In Francia: i Parchi naturali a cuore aperto

“Le collettività che fanno i parchi: proteggere la natura, una chance per lo sviluppo”.

E’ stato questo lo slogan della vera e propria “kermesse” dei parchi naturali regionali francesi che si è svolta a Annesy-Sévrier, nel massiccio dei Bauges.
Una cinque giorni straordinariamente interessante, quasi incredibile per noi italiani poco abituati ad abbinare confronto, discussione e animazione.
Una assemblea di oltre 1200 partecipanti, un record di questa settima edizione “delle giornate nazionali dei parchi naturali regionali di Francia”, è stata coinvolta nella discussione dei principali temi del momento. Non è mancata la rappresentanza dei parchi nazionali e di quelli d’oltremare. Sono infatti intervenuti i responsabili dei parchi nazionali del Mercantour, degli Ecrins e della Vanoise, dei parchi della Martinica, istituito 25 anni fa e delle Guyane, istituito invece soltanto nel 2001.
Sono stati ovviamente molto soddisfatti il Presidente e il Direttore della Federazione, Jean-Louis Joseph e Gérard Moulinas per la grande partecipazione di delegati, tra cui più di 200 eletti tra sindaci, consiglieri regionali, parlamentari, esponenti delle varie amministrazioni pubbliche e rappresentanti del governo.
E’ stato sottolineato il ruolo capitale dei parchi nel progredire del sistema per la conservazione dell’ambiente e per lo sviluppo sostenibile, con particolare riferimento alle attività agricole.
Il confronto si è sviluppato in 4 forum costituiti in ben 13 Atelier tematici e tecnici, ciascuno animato da un rappresentante della Federazione. Altri 13 Atelier “Circuits” – agricoltura di montagna, filiera del bosco, educazione al territorio, case tematiche del parco, valorizzazione del patrimonio culturale rurale, urbanistica e paesaggio, etc. – sono stati dedicati al Parco del Massiccio dei Bauges, come esemplificazione di una gestione modello.
Nei Forum si è parlato della partecipazione e della mobilitazione del cittadino nella protezione dell’ambiente (la partecipazione dell’abitante, la responsabilizzazione del visitatore, la mobilitazione dei giovani nel progetto territoriale), del ruolo della collettività nella considerazione dell’ambiente da parte degli attori economici (concertazione tra collettività e imprese, verso la performance ambientale delle imprese turistiche, sostegno agli operatori agricoli per l’assetto territoriale e ambientale), della gestione concertata degli spazi naturali (articolazione degli attori e mezzi di gestione e protezione della natura, integrazione degli ambienti naturali per una gestione concertata della risorsa acqua, strumenti di sostegno per una gestione concertata degli spazi naturali), del decentramento e della ripartizione dei ruoli per la gestione degli spazi naturali (coerenza delle politiche fondiarie e fiscali in un parco, responsabilità in materia regolamentare e di esercizio della sorveglianza, conservazione degli spazi naturali con gli strumenti di gestione della collettività, dall’internazionale al locale: la coerenza nelle politiche patrimoniali).
I parchi naturali regionali hanno una esperienza di partenariato con gli attori socio-professionali del loro territorio – agricoltori, artigiani, operatori turistici – e da molto tempo collaborano con le istituzioni scolastiche e le associazioni ambientaliste e culturali, curano attentamente i contatti e la collaborazione con gli abitanti, i giovani, i visitatori che fanno del parco una delle principali leve della vita locale e che testimoniano la volontà dei parchi di essere attori importanti per l’avvenire e la qualità della vita delle genti che vivono e fanno vivere il territorio.
Nell’ambiente rurale il ruolo delle collettività al fianco degli attori economici è essenziale per uno sviluppo armonioso del territorio.
La concertazione-azione, vale a dire la capacità degli attori di incontrarsi e di far nascere dei progetti di interesse partecipato, permette di raggiungere soluzioni vincenti per le amministrazioni e per le imprese.
La vocazione principale di un parco è la preservazione dei suoi spazi e delle sue risorse naturali. Essi sono spesso pionieri per la sperimentazione di nuovi dispositivi di gestione e di protezione della natura, con alla base sempre il principio della concertazione dell’insieme degli attori coinvolti.
L’impegno costante e l’informazione diventano allora formidabili mezzi di partecipazione, di appropriazione e di decisione al servizio della gestione concertata delle risorse territoriali.
Il decentramento incide sul territorio precisando competenze e responsabilità. A questo proposito è molto importante assegnare un posto ben preciso alla protezione, a lungo termine, della biodiversità e delle risorse naturali rispetto alle esigenze economiche e sociali. I parchi stanno dimostrando di avere la capacità di sperimentare collaborazioni innovative, considerando le competenze di ciascuno.
Il Programma “leader” concernente il finanziamento europeo di sostegno ai paesi rurali ha attirato tantissimi congressisti che si dedicano alla agricoltura e alle relazioni con le organizzazioni professionali agricole, mentre i servizi tecnici delle regioni si sono scambiati esperienze e una specifica riunione è stata dedicata alla rete alpina degli spazi protetti.
Di tutto questo si è discusso animatamente e positivamente, alternando giornate di lavoro, incontri e “Marchè aux initiatives” con momenti ricreativi e serate di festa.
Amministratori, tecnici, funzionari amministrativi, ricercatori dei parchi hanno parlato e familiarizzato, hanno lavorato scambiandosi idee, esperienze, progetti, si sono divertiti e sono stati bene insieme.
Una bella immagine del mondo dei parchi, che dimostra un grande impegno, confermato nel programma tecnico completo e particolareggiato del congresso e nella partecipazione massiccia di addetti ai lavori.
Impeccabile infine l’organizzazione, unanimemente apprezzata e costituita in perfetta sinergia tra Federazione, Parco des Bauges e Comune di Sévrier, che ha visto una corposa équipe di dipendenti e volontari dei tre organismi continuamente impegnata nella assistenza ai partecipanti.

Giuseppe Rossi



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del Giornale dei Parchi