Rassegna del 24 Gennaio 2005

Ponte messina. Se ne discute, domani, in corte costituzionale

(dire) - roma- domani il ponte di messina finisce davanti alla corte costituzionale. Si apre infatti alla consulta la discussione sulle questioni di costituzionalita' sollevate dal tar catania, sezione staccata del tar sicilia, sulla base del ricorso amministrativo promosso da 107 cittadini di messina, tra cui rappresentanti locali delle associazioni ambientaliste e dei comitati dei cittadini. Il ricorso impugna la delibera cipe m.86 del primo agosto 2003, che approva il progetto preliminare e rende giudizio di compatibilita' ambientale positivo per il ponte sullo stretto di messina, senza- e' la tesi degli anti-ponte- il dovuto coinvolgimento dei comuni di villa san giovanni e messina. "domani la corte costituzionale e' chiamata a pronunciarsi su uno degli aspetti nodali della legge obiettivo, chiarendo in quale modo i comuni debbano essere coinvolti nei processi valutativi, autorizzativi e concessori delle cosiddette infrastrutture strategiche". A sottolinearlo e' una nota congiunta di roberto della seta, presidente legambiente, desideria pasolini dall'onda, presidente di italia nostra e fulco pratesi, presidente del wwf. E la consulta potrebbe anche intervenire "correggendo (come ha gia' fatto nel caso delle regioni con la sentenza n¸. 303/2003), se lo riterra', quelli che gli ambientalisti considerano i vizi di dirigismo e di eccessiva accelerazione e semplificazione delle procedure volute dal governo berlusconi- continua la nota- che non tengono conto delle competenze nella gestione del territorio e in materia urbanistica, proprie dei comuni, la cui partecipazione e pari dignita' rispetto a altri enti e' tutelata dal nuovo titolo v della costituzione".

Statuto sardo: soru, autonomia forte contro invadenza governo

(AGI) – "Esiste la necessita' impellente di una nuova autonomia". L'ha detto il presidente della Regione Renato Soru, intervenendo al convegno organizzato dalla Cgil "Costituzione, diritti di cittadinanza e nuovo statuto sardo", in cui ha sottolineato il bisogno della Sardegna di crescere rapidamente per dare lavoro a tutti i sardi e per non avere piu' bisogno di aiuti esterni. Soru ha rivendicato la specificita' della Sardegna e criticato l'invadenza del Governo nazionale.
Facendo riferimento alla legge salvacoste, ha detto che "qualcuno vuole farci credere che non abbiamo autonomia gestionale ricorrendo contro una legge del Consiglio". Riguardo ai parchi, Soru ha affermato che "non e' possibile che il consiglio direttivo possa essere bloccato da un ministro" e che "non e' neanche possibile che il perimetro di un'area protetta debba essere deciso a Roma".
Il presidente della Regione si e' soffermato anche sui trasporti, affermando che il decreto sulla continuita' territoriale dovrebbe essere proposto in futuro direttamente dalla Regione e non attraverso il Governo. Si e' anche lamentato del fatto che, per esempio, quando si devono nominare i componenti di un'Autorita' portuale ci sia sempre bisogno dell'intervento di un ministro. Soru ha sottolineato anche la mancanza di autonomia nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio culturale.
"Non siamo neanche padroni", ha detto, "di un bronzetto nuragico o di un'anfora e non possiamo fare un museo regionale perche' tutto appartiene allo Stato".

La Croazia ora protegge la salamandra nera

Il Parco naturale del Monte Maggiore, il primo dell'Istria, definito con decreto ancora ai tempi della Jugoslavia, ha avviato da alcuni mesi a questa parte un progetto significativo volto alla tutela della fauna presente non solo nel suo territorio di competenza, ma in tutta la Croazia. Assieme al Parco Naturale di Zumberak è nato il progetto comune per la salvaguardia e la tutela della "salamandra nera- salamandra atra", specie minacciata di estinzione.
Nella presentazione del progetto la direttrice del Parco istriano, Suzi Petricic ed il biologo Marin Grgurev hanno puntato su un aspetto significativo del progetto che è quello del coinvolgimento di persone e cittadini che amano la natura e che sono frequentatori assidui del Parco. Allo scopo è stato stampato un depliant dal titolo "Ricerchiamo le specie rare" che è stato distribuito nelle scuole e presso varie associazioni ricreativo-escursionistiche. Nel foglio si invita la cittadinanza a segnalare alla direzione del Parco ogni avvistamento della salamandra nera ma anche di altre specie rare.
A causa della sua ridottissima distribuzione geografica e degli adattamenti riproduttivi la protezione di questo anfibio è sancita dalla Convenzione internazionale di Berna del 1991.
La salamandra nera vive sulle Alpi (in Friuli Venezia Giulia si trova in carnia e nel Tarvisiano oltre i 1000 metri di quota) e sui monti della penisola Balcanica. In Croazia solamente in pochissimi posti come ad esempio i due Parchi naturali supra citati e nel Gorski Kotar (area montuosa alle spalle della città di Fiume.
La salamandra nera si può incontrare di giorno soltanto nel breve periodo riproduttivo primaverile oppure durante intense piogge. Gli accopppiamenti avvengono allo sciogliersi della neve con parate nuziali e piccoli raduni di individui dei due sessi in pochi metri quadrati di terreno. Delle uova mature soltanto due o tre si sviluppano fino alla schiusa degli embrioni che compiranno il resto dello sviluppo nel corpo materno venendo partoriti in primavera del terzo o quarto anno. I primi tre mesi di vita li trascorrono in acqua e compiuta la metamorfosi, cioè il passaggio da larva ad individuo adulto (che prevede la scomparsa delle branchie e la trasformazione della respirazione da branchiale a polmonare) si trasferiscono sulla terraferma. Non torneranno mai più nell'acqua. Nonostante la secrezione tossica prodotta da alcune ghiandole cutanee (assolutamente innocue per l'uomo) vengono predate da un gran numero di vertebrati. Le principali minacce di estinzione sono legate alla distruzione del loro habitat da parte dell'uomo come il disboscamento selvaggio, il prosciugamento di sorgenti e stagni o l'introduzione di specie ittiche per scopi ricreativi. Molte finiscono anche sul mercato dei collezionisti di specie rare.
E' quindi apprezzabile il progetto di salvaguardia attuato dai due Parchi Nazionali che hanno ricevuto anche la visita del Presidente del Consiglio nazionale croato per la pianificazione territoriale, Jerko Rosin. Nel sopralluogo il Rosin ha elogiato gli sforzi per la tutela del patrimonio naturale e soprattutto l'iniziativa di coinvolgere anche la popolazione ed i giovani, sempre più sensibili alla difesa dell'ambiente. (Il Gazzettino)

Portofino, audizione in commissione

Mercoledì prossimo alle 15 riprendono a Roma, alla Camera dei deputati, le audizioni svolte dal comitato ristretto dell’VIII commissione permanente Ambiente e Territorio in vista della discussione della proposta di legge Realacci – Banti per l’istituzione del parco nazionale di Portofino. Prima di Natale era stato ascoltato l’assessore regionale Franco Orsi. Mercoledì sarà la volta delle istituzioni locali: il presidente del parco regionale attuale Dirodi, i responsabili della riserva marina (che sarà assorbita nel nuovo parco nazionale) e i rappresentanti della comunità del parco, guidati dall’assessore ai parchi del comune di Chiavari Marina Tiscornia. Il comitato ristretto dell’VIII commissione comprende l’on. Egidio Banti, per conto dei firmatari della proposta di legge, l’on. Gabriella Mondello, relatrice di maggioranza, ed alcuni altri parlamentari. Esso è presieduto dal presidente della commissione on. Pietro Armani (An). In merito alle audizioni programmate, l’on. Banti si è detto fiducioso di poter raggiungere una sostanziale intesa sul cammino della proposta di legge, raccogliendo integrazioni e modifiche migliorative del testo che dovessero venire dalle istituzioni locali. Ciò consentirebbe al comitato ristretto di riferire al più presto al plenum della commissione, che potrebbe licenziare la proposta di legge per l’aula di Montecitorio nel giro di un paio di mesi. (Newspaper24)

Rete Ecologica Siciliana

Si avvia in Sicilia la realizzazione della Rete Ecologica che individua gli indirizzi strategici, gli obiettivi operativi e gli strumenti per la attuazione di una strategia di conservazione della biodiversità, valorizzazione e sviluppo dei territori e delle comunità socio-economiche nei contesti territoriali ad alta naturalità. Su questo importante tema si terrà sabato 29 gennaio alle ore 10, presso il Palauxilium di Sant’Agata di Militello, il convegno “Rete Ecologica Siciliana, il sistema naturale dei Nebrodi”, al quale parteciperà anche il vice Presidente della Regione e assessore al Territorio e Ambiente, Francesco Cascio, che alla fine dello scorso mese di novembre ha portato in Giunta di Governo, che lo ha approvato, il PIR (Progetto Integrato Regionale) Rete Ecologica.
“L’obiettivo strategico –sottolinea il vice Presidente della Regione e assessore al Territorio e Ambiente, Francesco Cascio- è quello di costruire modelli di gestione delle risorse naturali che generino conservazione e qualità ma anche reddito e occupazione. Attraverso la valorizzazione delle risorse di quel patrimonio ancora non appieno valorizzato, mediante lo sviluppo di nuove attività e l’erogazione dei relativi servizi, i territori della Rete Ecologica potranno divenire ambiti privilegiati ove sperimentare nuove forme di intervento. In questo contesto si colloca l’attivazione di strategie per la conservazione della natura e della biodiversità quale sistema coordinato di biotopi tutelati in funzione della conservazione di specie e habitat minacciati. Elementi strategici per il conseguimento dell’obiettivo sono la sostenibilità della crescita economica e il perseguimento di politiche di integrazione fra uomo e natura”. La Rete Ecologica, quale infrastruttura naturale e ambientale che persegue il fine di interrelazionare ambiti territoriali dotati di un elevato valore naturalistico, è il luogo in cui meglio può esplicitarsi la strategia di coniugare la tutela e la conservazione delle risorse ambientali con uno sviluppo economico e sociale che utilizzi come esplicito vantaggio competitivo la qualità delle risorse stesse e rafforzi nel medio e lungo periodo l’interesse delle comunità locali alla cura del territorio.
Chiave del convegno, organizzato dall’Ente Parco dei Nebrodi, è la comprensione delle geometrie della Rete Ecologica Siciliana ed al contempo la condivisione delle strategie che coinvolgono gli attori del territorio dei Nebrodi in questo importante processo di sviluppo sostenibile. Al convegno, oltre all’assessore Cascio che concluderà i lavori, parteciperanno tra gli altri il commissario straordinario dell’Ente Parco dei Nebrodi, Salvatore Seminara, il responsabile parchi e riserve di Legambiente Sicilia, Angelo Dimarca, la dott.ssa Paola Andreolini della Task force Autorità Ambientale del Ministero dell’Ambiente, gli on.li Giuseppe Castiglione, componente della Commissione per l’Ambiente del Parlamento Europeo e Antonino Bennati, presidente della Commissione Ambiente e Territorio dell’Assemblea Regionale Siciliana. (Vivi Enna)


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