A proposito di parchi “sulla carta”

“Troppi i divieti e pochi i benefici”

Il ministro Matteoli

“Il parco deve anche creare ricchezze. Non si può continuare a pensare che il Governo distribuisca a fine anno i soldi e invece gli enti di gestione non facciano nulla per autofinanziarsi”. E’ la filosofia del ministro dell’Ambiente, Altero Matteoli, che rivendica anche un altro cambio di rotta. “Il parco – spiega – deve avere una cultura antropocentrica: al centro deve esserci l’uomo. Significa che le persone devono poterne usufruire. Finora è accaduto che il parco sia stato sinonimo soprattutto di divieti”.
I divieti sono però necessari
“E’ vero. In passato c’è, però, stata una gara a dire ‘ho istituito il parco; viva il parco’. Ma senza impegnarsi per farlo funzionare."
Si finirà per aprire i parchi ai cacciatori?
“Assolutamente No. Questa è una sciocchezza”.
C’è un disegno di legge in tal senso alla Camera.
“Ma noi abbiamo dato parere contrario”.
Insomma, nei parchi ci crede?
“Molto. Ma come li intendo io, non come sono stati gestiti finora. E credo che inizino ad essere apprezzati anche dai cittadini. Ci sono Comuni che in passato si erano battuti per non essere inclusi nei confini del parco e oggi chiedono di entrare a farne parte”.
La nuova filosofia dei parchi deve fare i conti con gravi problemi. A iniziare dai consistenti residui di cassa.
“Abbiamo trovato un disastro”.
E perché?
“In particolare per la mancanza di progetti. In larga parte i parchi sono stati istituiti senza che le popolazioni li volessero. Sono stati calati dall’alto. Spesso i Comuni non sono stati coinvolti nelle perimetrazioni. E così chi doveva gestire sentiva che il parco non era amato e ha fatto poco per farlo funzionare al meglio. In alcuni casi è subentrata anche la pigrizia. Ora c’è una pressione del ministero perché i soldi vengano spesi. E i disavanzi sono già diminuiti”.
Caso forse unico al mondo, abbiamo un parco, quello dell’arcipelago di La Maddalena, al cui interno c’è una base Usa che ospita sommergibili a propulsione nucleare.
“Me ne rendo conto. E’ un caso limite e il Comune non può essere lasciato solo a gestirlo. Dagli Usa dovrebbero arrivare alcune richieste, che valuteremo insieme al sindaco di La Maddalena e al presidente dell’ente parco. Se non sarà sufficiente l’intervento del ministero dell’Ambiente, si sottoporrà la questione al Consiglio dei ministri”.
La base sarà smantellata?
“Come è possibile? Si può farlo solo se lo decideranno gli americani. La soluzione può essere, invece, quella di maggiori controlli”.
Il ministero interverrà per ripianare il debito del Parco d’Abruzzo?
“Ora c’è il commissario, che cercherà, tra l’altro, di individuare la cifra esatta del disavanzo. Sulla base del resoconto che mi presenterà, prenderò una decisione. Lo stesso discorso vale per i precari”.
(Il Sole-24 Ore del 31 marzo 2003)



Commenta l'articolo
Il Giornale dei ParchiTorna alla prima pagina
del Giornale dei Parchi