Portofino: verso la gestione integrata terra-mare


Portofino, per chi si occupa di aree protette, non evoca soltanto le polemiche vivacissime sul parco, il suo perimetro, le nomine e così via. Evoca – e questo è un primato- una doppia polemica che ha investito tanto il versante terrestre che quello marino. Aveva infatti giustamente sollevato non poche obiezioni la scelta di una riserva marina affidata non alla gestione del parco esistente (come avvenne per il Parco nazionale delle Cinque Terre) ma ad un consorzio apposito. In molti ci eravamo chiesti allora perché insistere in una gestione separata quando è risaputo che solo gestioni integrate possono dare risultati apprezzabili. Anche le polemiche ne ricevettero naturalmente una bella spinta propulsiva e, appunto, raddoppiarono.
Recenti segnali, a cominciare dalle dichiarazioni del presidente della Regione Liguria, Sandro Biasotti, sull’opportunità di “una gestione congiunta quando le realtà sono particolarmente intrecciate tra loro, come nel caso di Portofino”, ma anche altre decisioni assunte congiuntamente dalle due aree protette sembrerebbero confermare che è in corso un aggiustamento di tiro. La novità – dopo tante polemiche- è di quelle che meritano di essere segnalate. Certo le dichiarazioni per quanto importanti e autorevoli non bastano. Ora si tratta di vedere in concreto cosa ne seguirà.
Sul piano generale purtroppo la gestione delle aree marine, malgrado impegni ministeriali che lasciavano intravedere significativi cambiamenti, rimane sostanzialmente ‘separata’ dalle altre aree protette.
Non solo: anche impegni internazionali dall’Italia tardivamente assunti, come l’adesione al cosiddetto Santuario dei Cetacei - nonostante l’avvenuta (ma nel silenzio assoluto) costituzione della prevista “Cabina di pilotaggio” - non sembrano al momento produrre molto. Eppure sono interessate tre nostre regioni: Liguria, Toscana e Sardegna.
Quello che sta maturando a Portofino potrebbe perciò risultare positivo anche sul piano generale. Intanto inducendo il Ministero a coinvolgere nella gestione delle aree marine tutte le istituzioni e non solo alcune.
Questo è un principio solennemente affermato dalla legge quadro. Se per la gestione dei parchi terrestri nessuna istituzione può essere tagliata fuori ed esclusa, ciò deve valere alla stessa stregua anche per quelle marine. Qui si misura effettivamente e concretamente la volontà di uscire da una gestione separata che giustamente a Portofino si sta cercando ora di superare.

Renzo Moschini



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del Giornale dei Parchi