Rassegna del 08 Febbraio 2005

Abruzzo/regione: consiglio approva modifiche a legge su caccia

(ASCA) - Il Consiglio Regionale abruzzese ha votato all'unanimità, nel corso dell'ultima seduta, la legge presentata dal Consigliere Regionale di Forza Italia, Enzo Lombardi, ''Modifiche e integrazioni alla L.R. 24/06/2003, n.10 - Individuazione di specie animali di notevole interesse faunistico e disciplina dei danni causati dalla fauna selvatica''. La normativa e' arrivata in aula dopo aver incassato, lo scorso 5 novembre, il parere favorevole della III Commissione Regionale Agricoltura, Foreste, Caccia e Pesca. Sulla proposta Lombardi, il Consiglio Regionale ha voluto cosi' andare a colmare un vuoto legislativo che interessa soprattutto i danni provocati dalla fauna selvatica dentro e oltre i perimetri dei parchi nazionali e regionali. Una tipologia di danni che, da circa 20 anni, e' al centro di un intricato dibattito giurisprudenziale, che ha portato a un rilevante contenzioso molto costoso, che si aggiunge in capo alla Regione oltre che gravare sui danneggiati. Fino a poco tempo fa l'orientamento della Corte di Cassazione era quello di ritenere responsabile dei danni causati da animali i privati proprietari. Oggi, invece, con l'ingresso della selvaggina nel patrimonio indisponibile dello Stato e con la creazione di Parchi, Oasi e Riserve Naturali, la responsabilità civile e' stata allargata anche alla Regione, ritenuta proprietaria delle specie di animali protetti e che, quindi, ha competenza sugli stessi. In definitiva, la Regione con la loro individuazione, vuole tutelare, oltre le specie di notevole interesse faunistico sotto la custodia, tutti coloro che da esse ricevano danni materiali.

Abruzzo/sociale: via libera a progetti recupero Parco Gran Sasso

(ASCA) - Si fonda su cinque interventi di restauro e recupero da effettuarsi in comuni montani del Parco nazionale Gran Sasso Monti della Laga e fuiribili da soggetti diversamente abili il progetto allestito dall'assessorato alla Promozione sociale della Regione Abruzzo in collaborazione con l'Ente Parco. I dettagli dell'iniziativa e tutto l'elenco dei progetti sono stati illustrati stamane nel corso di una conferenza stampa presieduta dall'assessore Bruno Sabatini alla quale ha partecipato anche il presidente del Parco nazionale Walter Mazzitti. ''Abbiamo deciso una serie di interventi per valorizzare peculiarita' specifiche dei comuni del Parco nazionale'', ha spiegato Bruno Sabatini, ''e in questo abbiamo trovato la collaborazione dell'Ente che ci ha indicato le priorita' su cui intervenire''. In particolare, i progetti elencati dall'Assessore prevedono la realizzazione di un percorso museale della Transumanza da realizzare a Castel del Monte per un importo complessivo di 480 mila euro; il restauro di un mulino ad acqua nel comune di Crognaleto (importo 180 mila euro); intervento di ampliamento degli scavi archeologici a Capestrano in localita' Capodacqua dove e' venuto alla luce un villaggio di tarda eta' mesolitica (importo 150 mila euro); allestimento e infrastrutturazione dell'area archeologica di Montebello di Bertona con un percorso specifico per non vendenti (importo 300 mila euro) ed infine interventi di completamento e valorizzazione di Castel Manfrino a Valle Castellana che rappresentano il secondo lotto di lavori iniziati con un finanziamento della delibera Cipe. ''La caratteristica che unisce questi progetti'', ha spiegato Sabatini, ''e' che essi sono stati pensati per essere fruiti soprattutto dai diversamente abili, in un contesto di recupero storico-culturale delle strutture. Come il caso del mulino ad acqua di Crognaleto, acquistato da 57 cittadini e messo a disposizione del Parco per progetto di recupero e riavvio dell'attivita'''. Aspetto importante del progetto e' anche l'avvio della collaborazione con il Parco Gran Sasso Monti della Laga, che ha trovato i consensi anche del presidente dell'Ente che ha voluto ringraziare l'assessore alle Politiche sociali e la Regione Abruzzo per aver messo a disposizione fondi che vanno a valorizzare, in chiave turistica e sociale, ricchezze dei comuni del Parco.

Corsa a due per il dopo Pratesi

Il mandato del presidente scade il 18 aprile, il ministero potrebbe non aspettare le regionali per la nomina Parco
Grazia Francescato (presidente del Wwf) contro Desiati (An)


PESCASSEROLI. Storie politiche agli antipodi, modo di intendere e gestire l'ambiente e le aree protette distante anni luce. Non potrebbero essere più diversi Massimo Desiati (An), assessore regionale all'ambiente, e Grazia Francescato
(presidente del Wwf) i due candidati più quotati alla poltrona di presidente del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Il mandato dell'attuale presidente del parco, Fulco Pratesi, in carica da 10 anni, scadrà il 18 aprile. La battaglia per la successione, che si sta consumando ormai da mesi, si arroventa ulteriormente per l'intrecciarsi della scadenza con le prossime elezioni regionali del 3 e 4 aprile. La legge sulle aree protette infatti, stabilisce che è il ministero dell'Ambiente d'intesa con le Regioni, a nominare il presidente di un'area protetta. Ora, il parco d'Abruzzo, storico per eccellenza, è sul piano politico molto appetibile e il fatto che sia l'Abruzzo che il Lazio due regioni interessate
dall'area protetta, vadano alle elezioni complica non poco la situazione già di per se, molto incandescente.
Il ministro Matteoli, per "correttezza istituzionale", dovrebbe procedere alla nomina dopo le elezioni, consultandosi con i nuovi governatori. Ma, almeno stando ai sondaggi che circolano, sia l'Abruzzo che il Lazio, attualmente con presidenti di An (Storace e Pace), sono Regioni in bilico tra i due schieramenti. C'è quindi, il serio rischio che il 18 aprile
Matteoli si ritrovi a dover decidere chi sarà il nuovo presidente del Pnalm con uno o addirittura due presidenti regionali dello schieramento avversario al suo. Che difficilmente farebbero passare senza resistenze il nome di Desiati.
Così, la domanda che correva di bocca in bocca anche durante il recente e discusso convegno sul rilancio del Pnalm, tenuto ad Alvito, è: «Correrà il rischio il ministro, e con lui tutto il centrodestra, oppure si troverà il modo per arrivare alla designazione del nuovo presidente del Pnalm prima delle elezioni regionali?».
Secondo alcuni esponenti di An, l'ipotesi Desiati, che nel dubbio ha deciso di ricandidarsi comunque alla Regione, avrebbe suscitato più d'una perplessità nello stesso partito. Certo è che la sua resta una candidatura che più alternativa a quella della Francescato non si può. In Desiati molti vedono un presidente meno "integralista" dal punto di vista della tutela ambientale. Con Francescato tanti progetti previsti nell'area protetta probabilmente rimarrebbero come sono: di carta. (Il Centro)

Cava-discarica sul Vesuvio è l’undicesimo sequestro

Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Il detto popolare sembra fatto apposta per una famiglia di Terzigno che ha collezionato undici provvedimenti di sequestro di una cava-discarica abusiva in pieno parco nazionale del Vesuvio e altri due sequestri per aver continuato a costruire una villa in violazione delle leggi sulla tutela ambientale e paesaggistica. Un braccio di ferro con gli agenti della forestale di Trecase che ormai va avanti da circa nove anni. Era il 1996 quando furono apposti i primi sigilli alla cava che si trova in località Vecchio Mauro-Caposicchi: allora era una buca di discrete dimensioni dove da un lato venivano estratti terreno e pietra lavica, e dall'altro smaltiti rifiuti e materiale di risulta. Da quel giorno è stato un botta e risposta di sequestri da parte degli uomini dalla forestale e di «spallucce» da parte dei proprietari del terreno; per altre dieci volte gli agenti hanno circondato l'area, che si ingrandiva sempre di più, con il nastro rosso e bianco. Di anno in anno l’area della cava-discarica si è estesa di anno in anno fino a diventare di oltre ventimila metri quadrati. E così quando gli agenti sono andati pochi giorni fa a bloccare l’attività di estrazione e riempimento si sono sentiti promettere per l'undicesima volta: «Non lo facciamo più». Eppure, come testimoniano i numerosi provvedimenti amministrativi e giudiziari, i controlli sono stati frequenti e costanti anche perché la cava non solo si trova sul territorio del parco del Vesuvio ma anche in un'area sottoposta a vincoli archeologici. A pochi metri di distanza, nella «Cava Ranieri», sono stati trovati i resti di un’antica villa romana. E non è finita qui: la stessa famiglia, titolare di un frantoio a Terzigno, dopo avere per anni ignorato la legge sulle cave abusive ha continuato anche i lavori di una villa già sequestrata nel 2003 perché costruita abusivamente. E così lo stesso giorno dell'undicesimo sequestro della cava, gli agenti del corpo forestale dello Stato hanno messo i sigilli anche alla lussuosa costruzione di 300 metri quadri con vista sul Vesuvio. Gli operai stavano sistemando i pavimenti in marmo. (Il Mattino)

«La lottizzazione di Valli Selvatiche mette in pericolo l'area naturalistica»

Colli Euganei

La lottizzazione di Valli Selvatiche a Battaglia sbarca in Parlamento. L'iniziativa è dei parlamentari Luana Zanella, Andrea Colasio, Piero Ruzzante e Franca Bimbi. I deputati padovani hanno presentato un'interrogazione scritta ai ministri Giuliano Urbani per il dicastero dei Beni e delle Attività Culturali e Altero Matteoli, per quello dell'Ambinete e Tutela del territorio.Intendiamo porre l' attenzione il caso del progetto di lottizzazione in località Valli Selvatiche nel comune di Battaglia Terme - ha detto la Zanella - che si trova all'interno del Parco regionale dei Colli Euganei. La vicenda sta avendo un epilogo che riteniamo grave per la salvaguardia di uno dei luoghi di maggior interesse naturalistico e storico - architettonico del Parco. I parlamentari sottolineano quindi, i risvolti contraddittori delle normative vigenti per la formulazione dei pareri favorevoli adottati dalla Soprintendenza, dell'Ente Parco e della stessa Regione. Chiedono quindi un intervento autorevole dei due rappresentanti del Governo per salvare dalla cementificazione il prezioso luogo naturalistico.
Una richiesta che i parlamentari padovani dell'opposizione supportano così, attraverso la loro portavoce: La situazione che si va profilando per la località detta le Valli Selvatiche a Battaglia Terme è in stridente contrasto con l'orientamento del patrimonio delle ville venete. Infatti - ha aggiunto al Zanella - si tratta di un'area dominata da tre pregevoli emergenze architettoniche: la seicentesca Villa Selvatico, sul colle di Sant'Elena, circondata dal parco progettato dallo Jappelli; la cinquecentesca Villa Emo a Rivella; l'ottocentesca Villa Italia sul luogo del monastero di S. Maria ai piedi del colle di Lispida, circondata da parco, boschi e coltivazioni. In questa realtà la Variante al Piano regolatore generale di Battaglia approvata dalla Regione prevede la progettazione nel cuore di quest'area di una lottizzazione termal-residenziale per il momento di 90.000 metri cubi, con una nuova strada che dovrebbe passare addirittura dentro il parco dello Jappelli. Le forti controindicazioni di questa operazione sotto il profilo urbanistico, sono accompagnate dall'assenza di credibili motivazioni sul piano economico-sociale. Basti rilevare - ha concluso la Zanella - che una priorità s'impone è sicuramente quella del recupero del vasto complesso termale ex INPS, oltre 400 posti letto, da anni desolatamente abbandonato. (Il Gazzettino)

Parco marino Tutti contro Canizza

PORTO CESAREO Cresce la polemica con Nardò

E' un coro polifonico: «Sindaco Fanizza, stai sbagliando». I neritini non si sentono di aver «scippato» a Porto Cesareo la gestione dell'Area marina e hanno interpretato come un'offesa la richiesta di Luigi Fanizza al ministero dell'Ambiente di estromettere Nardò dall'assemblea dei soci: «Non si comprendono le sue esternazioni - dice il sindaco Antonio Vaglio - a proposito del presunto vassallaggio o campanilismo del comune di Nardò. Sono dichiarazioni irresponsabili, spropositate e provocatorie - continua - che danneggiano l'immagine del parco e dell'intero territorio e che tendono soprattutto a minare i buoni rapporti che da sempre ci sono stati tra i due Comuni e che, per quanto ci riguarda, rimarranno». «Mi sembra ridicolo - aggiunge l'assessore all'Ambiente, Sergio Orlando - che il sindaco di Porto Cesareo parli di litigiosità e di vassallaggio quando la maggioranza del consiglio di amministrazione appartiene per statuto al Comune di Porto Cesareo». E, in verità, proprio i componenti cesarini sono rimasti in minoranza nel momento in cui hanno perso il sostegno dei membri riconducibili al centrodestra segnalati dalla Provincia e dal Comune di Nardò oltre allo stesso presidente del consiglio, Rocco Durante. «Respingiamo le farneticanti esternazioni del sindaco di Porto Cesareo e i suoi propositi campanilistici di estromettere il territorio di Nardò dalla perimetrazione della Area marina protetta - dicono Gabriele Ammassari, Riccardo Leuzzi e Giovanni Però - perché non vi è mai stata nel consiglio di amministrazione una maggioranza neretina in contrapposizione a Porto Cesareo. Si è, invece, in presenza di un "delirio di onnipotenza" alternato a "complessi di inferiorità" da parte del sindaco Fanizza - continuano - L'Area è, per tutti, una risorsa importante ed una occasione di sviluppo per il territorio che la comprende e pertanto non può essere piegata al campanilismo, ai capricci e agli interessi del responsabile dell'Amministrazione comunale di Porto Cesareo. Invitiamo pertanto il sindaco Fanizza a maggiore prudenza e responsabilità prima ancora di creare contrasti fra realtà territoriali che devono collaborare senza tirare fuori vassallaggi e "dinastie politiche" di esclusiva fantasia legata al passato». Addirittura l'onorevole azzurro Gregorio Dell'Anna, componente della commissione Ambiente, consiglia prudenza a Fanizza: «E' necessario che tutta questa situazione sia gestita con particolare attenzione, anche per il rispetto che si deve al territorio - dice - visto che l'incomprensione non può far rischiare il dissolvimento dei finanziamenti. Certamente - conclude e avverte sul fatto che le regole stabilite non si toccano - tutto va fatto rispettando il decreto di istituzione dell'Area». Per la serie: Nardò è dentro e ci deve rimanere. Chiudiamo con il consigliere verde Salvatore Greco: «L'Area marina non accenna a partire benché sia stata istituita nel lontano 1997 per la sete di assolutismo della CdL». (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Convention bureau del Vesuvio, l’iniziativa prende forma

Si è svolto a Villa Campolieto ad Ercolano un incontro fra rappresentanti di enti, istituzioni, associazioni di categoria ed operatori che hanno posto le basi per la prossima costituzione del “Costa del Vesuvio Convention & Visitor Bureau”. Nel corso dei lavori si è determinata infatti una convergenza fra la volontà di tutti i partecipanti per portare a coronamento il progetto finora finanziato con fondi comunitari. L’obiettivo è realizzare un consorzio che avrà il compito in futuro di attuare e coordinare le azioni di promozione e commercializzazione turistica del territorio compreso nella fascia costiera vesuviana. Presenti all’incontro, fra gli altri, Amilcare Troiano (presidente Parco Nazionale del Vesuvio), Angelo Pica (presidente Patto del Miglio d’Oro), Novella Maiello (Tess Costa del Vesuvio Spa), Riccardo Scarselli (presidente regionale Federazione Italiana Pubblici Esercizi),Aniello Iardino (assessore al Turismo Comune di Ercolano), Angela Grillanti (funzionario Ufficio Turistico Comune di Ercolano), Antonella Borrelli (funzionario Ufficio Turistico Comune di Ercolano). (Il Denaro)

«Il Parco nazionale d’Abruzzo è allo sbando»

"Un parco allo sbando": è la Cisl Abruzzo che denuncia lo stato del Parco Nazionale d’Abruzzo. «Sono ormai tre anni che al Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise - si legge in una nota della Cisl - è cambiata la gestione, ma il nuovo corso gestionale fa fatica a decollare. In quest’ultimo anno abbiamo registrato un’involuzione con attegiamenti da parte della Dirigenza che ci ha ricordato il recente passato. Non era questo il cambiamento che la Cisl auspicava!». La Cisl, infatti, riteneva e ritiene che «il primo cambiamento deve essere di ordine culturale, un nuovo modo di concepire il Parco, non più come un fortino assediato, ma come un ente che pur non venendo meno al suo ruolo istituzionale di conservazione e protezione degli ecosistemi naturalistici, dialoga con le comunità locali in termini di sviluppo compatibile e non assume più solo un ruolo esclusivamente sanzionatorio». Un anno fa la Cisl avanzava critiche alla presentazione delle linee di sviluppo del Piano del Parco definendo il programma tracciato "un buon libro dei sogni". «Oggi a distanza di un anno - prosegue la nota - non abbiamo visto neanche uno straccio di Piano Parco e nell’attesa della sua stesura definitiva con tempi medio lunghi si rischia di avere un Piano, ma di non avere più un Parco». (Il Tempo)

Al parco di Molentargius da oggi guerra aperta a rifiuti e ingressi abusivi

Ieri vertice tra Comuni e Regione

Guerra aperta alle discariche abusive, ma anche ai vandali e all'acceso incontrollato delle auto. Da oggi Molentargius non sarà più solo: a vigilare su tutta l'area umida sarà una task force dei vigili urbani dei comuni di Cagliari, di Quartu, di Quartucciu e di Selargius, che insieme alla forestale di Sinnai si alterneranno per pattugliare ventiquattrore su ventiquattro tutta la zona. A Cagliari e Quartu il compito di presidiare gli accessi con posti di blocco continui. L'ingresso sarà consentito solo ai residenti, che avranno un pass, e ai mezzi autorizzati. Lo hanno deciso ieri l'assessore regionale all'ambiente Tonino Dessì e il commissario del parco Antonio Conti, in un vertice con i comandanti delle polizie municipali dei Comuni, il comandante del corpo forestale di Sinnai, la Provincia, il commissario prefettizio di Quartu Luigi Serra e con il sindaco di Selargius Mario Sau. Tutti si ritroveranno questa mattina alle 9 nella sede dei Sali Scelti per definire la rotazione dei turni e firmare l'intesa del Comitato tecnico di coordinamento, mentre il Consiglio comunale di Cagliari nei prossimi giorni approverà le modifiche allo statuto del Parco recentemente concordate con gli altri enti. «Ci stiamo impegnando giornalmente per curare gli interessi del parco nell'attesa che sia operativo il Comitato di Gestione» spiega il commissario Conti, «e il primo problema da risolvere è proprio la vigilanza. Da subito ciascun Comune rafforzerà la sorveglianza con le forze disponibili. Quartu e Cagliari controlleranno gli accessi». È dal 1994 che nell'area vige il divieto di transito ai mezzi non autorizzati che però nessuno rispetta. «Per questo» aggiunge Conti, «la polizia municipale sarà presente con presidi fissi. La strada sarà aperta solo ai residenti e ai mezzi autorizzati, con assoluto divieto ai mezzi pesanti. Non bisogna dimenticare che più avanti ci saranno nel Parco visite guidate che saranno per forza di cose onerose». Parte importante del controllo spetterà alla forestale che, precisa Conti, "entro breve tempo avrà nella zona una caserma per garantire un migliore operato». Già da questa mattina le squadre delle polizie municipali stazioneranno nella zona per regolare gli accessi. «Da parte nostra» spiega il comandante della polizia municipale di Cagliari Mario Delogu, «presidieremo la parte immediatamente interna al varco delle Saline. C'è da far rispettare una segnaletica che in molti ignorano. Restano da stabilire le turnazioni, un impegno di questo genere a lungo tempo non è possibile». Dall'altra parte stazioneranno i vigili di Quartu «con un presidio fisso dalle 8 alle 20», come spiega il maggiore Marco Cantori. (L'Unione Sarda)

Parco, cinque progetti per i gioielli del Sudmilano

L’assessorato al Parco agricolo sud Milano dichiara le sue intenzioni per potenziare a partire dal 2005 il polmone verde attorno alla metropoli: cinque progetti per un importo di 1 milione 800 mila euro. La politica del Parco sud, guidata dall’assessore Bruna Brembilla, comincia a muoversi dal recupero del “Lamberin” di Opera; dalla riqualificazione dell’oasi naturalistica del Carengione a Peschiera Borromeo; dal recupero dell’area umida di Pasturago, dall’ampliamento del centro visite della riserva di Pasturago e dall’allargamento della “pista delle abbazie” fra Opera e San Giuliano Milanese. Il Sudmilano è quindi lambito dal primo gruppo di progetti ecoambientali con i fondi in arrivo a Peschiera Borromeo e Locate Triulzi. In realtà l’unico intervento completamente portato a termine entro il 2005 sarà quello del Lamberin, un’ansa abbandonata del Lambro Meridionale fra Opera, Pieve Emanuele e Locate Triulzi. La conclusione degli altri è stimata per la prima metà del 2006. L’intervento denominato “Pista ciclabile delle abbazie”, quelle di Mirasole di Opera, Viboldone di San Giuliano e Santa Maria alla Fontana di Locate, si configura come allargamento e ciclopedonalizzazione di una parte della strada provinciale 164 Locate Triulzi-San Giuliano, nel tratto locatese. Dopo ripetute richieste da parte dell’associazione Parco Sud e del Wwf Sudest Milano, il 2005 tiene a battesimo la manutenzione. A Peschiera Borromeo, invece, in arrivo ulteriori migliorìe per l’oasi del Carengione, a nord del comune: 23 ettari fra bosco ceduo e terreni seminativi, protetti con un regime di vincoli più forti all’interno dello stesso Parco. (Il Cittadino)

Veneto: aree protette, esperienze europee a confronto

Nel corso del convegno sono state sottolineate anche le interrelazioni che gli interventi attuati in una determinata realtà geografica possono avere su quelle limitrofe

Cison di Valmarino (Treviso) – Un convegno, in Veneto, ha parlato di aree protette nel contesto europeo, per mettere a confronto diverse esperienze a livello internazionale.
L'evento, che si è svolto a Cison di Valmarino (Treviso) con la partecipazione di esperti italiani ed europei, ha ricevuto il sostegno del Ministero dell'ambiente. "Attualmente nel Veneto – ha ricordato l'assessore regionale alle politiche per il territorio Antonio Padoin - tra le aree protette ci sono un parco nazionale (Dolomiti bellunesi), nove riserve naturali statali, una riserva naturale statale individuata (Valle Averto), cinque parchi naturali regionali (Colli Euganei, Lessinia, Dolomiti d'Ampezzo, fiume Sile e Delta del Po), otto riserve naturali di interesse locale, 156 siti censiti nella Rete Natura 2000 e ricompresi tra le aree tutelate dalle direttive dell'Unione Europea e che andranno a far parte dei "Siti di importanza comunitaria" (S.I.C.) e delle "Zone di Protezione Speciale " (Z.P.S.).
Il confronto tra esperienze internazionali ha coinvolto aree protette e parchi di realtà come la Spagna, la Svizzera, la Francia e l'Austria, oltre a quelle maturate in Italia e in particolare nel Veneto.
Nel corso del convegno sono state sottolineate anche le interrelazioni che gli interventi attuati in una determinata realtà geografica possono avere su quelle limitrofe. Ad esempio la protezione dei lupi in Italia ha consentito di ricreare una nuova colonizzazione di questa specie anche in Francia, così come gli orsi della Slovenia si ritrovano ora anche in Italia e in Francia . (News Italia Press)

Pubblicato primo atlante enogastronomico del Parco Regionale

Monti Picentini

L'Atlante dei Picentini a cura di Luciano Pignataro è la prima guida completa di tutti i 33 comuni del Parco Regionale a cui è aggiunto Pontecagnano. Una mappa senza precedenti esaustiva, paese per paese, delle migliori produzioni agroalimentari che ricadono nel territorio a cavallo delle province di Salerno e Avellino: il vino Taurasi docg, Fiano di Avellino docg e Colli di Salerno igt, l'olio delle Colline Salernitane dop, la mozzarella di bufala, il caciocavallo podolico e il pecorino, il fiordilatte del Terminio, la castagna di Montella e di Serino, la Nocciola Tonda di Giffoni, e ancora le carni, i salumi, il pane, la pasta, le conserve, i dolci.
Alla ricerca sul campo hanno lavorato i giornalisti Paola Desiderio, Diletta de Sio, Maristella Di Martino e Giuseppe Napoli. Maristella Di Martino ha curato l'aspetto editoriale e promozionale del lavoro. Nell'Atlante ci sono l'elenco di tutti gli alberghi, tutti gli agriturismi, tutti i B&B, dei ristoranti segnalati dalle guide specializzate, delle gastronomie, dei pasticifi, delle macellerie, dei caseifici, dei panifici e delle pasticcerie.
Centinaia esercizi e attività per la prima volta portati alla ribalta di una guida scritta. Nella prima parte, geografica, ciascuno dei 33 comuni ha la sua scheda con una breve descrizione delle cose da vedere e un resoconto giornalistico su tutto ciò che di buono c'è da mangiare e comprare. Nella seconda, i prodotti sono presentati secondo la tipologia con le indicazioni precise dei posti dove trovarli.
Il lavoro è stato interamente finanziato dal Sistema Turistico dei Picentini con i fondi della Comunità Montana, stampato in 3000 copie e non è in commercio, ma si può richiedere presso la Comunità Montana Ha il patrocinio della Provincia di Salerno e della Regione Campania. Si tratta della prima mappatura completa della intera filiera agroalimentare del Parco Regionale dei Picentini, un lavoro che non ha precedenti nel Mezzogiorno dove ci sono solo pubblicazioni generiche sui prodotti e sui luoghi da vedere.
Il Parco Regionale dei Picentini è la più grande riserva di acqua del Mezzogiorno: le sue acque dissetano Napoli, la Costiera Amalfitana, Salerno, la Piana del Sele, la Puglia, parte del Cilento L'Atlante è anche la prima iniziativa non commerciale in grado di coniugare ambiente ed enogastronomia in uno dei territori meridionali più sconosciuti e al tempo stesso più ricchi di biodiversità alimentari.
Un segnale importante di impegno della regione Campania in questa direzione. Il punto centrale è che con questo libro il turista e l'appassionato sanno esattamente cosa cercare e dove trovarlo (Salerno notizie)

Filcams - Fisascat - Uiltucs su vertenza Parco del Pollino

La denuncia dei 331 lavoratori ex LSU del Parco del Pollino, sul mancato pagamento di retribuzione da oltre 3 mesi, non ha sortito alcun effetto né è riuscita a scalfire sensibilità. L’azienda non da segnali di disponibilità e continua a giustificare il mancato pagamento degli stipendi con il fatto che vanta un credito di quattro fatture mensili dal Parco del Pollino (ogni mensilità ammonta a circa 600.000 euro) D’altro canto il Presidente del Parco scarica responsabilità sulla disponibilità di risorse finanziarie, sulle regioni Calabria e Basilicata e sui Ministeri Lavoro e Ambiente. Tra società e Ente Parco, che non trovano la quadra sulle risorse finanziarie, a pagare sono sempre i più deboli, infatti i lavoratori pur continuando il loro impegno lavorativo non percepiscono un euro da ormai dal mese di ottobre 2004. Per discutere di questa grave e complicata situazione le Segreterie di categoria di CGIL, CISL, UIL di Basilicata e Calabria hanno convocato un’ assemblea per domani 9.02.05 presso la sede del Parco dalle ore 12,00 alle ore 14,00. Il silenzio e la scarsa sensibilità che si è avvertita negli ultimi giorni hanno fatto salire la tensione tra i lavoratori e la gestione della stessa assemblea per decidere le iniziative di lotta da intraprendere è molto complicato. L’auspico è che prevalga il senso di responsabilità soprattutto da parte della società, in quanto i lavoratori non sono dipendenti dell’Ente Parco. Nel contempo riteniamo che vadano attivati anche dal Presidente del Parco tutte le iniziative per riportare tranquillità tra i lavoratori e riprendere il confronto con le OO.SS. e le Istituzioni per delineare qual percorso virtuoso di rivisitazione del progetto e di implementazione delle attività per dare concretezze e certezze di sviluppo alle esperienze lavorative dei 331 lavoratori. (Basilicatanet)


Il Giornale dei ParchiTorna alla prima pagina del Giornale dei Parchi