Carta di Comacchio

Palazzo Bellini - 8 ottobre 2003

Premessa

Visto l’elevato valore ecologico e socio-economico che gli ambienti deltizi hanno in tutte le parti del mondo;
vista la grande ricchezza di biodiversità in essi contenuta;
vista l’elevata dinamicità naturale e il rilevante intervento antropico che caratterizzano i delta dei fiumi;
considerato che le modifiche del clima sono ormai una certezza, e che tali modifiche incideranno – in tempi presumibilmente brevi – proprio in ambienti dove le dinamiche terrestri si compenetrano con quelle marine;
considerato che i paesi economicamente più sviluppati hanno il dovere, per primi, di comprendere, migliorare e gestire questa complessità di ambienti, già parzialmente compromessi dallo sviluppo socio – economico, e che tale compito comporta la necessità di trasferire in modo critico le esperienze e le risorse economiche per metterle in pratica negli altri paesi, con il solo obiettivo di garantirne la corretta evoluzione;
tutto ciò premesso il Consiglio Direttivo dell’Associazione “Delta chiama Delta” propone le seguenti linee di indirizzo per una corretta conservazione degli ambienti deltizi, ancorché protetti, coerenti con i Piani di Azione a favore della biodiversità di cui alla comunicazione della CE al Consiglio ed al Parlamento Europeo (COM 2001-162 del 27/03/2001):

"Strategia d'azione ambientale per lo sviluppo sostenibile nei delta protetti (e non) internazionali".
  1. La protezione e la valorizzazione dell'ambiente devono diventare fattori trasversali di tutte le politiche settoriali. Le relative programmazioni e i conseguenti interventi devono tenerne conto, e le pubbliche amministrazioni devono essere dotate di adeguate risorse finanziarie specifiche;
  2. L'applicazione della legislazione di protezione e dei controlli ambientali va incentivata, anche tramite la semplificazione dei complessi quadri normativi in vigore, in modo tale da rendere le azioni più rapide ed efficaci;
  3. La sostenibilità dei piani e programmi deve essere verificata – fina dalla fase della pianificazione e programmazione – mediante la valutazione ambientale strategica. La sostenibilità delle singole opere deve essere inoltre assicurata con una efficiente ed efficace applicazione della valutazione di impatto ambientale (VIA);
  4. La gestione delle acque nei delta deve avere come riferimento l’intero bacino idrico e non solo il reticolo fluviale conclusivo e deve estendersi a significativi ambiti costieri e marini, in modo da rigenerare anche paesaggisticamente interi territori;
  5. Gli interventi antropici finalizzati alla difesa dall’erosione costiera devono avvicinarsi il più possibile alle dinamiche naturali, partendo dalla consapevolezza dell’elevato rischio di impatto ambientale rappresentato dalle tecniche delle “grandi opere”;
  6. Opportuni strumenti economici (basati su politiche di incentivazione e disincentivazione) vanno adottati per promuovere modelli di produzione e consumo sostenibili;
  7. La consapevolezza e la capacità decisionale dei cittadini vanno ulteriormente promosse, sviluppando il dialogo con la pubblica amministrazione, anche mediante l’attivazione di forum permanenti e la definizione e strutturazione di processi di apprendimento che possono accompagnare le popolazioni per tutta la vita;
  8. La Contabilità ambientale va promossa con l’introduzione di indicatori per l'azione ambientale e per lo sviluppo sostenibile e va affiancata ai tradizionali strumenti di misura del benessere economico (PIL), strumenti in grado di contabilizzare entità, uso e stato di conservazione delle risorse naturali;
  9. Le strutture di rilevazione ed il monitoraggio dei dati ambientali devono essere adeguati, al fine di rendere misurabili gli indicatori adottati dai Consigli europei di Goteborg e Barcellona per la verifica dei programmi di sviluppo sostenibile e di strategia ambientale e al fine di rendere risolubili e controllabili le casistiche e problematiche ambientali complesse;
  10. La ricerca scientifica e tecnologica sull'ambiente e lo sviluppo sostenibile deve essere rafforzata e le conoscenze acquisite vanno diffuse con tutti i mezzi informativi ed educativi disponibili.

Concretamente la definizione di linee guida gestionali e proposte di intervento per la sostenibilità ambientale, il ripristino ecologico e la riqualificazione paesaggistica del territorio, dovrà riguardare le tematiche seguenti:

  • Costa: azioni e misure per la salvaguardia della costa e il ripristino della continuità ecologica e paesaggistica dei litorali;
  • Idraulica: gestione idraulica del territorio per la conservazione e il mantenimento degli habitat naturali con particolare riferimento a zone umide, fiumi e golene e difesa del suolo, con revisione degli attuali sistemi di regimazione idraulica alla luce delle modifiche climatiche in fase di manifestazione;
  • Vegetazione e Flora: gestione e conservazione della vegetazione, ripristino di habitat, azioni e misure di conservazione di specie floristiche minacciate e studio di fattibilità di eventuale reintroduzione di specie estinte;
  • Fauna: azioni e misure di conservazione di specie faunistiche minacciate e studio di fattibilità di eventuale reintroduzione di specie estinte;
  • Corridoi ecologici: ripristino della continuità ecologica tra tutti siti di interesse naturalistico presenti negli ambiti deltizi;
  • Paesaggio: riqualificazione paesaggistica delle aree circostanti i principali siti di rilevanza naturalistica e individuazione di indirizzi per la mitigazione visiva di infrastrutture e manufatti o loro “rottamazione”;
  • Pressione antropica: individuazione della pressione antropica con particolare riferimento ai siti di interesse naturalistico; definizione di linee guida per la gestione delle attività antropiche e indirizzi per l’elaborazione di regole discusse e condivise con le popolazioni residenti;
  • Programma di sviluppo socioeconomico: definizione di linee guida per lo sviluppo sostenibile delle attività antropiche e la valorizzazione del territorio;
  • Monitoraggio ambientale: definizione degli indirizzi per l’organizzazione delle attività di ricerca e di monitoraggio sul territorio per la risoluzione ed il controllo di casistiche e problematiche ambientali complesse.
  • Informazione ed educazione all’ambiente: definizione e strutturazione di processi di apprendimento che possano accompagnare le popolazioni per tutta la vita al fine di avere azioni efficaci su questi ambienti così importanti e quindi a beneficio di tutto il pianeta.



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del Giornale dei Parchi