bari e dei Comuni interessati al Parco per sottolineare che "dalla Regione arrivano i soliti segnali contraddittori: individuazione di bacini estrattivi enormi nel cuore dell'Alta Murgia in piena Zona di protezione speciale anche se (in)spiegabilmente fuori dell'area del Parco, grazie ad una perimetrazione degna di un ricamatore barocco; concessione di accordi di programma in piena Alta Murgia, ancora una volta nella Zona di protezione speciale".
"Recente - continua l'assessore all'ambiente della giunta Caldarone - è la decisione della Regione di allungare di un mese la stagione venatoria: è stato detto per difendere i semi ed agricoltura dai dannosissimi uccelli, ma intanto molti olivicoltori sono arrabbiatissimi perché gli impianti di irrigazione soprachioma vengono impallinati dai cacciatori, con migliaia di euro di danni. Infine: l'Enea ha individuato l'Alta Murgia come sito idoneo ad ospitare le scorie radioattive nazionali". L'assessore Lamesta ha concluso: "Chiedo agli enti preposti, allora, se c'è davvero ancora l'intenzione di istituire il Parco dell'Alta Murgia. In caso di risposta affermativa, quanto altro tempo ancora dobbiamo aspettare, noi poveri sudditi, affinché ciò effettivamente accada?". (La Gazzetta del Mezzogiorno del 29 gennaio)

Parco Alta Murgia, s'infiamma il dibattito

Nascita e funzionamento incontro tra i soci dell'associazione imprenditori
Il presidente della Federparchi: "Tutela dell'ambiente e occasione di sviluppo del territorio"

CORATO A distanza di qualche giorno, si ritorna a parlare del Parco dell'Alta Murgia. A discuterne sono stati i soci dell'Associazione imprenditori coratini che, assieme al locale circolo di Legambiente, hanno promosso un incontro sul tema "Parco dell'Alta Murgia: quali prospettive?". Alla tavola rotonda, svoltasi presso la sede dell'Aic, sono intervenuti oltre al direttore dell'Associazione imprenditori, Michele De Palma, e al presidente della Legambiente coratina, Francesco Tarantini, il responsabile regionale parchi della Legambiente Puglia, Giacinto Giglio, e il presidente nazionale della Ferderparchi, nonché presidente del Parco nazionale del Gargano, Matteo Fusilli. Quest'ultimo ha relazionato sulla nascita e sul funzionamento del Parco nazionale del Gargano, sottolineando che "valorizzare le produzioni tradizionali, per rispondere alle sfide della globalizzazione, è il modo più efficace per garantire non solo la tutela dell'ambiente ma anche e soprattutto la qualità dello sviluppo del territorio in cui un Parco si istituisce".
"L'istituzione del Parco dell'Alta Murgia, - ha continuato il presidente della Federpachi - potrebbe essere un fattore di sviluppo se i diversi comuni interessati sapranno sfruttare tutti gli incentivi finanziari (statali e regionali) ad essi attribuiti". Nelle conclusioni, il delegato dell'Aic, Francesco Casillo, ha sottolineato come "la maggioranza delle aziende agricole coratine non ha un atteggiamento di chiusura totale nei confronti del parco, ritenendolo invece una possibile occasione di sviluppo del territorio rurale oltre che di valorizzazione dei prodotti tipici locali. È auspicabile, però, che la perimetrazione e la zonizzazione del Parco siano realmente rispondenti alle peculiarità del territorio altamente antropizzato". Su queste premesse, l'Aic e il locale circolo di Legambiente chiederanno nei prossimi giorni un incontro urgente con il presidente della Regione, Raffaele Fitto e con gli assessori regionali all'Ambiente e all'Agricoltura. (La Gazzetta del Mezzogiorno del 28 gennaio)

La consulta ora chiede una sede

Dopo la costituzione, un appello al commissario straordinario
Il parco dell'Alta Murgia una delle prime "battaglie" istituzionali

È da tutti considerato un indispensabile strumento di partecipazione popolare "giuridicamente rilevante" (previsto peraltro dallo Statuto comunale) ed alternativo a quello delle libere consultazioni elettorali che determinano la composizione degli organi di governo della città.
Stiamo parlando della "Consulta comunale permanente per lo sviluppo economico" che, subito dopo l'approvazione del relativo regolamento (avvenuta lo scorso mese di luglio da parte del commissario straordinario Antonio Nunziante), è stata ufficialmente costituita ed è già operante.
Sì, Corato è sicuramente tra i primi comuni pugliesi a dotarsi di una simile consulta all'interno della quale, oltre alle associazioni sindacali e dei liberi professionisti, sono rappresentate diverse realtà associative di carattere economico operanti nel territorio di Corato. Lo scorso mese di dicembre si è svolta anche la prima seduta della Consulta durante la quale si è proceduto alla nomina del presidente (Filippo Tandoi che è anche il referente dell'Associazione degli industriali della Provincia di Bari), del vice presidente (Michelangelo De Benedittis, punto di riferimento della Confagricoltura) e del segretario Michele Piccione (rappresentante della Confederazione nazionale dell'artigianato).
Fanno parte della Consulta anche Francesco Cannillo (Associazione imprenditori coratini), Cataldo Falco (Consorzio collaborazioni estere), Ignazio Salerno (Consorzio "Cogeco Ambiente"), Pasquale Fiore (Cisl), Maria Bovino (Cgil), Francesco Roselli (Acli) e Vincenzo Mazzilli (Confcommercio). Anche i rappresentanti delle associazioni dei liberi professionisti rientrano nell'organico di questo importante organo comunale: Massimo Mazzilli (del collegio dei ragionieri e periti commerciali), Michele Capozza (architetti), Mario Modesti (geometri), Giuseppe Tota (periti agrari) e Sergio Lagrasta (avvocati).
La "Consulta comunale permanente per lo sviluppo economico", così costituita, si è subito messa al lavoro e, nonostante i tempi ridotti, i primi risultati non sono tardati ad arrivare. Oltre che discutere del parco dell'Alta Murgia, è stato infatti presentato al commissario straordinario un progetto che prevede la realizzazione, mediante l'utilizzo di finanziamenti "Por", di uno stabile da utilizzare come sede della Consulta, dell'atteso Sportello unico e di una mostra permanente dei prodotti tipici locali.
"La Consulta - ha spiegato il presidente Tandoi - è al servizio dell'intera comunità. Anzi, proprio attraverso la Consulta (che può esprimere pareri, suggerimenti e richieste di intervento a tutti gli organi comunali), i cittadini potranno sentirsi maggiormente coinvolti nella politica amministrativa della città in materia di economia, lavoro e promozione dello sviluppo economico". (La Gazzetta del Mezzogiorno del 23 gennaio)

"Parco Alta Murgia ora basta con i balletti"

ALTAMURA "Basta balletti sul Parco dell'Alta Murgia". Scrive così in una nota il consigliere regionale Pietro Pepe (Margherita). "A due mesi dalla firma del protocollo d'intesa per la perimetrazione del Parco dell'Alta Murgia presso il Ministero dell'Ambiente - aggiunge - la relativa deliberazione da parte della giunta regionale non viene ancora approvata". "A fronte di tanta lentezza amministrativa - continua - i dubbi e i sospetti nascono spontanei" a proposito di "lavori in corso" e di "aggiustamenti" alla perimetrazione per interessi particolari. Pertanto Pepe sollecita la giunta regionale ad "approvare rapidamente e definitivamente la deliberazione di adozione del Parco".
Pepe, insieme col diessino Michele Ventricelli, è anche firmatario di un'interrogazione in consiglio regionale sulla mancata inclusione del Bosco Sabini. Ai due consiglieri replica al vetriolo Pietro Ninivaggi, delegato della società conduttrice del fondo rustico al cui interno viene esercitata attività agri-turistico-venatoria. Che viene ritenuta un'"attività compatibile". E aggiunge che "assolutamente non sono venute meno né risultano essere state modificate le ragioni oggettive di esclusione delle superfici di Bosco Sabini dal perimetro del proposto Parco dell'Alta Murgia". Esclude inoltre che si tratti di una zona a protezione speciale. E oggi del Parco si parla anche in un incontro della Uimec-Uil (Unione mezzadri e coltivatori) presso la sala Belvedere, a partire dalle 16, che fa il punto sulla Legge Finanziaria. (La Gazzetta del Mezzogiorno del 22 gennaio)

"Anche Bosco Sabini nel parco nazionale dell'Alta Murgia"

Pepe e Ventricelli

ALTAMURA "Anche Bosco Sabini nel Parco nazionale dell'Alta Murgia". E' il senso di un'interrogazione presentata in consiglio regionale dai consiglieri Michele Ventricelli (Ds) e Pietro Pepe (Margherita). L'istanza consiliare prende le mosse da una recente ispezione del Corpo Forestale dello Stato nel comprensorio boschivo al confine tra Altamura e Grumo e sulla quale sono in corso gli accertamenti dell'autorità giudiziaria per verificare eventuali infrazioni comunitarie o danni ambientali. Ventricelli e Pepe interrogano pertanto gli assessori all'ambiente ed all'agricoltura per conoscere, tra l'altro, "se non si ritenga opportuno, in considerazione del pregio ambientale, ricomprendere il Bosco Sabini all'interno del perimetro del Parco Nazionale dell'Alta Murgia" e se, per evitare eventuali compromissioni ambientali della Murgia, vengano predisposti "interventi più solleciti per completare l'iter di istituzione del Parco".
(Gazzetta del Mezzogiorno dell’11 gennaio)

"Subito le risorse per l'Alta Murgia"

L'appello dell'assessore Veronico

Una pioggia di euro per il neonato parco nazionale dell'Alta Murgia. I finanziamenti sono tanti, occorre però prenderli e farli fruttare. "Il mio appello per l'inizio del 2003 riguarda proprio queste innumerevoli opportunità. Se ci sono i soldi, allora il parco dell'Alta Murgia ha il motore. Poi bisogna alimentarlo. E credo che i comuni si stiano attrezzando. Ma febbraio deve essere - e questo non dipende ormai più dai comuni interessati - il mese dell'ente parco. Per camminare con le proprie gambe, attingere le risorse e coordinare le iniziative, occorre un soggetto che faccia da catalizzatore e questo è l'ente gestore del parco. Cominciare a lavorare in questa prospettiva si può anche subito, anche prima della firma del decreto da parte del presidente della Repubblica. Se si comincia a pianificare da subito, saremmo pronti per partire con l'attività istituzionale del parco già il giorno dopo. E per un progetto parcheggiato quasi vent'anni, l'immediatezza degli atti credo sia di fondamentale importanza".
A parlare è l'assessore alla Pianificazione del territorio della Provincia di Bari, Cesare Veronico, ovvero il capofila dei tredici sindaci dell'Alta Murgia, che in questi ultimi tredici mesi hanno lavorato intensamente (nel quarto fascicolo dell'Annuario 2002 in regalo oggi con la Gazzetta troverete la storia di questa battaglia) per costruire il "parco delle opportunità" a prescindere dalle decisioni di tipo burocratico, pure necessarie. "Per quanto ci riguarda come Provincia - spiega Veronico - abbiamo fatto operazione di marketing a favore del parco, facendone conoscere le potenzialità in appuntamenti internazionali importanti come la prima mostra mercato delle aree protette,a Torino, e la prima mostra dei parchi del Mezzogiorno, a Cosenza. Ma non ci siamo fermati a questo. Quei finanziamenti che sono il motore del parco ci siamo preoccupati di censirli tutti, mettendo il nostro lavoro a disposizione di quanti sono chiamati a produrre atti concreti per usufruirne".
Ma eccoli, in dettaglio, i fondi che sarebbe colpevole perdere e che Veronico ha censito:
Legge quadro sulle aree protette - Prevede finanziamenti per interventi di restauro ambientale e di edifici storici del parco, ivi comprese le attività agricole e forestali.
Delibera Cipe 18/12/96 - Destina fondi specifici per i parchi nazionali. "Un parco nazionale di estensione simile a quello dell'Alta Murgia, ovvero il parco della Maiella - ricorda Veronico - gestisce un fondo ordinario tra i due milioni e mezzo e i tre milioni di euro l'anno. E si sa all'Alta Murgia già oggi risultano assegnati 774mila euro all'anno, per un totale di oltre tre milioni di euro maturati al 2002".
Legge 388/2000 - Finanziamento triennale di 10 milioni di euro per favorire gli investimenti nei parchi.
Europa 2000 (Direttiva 92/43) - Istituzione di una rete europea di habitat naturali. Nell'elenco figura già l'Alta Murgia.
Progetto Ape (Appennino Parco d'Europa) Prevede fondi per opere di pianificazione territoriale e di sostenibilità in cui è possibile accedere solo in qualità di area protetta.
Progetto Lsu (Lavori socialmente utili) Prevede forme di finanziamento per l'impiego di manodopera nei parchi nazionali soprattutto nel Mezzogiorno.
Progetto Life - Istituisce un fondo che prevede interventi sia per la tutela e la prevenzione dei danni o minaccia degli habitat, sia per il ripristino di quelli di particolare valore. Restano ancora, infine, altre quattro fonti di finanziamento tra quadri comunitari e fondi strutturali (Fesr, Feoga, Fse e Leader II). (La Gazzetta del Mezzogiorno del 31 dicembre 2002)

La scommessa: "Il Parco entro febbraio"

A che punto è l'iter di attuazione? Ieri incontro alla Provincia con il presidente nazionale dei Verdi
E Pecoraro Scanio diventa testimonial del progetto per lo sviluppo dell'Alta Murgia

Il parco dell'Alta Murgia? La Provincia di Bari ce l'ha nel sangue. L'ente presieduto da Marcello Vernola è stato il primo sponsor dell'area naturalistica protetta quando ancora non c'era l'accordo sui suoi confini. L'assessore delegato, Cesare Veronico, ha portato lo stand dedicato ai tredici comuni della terra d'Alta Murgia alla prima mostra mercato delle aree protette tenutasi a Torino. Da quel giorno, lo stand della Provincia è divenuto il miglior biglietto da visita per le bellezze naturali, le risorse paesaggistiche, i prodotti enogastronomici e la vocazione turistica di questa fetta di territorio. E adesso?
La parola è alla burocrazia. L'onorevole dei Democratici di sinistra, Donato Piglionica, altamurano, ex consigliere provinciale, componente della commissione Ambiente della Camera, ha spiegato che "proprio ieri (lunedì, ndr) la direzioen Conservazione della Natura del ministero dell'Ambiente ha inviato all'assessorato regionale la richiesta d'intesa sul parco. Si tratta della stessa proposta che la Regione ha presentato a Roma alla conferenza di servizi e quindi non c'è motivo perché si perda tempo. L'atto della Regione sarà l'ultimo ostacolo prima della convocazioen del tavolo tecnico delal Conferenza Stato-Regioni, preliminare all'accordo del tavolo politico, al decreto del presidente del Consiglio dei ministri che, una volta vistato dalla Corte dei conti, preluderà all'ultimo passaggio costituito dal decreto di istituzione vera e propria da parte del Presidente della Repubblica. Il ministro dell'Ambiente, Altero Matteoli, mi ha manifestato l'intenzione di accelerare. Ora, se come immaginiamo entro febbraio si dovesse concludere l'iter - ha concluso Piglionica - ce la faremmo a partecipare con il parco dell'Alta Murgia alla Borsa internazionale del turismo di Milano (Bit)".
"Borsa" non è un termine peregrino per questa "impresa" costituita dal parco dell'Alta Murgia. Nella manifestazione organizzata ieri nella sala giunta del palazzo della Provincia, l'ospite d'onore, testimonial del parco, il presidente nazionale dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, ha spiegato perché: "Ci sono in ballo decine di migliaia di posti di lavoro. Il parco è una risorsa economica e occupazionale in un Sud dove il problema del lavoro è particolarmente sentito. Si fa tanto parlare, spesso a sproposito, di grandi opere pubbliche. Ebbene, questo parco è una grande opera pubblica. Ritardarne l'avvio a pieno regime significa non dare risposte alla domanda di occupazione della gente del Sud. Lasciato alle spalle lo spettro dell'ennesimo condono edilizio, figlio di una sottocultura provincialistica, pensiamo allo sviluppo. E non si dica che noi Verdi non abbiamo compreso fino in fondo la connessione intima tra eclogia e sviluppo. Giorni fa sono stato a Napoli per l'inaugurazione dell'ennesima stazione della metropolitana. In quella città siamo al governo da un decennio: noi abbiamo triplicato la rete metropolitana, mentre a Milano ad esempio hanno triplicato lo smog".
Economia ed ecologia, appunto. L'assessore Veronico ha elencato tutti i canali di finanziamento nazionali ed europei attivi a favore del parco. "Già oggi - ha detto - sono disponibili oltre sei miliardi di vecchie lire. Ce n'è abbastanza per partire tempestivamente con l'azione di tutela e bonifica del patrimonio storico architettonico, patrimonio che come insegna l'esempio della valle dei dinosauri, senza alcuna attività promozionale ha già richiamato in un anno 30mila turisti". (La Gazzetta del Mezzogiorno del 18 dicembre 2002)

Il parco Alta Murgia infiamma il Consiglio

C'è fibrillazione a Palazzo di Città

ALTAMURA La neve, gli alberi illuminati per il corso Federico II, le vetrine addobbate a festa. E' Natale per tutti in città. Ma non in consiglio comunale. La maggioranza di centrosinistra sta accelerando per il nuovo statuto comunale e sta correndo una maratona di cinque consigli comunali in due settimane. Ma la minoranza incalza ed attacca: questo governo non dà risposte alla città. Ed il consiglio s'infiamma sulle questioni degli accordi di programma e del Parco dell'Alta Murgia.
Le feste comandate sono un "optional" per la politica locale. Le ferie sono ancora lontane. Domani e venerdì ci saranno altri due consigli comunali ed un'altra seduta potrebbe essere scaglionata prima della fine dell'anno. L'ordine del giorno, per una scelta della maggioranza, è monopolizzato dal varo del nuovo statuto comunale. Ma sono riaffiorate alcune questioni irrisolte perché lasciate in sospeso dal centrosinistra mentre è ancora in corso la verifica. Prima fra tutte, la cosiddetta "legge 34" ovvero la problematica degli insediamenti produttivi in zona agricola, ancora bloccati dopo un incredibile travaglio.
Quindi, la questione del Parco dell'Alta Murgia e dei vincoli connessi.
La seduta di sabato è stata incandescente. Tensione alle stelle. Sono state sollecitate soprattutto risposte per la legge 34, da troppo tempo, ormai, tenute in sospeso dalla maggioranza: il Comune vuole o no completare l'iter, rilasciando le concessioni edilizie? Aspettando di saperlo, molti operatori, soprattutto del settore del salotto, rischiano di perdere investimenti. E con i rovesci della congiuntura economica internazionale hanno già perso molto potenziale competitivo.
Mentre per il Parco la richiesta è il coinvolgimento nelle decisioni perché i vincoli di salvaguardia non siano così restrittivi da impedire di muovere anche solo un passo nell'area destinata a tutela. Proteste molto accese. Che si sono materializzate a sorpresa non essendo state annunciate per niente da chi le ha organizzate. Ma il centrosinistra le ha bollate come "strumentalizzazioni" ed ha proceduto.
Sta infatti andando avanti con il nuovo statuto che sarà anche il viatico per l'allargamento della giunta comunale.
La maratona dei consigli comunali continua. Ancora lo statuto in primo piano. Nel frattempo, la minoranza si è presa una soddisfazione, bloccando un provvedimento della maggioranza sull'ampliamento della rete del gas metano anche ai nuovi quartieri. Sul merito, gli organi di controllo competenti hanno chiesto chiarimenti.
In casa della maggioranza, intanto, la questione statuto dovrebbe anche sbloccare definitivamente la verifica politica in corso già da qualche mese. Che non ha più senso proprio mentre la città chiede fatti concreti su vari fronti. Ma i partiti insistono su questa strada. (La Gazzetta del Mezzogiorno del 17 dicembre 2002)

Alta Murgia il parco dei Comuni

Domani l'incontro

Il parco dell'Alta Murgia nasce nell'immaginario di chi lo ha atteso per un ventennio. Ma adesso deve radicarsi nel territorio delle comunità che saranno attrici dello sviluppo dell'area per farla diventare traino per la crescita economica in chiave turistica e di valorizzazioen dei prodotti tipici.
Domani, alle 16, nella sala giunta della Provincia di Bari, parte quest'azione di consolidamento dei rapporti tra il Parco e il territorio. Nasce per volontà del presidente dell'ente, Marcello Vernola, e dell'assessore alla Pianificazione del Territorio, Cesare Veronico, che nell'ultimo anno ha svolto un ruolo di grande impulso per l'azione delle tredici amministrazioni comunali coinvolte. Insieme all'assessore all'Ambiente, Paolo Rotondo, Veronico farà gli onori di casa agli ospiti dell'iniziativa: il presidente nazionale dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, e gli onorevoli, tutti componenti della commissione Ambiente della Camera dei deputati, Donato Piglionica, onorevole di Altamura, Domenico Pappaterra, Nichi Vendola e Tino Iannuzzi. Le prossime tappe dell'iniziativa di domani si terranno, per volontà della Provincia, nei tredici comuni del parco. (La Gazzetta del Mezzogiorno del 16 dicembre 2002)

Il parco delle polemiche

Fioccano commenti e reazioni sulla conclusione di una vicenda decennale
Voci discordanti. E c'è chi parla di "vittoria mutilata"

ALTAMURA E sul Parco dell'Alta Murgia ora è la "guerra" dei comunicati. Fioccano commenti e reazioni sulla conclusione di una vicenda decennale e logorante. E tutti dicono "finalmente". Ma con sfumature non di poco diverse. Sul Parco nazionale il dibattito si è sviluppato per oltre 10 anni. Per anni Altamura ha frenato, poi ha accelerato. E non a caso le spinte contrarie sono soprattutto qui: il centro studi Torre di Nebbia che lanciò la proposta di un parco rurale e ambientalisti da una parte, agricoltori ed imprenditori dall'altra. La città che è stata sempre decisiva ora rischia di perdere il ruolo di Comune guida a favore di Andria.
Le reazioni. Il sindaco Rachele Popolizio, innanzitutto: "Arrivare alla fine è stato il frutto di tanta fatica e pazienza da parte dell'amministrazione che ha recuperato un ritardo di oltre 10 anni. Il ridimensionamento operato dalla Regione sulla perimetrazione (da 88 a 66mila ettari, ndr) appare motivato più da calcolo politico che dalle valutazioni di carattere tecnico. Voglio comunque leggere il risultato in chiave ottimistica. Il Parco era un punto qualificante del nostro programma". Una bacchettata ad Alleanza nazionale: "Dopo anni di ostacoli, ora non può rivendicare questa conclusione come una vittoria".
Il comunicato del Coordinamento per la qualità della vita, che riprende quasi integralmente il commento di Torre di Nebbia, parla di "vittoria mutilata". "Il risultato conseguito - scrive - è senza dubbio importante: premia innanzitutto coloro che, da tempo, si sono impegnati per tutelare il territorio dalle varie forme di degrado (che tuttora subisce) e per delineare concrete possibilità di sviluppo eco-sostenibile. Tuttavia, alcune considerazioni s'impongono: la perimetrazione approvata non sola risulta più ridotta di circa 24mila ettari, ma segna i confini del parco in modo ibrido e senza alcuna vera coerenza, eliminando aree omogenee, boschi e pascoli e molte importanti masserie storiche".
Fa da contraltare la reazione ufficiale del centrodestra firmata da Francesco Stasolla (presidente An), Carlo Martino (coordinatore FI), Domenico Cappiello (Udc), Pasquale Lomurno (portavoce Casa delle Libertà) e dai consiglieri comunali del centro destra. Che ringraziano Fitto e gli assessori Marmo e Saccomanno. "Il centrodestra - si legge - si era impegnato con gli altamurani, con il comitato delle categorie produttive perché si varasse un Parco razionale, ragionato, vivibile, fruibile, vivo e non imbalsamato, rispettoso dei diritti dei reali proprietari, contemperando i legittimi interessi con il bene pubblico-collettivo".
"Sono stati esclusi - continua - i terreni coltivati, le parti di territorio destinate per attività produttive, sono state vincolate le aree di pregio naturalistiche, i boschi, le oasi floro-faunistiche, tutta la vera Alta-Murgia, cioè i costoni a partire da una altimetria di 400 metri sul livello del mare. Abbiamo fortemente voluto ed ottenuto l'inserimento del nostro centro storico nel Parco perché si possano attivare i finanziamenti europei. E' questa la verità. Rigettiamo le accuse gratuite che abbiamo subito per anni, a coloro che strumentalmente hanno dipinto il centrodestra come contrario al Parco". (La Gazzetta del Mezzogiorno del 27 novembre 2002)

Parco da inventare

Alta Murgia, prosegue il dibattito dopo la perimetrazione
Lamesta assicura: "Andria farà la sua parte"

Andria - svolgerà un ruolo decisivo e fondamentale nel Parco dell'Alta Murgia. Un Parco che non è più solo di carta, visto che è stata nei giorni scorsi approvata la perimetrazione.
Naturalmente ora bisognerà istituire l'Ente Parco e, quindi, lavorare per far diventare la realtà una grande occasione ambientale e di progresso per l'intero territorio.
Le critiche di Lamesta -
Sull'istituzione del Parco dell'Alta Murgia è intervenuto l'assessore comunale all'Ambiente, Ambrogio Lamesta (Rifondazione comunista). E lo ha fatto anche con una serie di annotazioni critiche.
"L'intesa Ministero-Regione Puglia - ha dichiarato Lamesta - è intervenuta in base alla perimetrazione presentata dalla Regione e alle annesse norme di tutela. Il tutto è stato comunicato, a giochi già conclusi e senza possibilità di replica, ai Comuni del Parco, invitati a Roma per l'occasione. Si aspetta ora la formalizzazione dell'istituzione che dovrebbe avvenire nel giro di pochi mesi".
L'assessore Lamesta ha aggiunto, puntualizzando alcune questioni, che "la perimetrazione definitiva e le norme di salvaguardia rispecchiano la volontà della Regione Puglia, relativamente alla questione "parco", di annullare tutti gli strumenti democratici di governo, visto che le popolazioni dei Comuni del Parco si sono, fin dal lontano 1993, espresse favorevolmente, attraverso deliberazioni consiliari, per una perimetrazione più ampia, anche questa proposta dalla Regione, e si erano accordate già da tempo per norme di salvaguardia più in linea con la legge quadro sulle aree protette. La volontà delle popolazioni è stata ignorata, preferendo ascoltare le voci dei cavatori e degli spietratori".
Un accordo comunque storico -
Al di là di queste annotazioni critiche, comunque, l'assessore Lamesta sottolinea che "l'accordo raggiunto va considerato di importanza storica e ci vincola alle nostre responsabilità presenti e future come amministratori locali. Il parco avrà un'estensione di circa 65mila ettari e Andria contribuirà con il territorio più vasto e meno devastato, candidandosi così per un futuro ruolo di primo piano nella gestione del Parco stesso, ruolo che ha già assunto in questo lungo iter istitutivo, non ancora concluso".
La conclusione dell'assessore comunale all'ambiente è precisa, con chiari riferimenti anche a questioni strettamente locali: "la scelta del Parco va nella direzione della tutela di un bene collettivo, come è il territorio con il suo patrimonio di natura e testimonianze storiche. I principi che hanno spinto il consiglio comunale di Andria ad approvare l'adesione al Parco dell'Alta Murgia devono, a questo punto, essere tenuti sempre presenti, soprattutto quando ci si prepara ad una variante al Piano regolatore generale o al Bilancio finanziario comunale". (La Gazzetta del Mezzogiorno del 24 novembre 2002)

Parco Alta Murgia la sfida inizia ora

L'assessore Cesare Veronico*

Non era questo il parco che avremmo voluto. Su questo sono certo di concordare con l'opinione di molti. Ma sono altrettanto certo che questo parco, adesso, ognuno di noi dovrà dimostrare di meritarselo. La vera sfida per lo sviluppo dell'Alta Murgia, se possibile, comincia oggi. La firma dell'intesa tra ministero dell'Ambiente e Regione, lungi da essere un punto d'arrivo, dev'essere l'inizio di ogni nostra preoccupazione. Bene ha fatto la Gazzetta del Mezzogiorno, in questi giorni così come nel recente passato, a fornire del parco una visione proiettata al futuro. Sento invece troppo, intorno, l'alito di chi si crogiola ancora guardandosi indietro. Oggi che il parco esiste, sia pure con un'estensione che né la Provincia, né i tredici Comuni interessati avevano proposto e condiviso, credo debbano essere banditi gli "sfascisti" e abbandonata la strada di rivendicazioni e letture dietrologiche (pur se, in molti casi, ampiamente giustificabili).
Da rappresentante delle istituzioni, ritengo sia tempo di imporsi di lavorare insieme. E lo dico tanto a coloro che si sono spesi dalla prima ora per l'istituzione del Parco dell'Alta Murgia, quanto a quelli che ne hanno osteggiato senza sosta la nascita. Mi dispiace che una fetta consistente di agricoltori festeggi oggi come la più grande delle vittorie l'esclusione dai confini del Parco di buona parta del territorio ricadente nel Comune di Altamura. Il compito che ci aspetta è quella di convincere anche questi imprenditori agricoltori, attraverso atti concreti, che si sono sbagliati.
Il Parco offre un eccezionale canale di amplificazione di tutte le iniziative che caratterizzano da sempre l'operosità delle popolazioni di queste terre. La sfida che ci attende è proprio questa: favorire canali privilegiati di comunicazione, trasferire conoscenze storico-archeologiche che spesso sfuggono agli stessi abitanti delle zone interessate. Dovremo, insomma, molte più volte finire sui giornali, sulle riviste specializzate in turismo verde e sui canali esteri dei touring operator. E dovremo finirci per l'avvistamento di un lupo riaffacciatosi dopo anni in questo habitat, non certo per la realizzazione di discariche, siano esse di rifiuti radioattivi o di solidi urbani.
La responsabilità delle istituzioni verso questo Parco è forte. Si tratta non più e non solo di difendere l'immagine di un territorio, ma di renderla appetibile, di farne uno dei biglietti da visita dell'intera regione. Dalla rendita di posizione, insomma, bisogna compiere il necessario salto di qualità cominciando dalla creazione di una sapiente miscela di sinergie tra categorie produttive, sistemi della municipalità, presidi del territorio e di valorizzazione dei prodotti tipici, agenzie informative e formative. Quel territorio tagliato sui confini martoriati del Parco dell'Alta Murgia è, al momento, la potenzialità inespressa di una grande idea di sviluppo. Un investimento a lungo termine che, sono sicuro, la saggezza dei nostri agricoltori saprà far fruttare. La consapevolezza, sia pur tardiva, di un'opportunità di crescita collettiva sarà il prossimo successo che mi auguro di poter veder concretizzato dopo aver gioito, io Verde, per la realizzazione di questo sogno.
* Assessore all'urbanistica e ai trasporti Provincia di Bari (La Gazzetta del Mezzogiorno del 23 novembre 2002)

"Creato un parco a macchia di leopardo"

De Lorenzo (Verdi) sull'Alta Murgia

Definita, finalmente, la perimetrazione del Parco dell'Alta Murgia. La perimetrazione interessa circa 65mila ettari rispetto alla richiesta di 90mila. Ecco commenti e reazioni.
Verdi -
"Non si tratta - ha dichiarato il presidente della Federazione dei Verdi di Puglia, l'andriese Michele Di Lorenzo (assessore comunale alla Mobilità) - del Parco ideale, auspicato dagli ambientalisti in venti anni di battaglie, ma è pur sempre un risultato lusinghiero vista la difficoltà di interagire con l'assessore regionale Saccomanno ed il ministro Mattioli. La soluzione raggiunta, al contrario della proposta che prevedeva un'area estesa ed omogenea, produce un Parco a macchia di leopardo che esclude gran parte del territorio di Altamura e di Gravina. Le sollecitazioni delle categorie dei cavatori e dei grandi possidenti hanno evidentemente ricevuto un attento ascolto". Di Lorenzo ha aggiunto: "La presenza dell'assessore dei Verdi, Veronico, al tavolo ministeriale, ha sventato l'esclusione della valle dei Dinosauri e dell'uomo di Altamura. Dopo le osservazioni dell'esponente dei Verdi, la proposta è stata rettificata reinserendo quei siti che, insieme a Castel del Monte, rappresentano la grande attrattiva culturale del Parco dell'Alta Murgia". Infine, però, De Lorenzo precisa che "L'articolo 8 del regime autorizzativo in zona 2 prevede, contrariamente a delle norme di salvaguardia che si rispettino, la possibilità di costruire nuovi edifici. Speriamo, naturalmente, che l'Ente Parco sarà in grado di valutare seriamente tutte le proposte, evitando ulteriori scempi".
Comitati territoriali -
E prima della decisione, l'assemblea dei Comitati Territoriali dell'Alta Murgia (Cam) aveva tenuto un nuovo incontro e prodotto un documento. Incontro e documento ribadivano "l'urgenza e la necessità, soprattutto in relazione ai fenomeni di degrado in atto, di pervenire ad un accordo definitivo per dare attuazione alla legge 426/98 per quanto riguarda la perimetrazione e le norme di salvaguardia". I Cam avevano dunque invitato gli enti coinvolti "a tener fede agli atti approvati e la Regione a svolgere con coerenza il ruolo istituzionale che gli compete per far sì che finalmente si possa istituire il Parco nazionale dell'Alta Murgia". Ora che la perimetrazione c'è e le decisioni sono state prese, rimane valida la sottolineatura dei Cam soprattutto in riferimento "ai fenomeni di degrado in atto". (La Gazzetta del Mezzogiorno del 21 novembre 2002)

BARI Accordo storico.

L'accordo è storico. Da ieri, il secondo parco nazionale istituito nel territorio della Puglia (dopo il parco del Gargano), ha un perimetro definito. Sull'Alta Murgia, l'altopiano che si stende a nord della provincia di Bari, a cavallo con la Basilicata, vincono i cavatori e gli agricoltori, perdono i cacciatori. "Questo non è il parco ideale", ha esordito ieri mattina l'assessore regionale all'Ambiente, Michele Saccomanno. È il parco dei compromessi della politica. Ma per molti, il fatto che il parco ora esiste, che Regione e ministero dell'Ambiente abbiano firmato l'intesa, è un successo. A prescindere.
Alla fine, così come anticipato ieri dalla Gazzetta, ha prevalso la linea della cura dimagrante. Dei 90mila ettari che la stessa Regione ha messo sul piatto a novembre dell'anno scorso, ne rimangono poco meno di 66mila. Compresi quelli che, nella prima versione presentata da Saccomanno ieri mattina, erano stati "dimenticati": i siti archeologici dell'"Homo arcaicus" e la "Valle dei dinosauri". Ovvero, per assurdo, due dei più grandi veicoli di promozione turistica (insieme a Castel del Monte) che hanno fatto colpo negli stand che l'assessore alla Pianificazione del territorio, Cesare Veronico (dei Verdi) ha voluto fossero allestiti, per conto della Provincia di Bari e dei tredici comuni del Barese interessati, alla mostra mercato delle aree protette tenutasi a Torino e alla prima conferenza dei parchi del Mezzogiorno di Cosenza.
"È vero che i siti in questione sono già vincolati - ha commentato il presidente della Provincia, Marcello Vernola, che ha ottenuto l'impegno del direttore generale del ministero Aldo Cosentino e dello Stesso Saccomanno ad aggiornare la perimetrazione definitiva - ma l'inserimento nell'area parco è un fatto simbolico che serve alla promozione, soprattutto turistica, della zona. È ora indispensabile affiancare al piano regolatore del parco, una serie di norme tecniche di attuazione con annesso codice di buona pratica perché gli interventi di restauro, recupero o ampliamento di beni architettonici situati nel parco siano effettuati nel rispetto dei materiali tipici e dello stile architettonico caratteristico".
Anche il sindaco di Altamura, Rachele Popolizio ha sostenuto con Vernola la necessità di reintrodurre tra le aree del parco i siti della "Valle dei dinosauri" e dell'"Homo arcaicus". "Non avrei potuto consentire - ha dichiarato la Popolizio - che si consumasse quest'ulteriore scippo ai danni di Altamura. Su questo ho trovato la sostanziale adesione sia dell'assessore che del ministero. Devo purtroppo dire che invece Altamura patisce tagli molto pesanti e per certi versi immotivati. Inizialmente il parco ricomprendeva quasi 26mila ettari del nostro comune. Oggi si sono ridotti a 13mila". Le aree rimaste fuori sono in gran parte quelle degli accordi di programma di via Bari dove si prevede l'insediamento di un polo produttivo.
Su questo, Saccomanno commenta che da oggi "la tutela del territorio potrà sicuramente essere la base di un ulteriore sviluppo economico attraverso quel valore aggiunto dato dalla salvaguardia certa di ampia parte della Murgia. Ma altrettanto certamente si è voluto evitare la mortificazione della crescita economico-sociale in un'ottica di sviluppo eco-compatibile".
Il presidente della Federazione dei Verdi di Puglia, Michele Di Lorenzo, da parte sua, commenta: "Finalmente il parco, anche se a macchia di leopardo. Le pressioni di cavatori e grandi possidenti hanno ricevuto attento ascolto e prodotto un gioco di taglio e cucito di dubbio gusto. Nonostante tali amare constatazioni siamo soddisfatti di aver sventato, con la presenza dell'assessore dei Verdi, Veronico, l'esclusione di Valle dei dinosauri e sito dell'Homo arcaicus".
(La Gazzetta del Mezzogiorno del 20 novembre 2002)




Il Giornale dei ParchiTorna alla prima pagina
del Giornale dei Parchi