Campania: completato il sistema, comincia il lavoro


Con la delibera di Giunta regionale della Campania del 26 settembre 2003, istitutiva dei Parchi regionali dei Campi Flegrei e dei Monti Lattari, e della Riserva naturale regionale di Licola Castelvolturno, si è completato il sistema di aree naturali protette regionali previsto dalla Legge regionale n. 33 del 1993. A dire il vero si è fatto qualcosa in più perché le aree naturali protette istituite sono 12 contro le 11 previste dalla legge: in più c’è il Parco regionale del Fiume Sarno non previsto dalla suddetta legge regionale.

L’elenco delle aree naturali protette regionali, con relative province interessate, è il seguente:

  1. Parco regionale del Matese (CE e BN)
  2. Parco regionale di Roccamonfina - Foce Garigliano (CE)
  3. Parco regionale del Taburno Camposauro (BN)
  4. Parco regionale del Partenio (CE, AV, BN e NA)
  5. Parco regionale dei Monti Picentini (AV e SA)
  6. Parco regionale del Fiume Sarno (SA e NA)
  7. Parco regionale dei Campi Flegrei (NA)
  8. Parco regionale dei Monti Lattari (NA e SA)
  9. Riserva regionale del Lago di Falciano (CE)
  10. Riserva regionale dei Fiumi Sele e Tanagro (SA)
  11. Riserva regionale dei Monti Eremita – Marzano (SA)
  12. Riserva regionale di Licola – Castelvolturno (CE e NA)

A queste si devono aggiungere i due Parchi nazionali del Vesuvio e del Cilento Vallo di Diano, le Riserve naturali dello Stato del Cratere degli Astroni, dell’isola di Vivara, della Valle delle Ferriere e del Tirone – Alto Vesuvio (inclusa nel Parco nazionale del Vesuvio), le 19 oasi del WWF (molte delle quali all’interno delle aree protette su menzionate), un oasi del FAI, due oasi di Legambiente, due Riserve naturali marine (Punta Campanella e Baia sommersa e Gaiola).

In questo momento la Campania è una delle regioni che protegge più territorio. A questo dato, di per sé estremamente positivo, c’è da aggiungerne un altro. E’ stata approvata in Consiglio regionale la legge per l’istituzione dei Parchi urbani (il primo sarà il Parco delle Colline di Napoli) e ci sono da parte delle amministrazioni comunali richieste per nuove aree protette: il Parco regionale del Vallo di Lauro Baianese, la Riserva naturale di Decimare.

E’ comprensibile in questo momento una certa euforia negli ambienti della Regione. Questo però non deve assolutamente far calare la tensione sull’argomento e far pensare che il più è fatto, al contrario il grosso del lavoro inizia proprio ora: occorre organizzare gli uffici regionali per renderli in grado di fronteggiare la gestione di questo nuovo ampio settore, occorrono le giuste risorse, bisogna effettuare le nomine degli organismi istituzionali ed esecutivi.
Il lavoro per la conservazione della natura in Campania, forse, inizia adesso.

Maurizio Fraissinet




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del Giornale dei Parchi