Storie italianeUna nuova area metropolitana per Torino:
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Con la delibera della Giunta Regionale del 7 aprile 2003, n. 20-8927, la Regione Piemonte ha adottato i criteri per la gestione della Misura Sistema della Corona Verde, che va sotto la sigla 3.1(b, azione che fa parte del DOCUP (Documento unico di Programmazione 2000-2006) con il quale sono state definite le modalità per la distribuzione dei Fondi strutturali UE relativi alle aree in Obiettivo 2. Dodici milioni e mezzo di Euro sono così disponibili, per un territorio comprendente 93 comuni intorno a Torino, per interventi di riqualificazione territoriale di unarea segnata da recenti e profonde crisi di sviluppo e di identità, oggi alla spasmodica ricerca di nuovi obiettivi e strategie per il suo rilancio. Una attività allinterno della quale, ad esempio, la Città di Torino ha avviato uno specifico Progetto strategico di promozione, che ha anche dato vita allAssociazione Torino Internazionale, che ha avviato la mappatura su Web delle progettualità presenti nellarea del torinese. E i parchi cosa centrano in tutto ciò? Semplice: le aree protette dellarea intorno a Torino (Parco fluviale del Po torinese, Parco regionale La Mandria, Parco della Collina Torinese e Parco di Stupinigi), sono stati i promotori dellidea di Corona Verde facendosi parte attiva per lavvio di interventi con effetti diretti non solo allinterno dei loro confini, ma anche per lintero territorio dellarea metropolitana. Un progetto, divenuto strategia fatta propria dallAmministrazione regionale, che traduce nel concreto quellinsegnamento di Valerio Giacomini, sulla necessità di lavorare per una gestione integrata dellinsieme delle risorse di un territorio sensibile, senza limitarci a vederne i suoi confini amministrativi o gli stessi perimetri dei parchi. Lidea era stata promossa già nel novembre 1997 con un Seminario specifico promosso proprio dai parchi, partendo da un concetto in realtà già presente nel dibattito urbanistico dellarea e che andava sotto il nome di anello verde, di anello azzurro e di una attenzione che già i Piani regolatori di Torino avevano espresso. Su questo filone di attività lo stesso Progetto Torino Città dAcque aveva mosso i suoi passi sin dal 1994 su iniziativa della Città di Torino nellambito delle sue iniziative in campo ambientale. La novità di questo approccio è stata forse quella di non essere basata su un concetto torinocentrico, ma piuttosto in senso opposto, ma da una visione più allargata e connessa con i sistemi dei corridoi ecologici, in particolare fluviali, per integrandosi in un secondo tempo con le problematiche urbanistiche. Lintenzione è stata quella, come accade in tante realtà dEuropa, di partire da un concetto attrattore, che avesse al proprio interno anche una forte componente comunicativa ed evocativa, oltre allambizione di rappresentare un progetto culturale e non solo uno strumento per la ricerca di risorse dinvestimento. Lo scopo è anche quello di avviare un progetto integrato, che abbini le diverse linee di intervento che si possono immaginare nel campo della riqualificazione del territorio e del marketing territoriale: le azioni sono indirizzate a creare nuovi spazi verdi per larea metropolitana, ma anche a prevedere nuove infrastrutturazioni di servizio, centri per laccoglienza e la ricettività, sistemi integrati per la viabilità e laccesso alle aree di fruizione, interventi di ricomposizione del tessuto ecologico, incremento della qualità delle aree protette oggi esistenti, estensione delle loro aree di salvaguardia, avvio di una fase di nuova governance di questo sistema di qualificazione del sistema degli spazi verdi periurbani. Il Progetto Corona Verde non si colloca quindi solo come momento di affiancamento a quello della valorizzazione delle Residenze Sabaude che, pur nella sua straordinario valore ed impegno, rappresenta comunque una porzione di un più ampio disegno territoriale: valorizzare un complesso territoriale nel suo insieme, nel quale ogni singola componete può emergere ancora più valorizzata, dai castelli sabaudi, alle sponde dei fiumi, dai boschi solcati da piacevoli percorsi ciclabili, alle pianure attraversate da una viabilità sobria e da sistemi di accessibilità diversi lungo i quali trovare punti per laccoglienza e la sosta. Il quadro complessivo di questo progetto è stato oggetto di uno specifico Studio di fattibilità che la Regione ha incaricato di redigere a Finpiemonte, che ha tentato di ricostruire un quadro complessivo delle progettualità oggi esistenti, confermando la presenza di un quadro certamente ricco, ma ancora molto disarticolato e poco coordinato fra le diverse aree. Un risultato importante è stato quello di individuare una serie di sottosistemi grografico-funzionali dellarea di Corona Verde con 16 aree di riferimento (Chierese,Collina di Torino, Asta fluviale del Po, Asta fluviale della Stura di Lanzo, Asta fluviale della Dora Riparia, Area urbana, Collina morenica di Rivoli e laghi di Avigliana, Asta fluviale del torrente Sangone, La pianura a sud di Torino e lasta fluviale del torrente Chisola, Il parco naturale della Mandria, La Vauda, La zona ad ovest di Torino, Il basso canadese, Chivassese, Le aste fluviali dei Torrenti Orco e Malone, la montagna). La Misura nel dettaglio si articola in obiettivi, strategie ed azioni e fra queste ricordiamo che le azioni principali promosse dal Progetto Corona Verde: riqualificazione ambientale e paesaggistica del territorio metropolitano; ricostituzione di assetti naturali e di habitat e corridoi ecologici; riqualificazione e ricostituzione di aree agricole e forestali; recupero delle aste e delle fasce fluviali; rinaturazione e manutenzione del territorio; potenziamento e qualificazione dellattività degli Enti di gestione delle aree protette; recupero, integrazione e manutenzione dei sentieri e delle piste ciclabili. In particolare i fondi sono indirizzati allattuazione delle seguenti attività: Azioni a carattere territoriale:
Azioni relative alle modalità di gestione del Progetto:
Tra le azioni principali, vi è lattivazione di strutture transitorie di coordinamento del Progetto Corona Verde, articolata in:
Ma lobiettivo del progetto è di carattere ancora più vasto avendo lintenzione di superare il periodo di programmazione comunitario, per avviare un processo di trasformazione radicato nel territorio. Ippolito Ostellino |
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