Il progetto Equal di Federparchi per l'agricoltura nelle aree protette


Maggiori opportunità per gli operatori agricoli dei parchi italiani e in primo luogo una migliore qualità delle loro produzioni e una diversificazione delle loro attività.
E’ quanto si propone di contribuire a realizzare il progetto “Aree Protette - Adattamento professionale degli occupati nel comparto agricolo” promosso da Federparchi nell' ambito dell' iniziativa comunitaria Equal. L’obiettivo della misura dell’UE è quello di ridurre i problemi di discriminazione e le innumerevoli variabili di disuguaglianza presenti in ogni campo della pratica sociale, a cominciare da quella del lavoro e della produzione.
Federparchi ha pensato di sfruttarne il sostegno per occuparsi dei fattori di adattabilità degli agricoltori operanti in zone collinari e di montagna comprese entro i confini dei parchi naturali. Soprattutto nelle aree interne del Paese, infatti, questi lavoratori si trovano a rischio di emarginazione tanto per la debolezza dei livelli di competenza quanto per l’oggettiva difficoltà di adattamento a vincoli conservativi e di compatibilità ambientale che sono venuti a modificare una situazione consolidata.
Proprio per incrementare le competenze professionali di questi operatori, individuati come soggetti portanti di una moderna e oculata gestione del territorio, il progetto prevede interventi di formazione nel campo dell'agricoltura biologica, della produzione, del confezionamento e della commercializzazione di prodotti tipici e, infine, delle attività extra-agricole (accoglienza agrituristica, sport equestri, guide ambientali, guide equestri, ecc.).
Si punta in particolare a favorire le occasioni di crescita professionale e personale delle donne lavoratrici e a promuovere azioni di sostegno per settori locali trainanti (turismo, comunicazione e altro) attraverso la creazione di nuove competenze in grado di assecondare i processi di cambiamento in atto e di evitare l' emarginazione dei lavoratori o il loro abbandono delle zone a parco. L' intervento è sostenuto da una “partnership” assai ampia e qualificata, della quale fanno parte anche le tre grandi associazioni agricole e l’Aiab. Esso si articola operativamente in tre aree campione dell' Appennino, rappresentative delle tre sub-aree in cui si articola il progetto nazionale di sistema Ape (Appennino Parco d' Europa): il Parco regionale dell' Alto Appennino Modenese (nella sub-area settentrionale dell' Appennino Ligure-Toscano-Laziale), il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi (nella sub-area centrale dell' Appennino Romagnolo-Umbro-Marchigiano-Abruzzese), il Parco nazionale del Gargano (nella sub-area meridionale dell' Appennino Abruzzese-Molisano-Pugliese).
Già la prima fase del progetto presenta aspetti di grande interesse in quanto prevede, per la prima volta su scala così ampia in Italia, una indagine sulla situazione dell’agricoltura nei parchi con, tra l’altro, alcuni elementi di assoluta originalità, come quelli che si riferiscono al ricambio generazionale nelle imprese agricole, all’utilizzo degli strumenti creditizi e dei servizi consulenziali, alla funzione dei Patti territoriali, alle conseguenze della riforma della PAC.
La ricerca è in via di conclusione e i risultati saranno presentati in anteprima in occasione della fiera ”AGRIeTOUR “ che avrà luogo ad Arezzo dal 5 al 7 dicembre 2003.




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del Giornale dei Parchi