Rassegna del 15 Febbraio 2005

Parchi: vendola e provera, si sanino nomine Gran Paradiso

"E' inevitabile ed urgente che sia riproposto un nuovo Consiglio

(ANSA) Decreto di nomina del Presidente dell'Ente Parco Nazionale Gran Paradiso, questa volta rispettando le regole e le concertazioni previste dalla normativa". Lo hanno sottolineato in un'interrogazione al Governo i deputati di Rifondazione Comunista Nichi Vendola e Provera Marilde, con la quale chiedono spiegazioni "circa l'impropria nomina del Presidente dell'Ente Parco ed il mancato completamento del consiglio direttivo". Nei giorni scorsi, infatti, Giovanni Picco, commissario dell'Ente Parco, che pur non facendo parte del direttivo come prevede la norma, è stato nominato presidente del Parco stesso. Per questo Vendola e Provera chiedono "un urgente gesto di sanatoria da parte ministeriale".

Natura: si allarga rete habitat 2000; 5000 siti area boreale

(ANSA) - Si allarga la rete di Natura 2000. ha visto infatti la luce l'elenco dei siti di interesse comunitario della regione boreale. L'elenco annovera aree soggette a particolari criteri protezione di specie e habitat minacciati e vulnerabili, situati nelle zone boschive che occupano gran parte dei territori della Svezia e della Finlandia. Sono 5000 i siti individuati nei quali e' assicurata la tutela di alcune specie come la lince e alcune famiglie di foche, il calipso bulboso, il ranuncolo della Lapponia, e di habitat come la taiga occidentale e le torbiere, alcune zone di acqua dolce e aree costiere di straordinario interesse naturalistico. Salgono cosi' a cinque le aree delle sei identificate nella mappa biogeografia approvata dal comitato Habitat nel 2000: alpina, macaronesica, atlantica, mediterranea, continentale, boreale, per le quali la Commissione ha adottato una lista provvisoria. All'appello manca dunque solo l'elenco relativo alla regione biogeografia mediterranea.

Fa discutere l'emendamento alla legge istitutiva, malumori da parte del personale dell'ente

Colli Euganei

È in programma questa mattina ad Este un'assemblea degli iscritti operanti nei parchi regionali del Delta e dei Colli Euganei di Este. Il motivo dell'incontro va ricercato nei malumori suscitati dall'emendamento proposto alla legge finanziaria che prevede un riassetto del Parco del Delta. La proposta prevede la sostituzione dell'articolo 24 della legge regionale istitutiva del Parco del Delta. La novità riguarda la possibilità da parte dell'ente Parco di poter avere una propria dotazione organica di personale. Fino ad ora, infatti, il personale che lavora nel Parco (una decina di persone) era dipendente dell'amministrazione regionale. Ora si intende dare al Parco la possibilità di assumere direttamente i propri dipendenti. La cosa non sembra essere vista di buon'occhio da parte del personale stesso perché in questo modo teme la perdita di determinate garanzie e forme di tutela. Alla base della nuova normativa ci sarebbe la difficoltà di reperire personale disponibile ad essere impiegato nelle mansioni dell'ente Parco. Cosa, però, contestata da chi sostiene che invece le domande di personale disponibile, ed inserito nelle liste di mobilità, sono sufficientemente numerose.
All'ordine del giorno dell'assemblea nella sala regionale dei Colli Euganei ci sono le modifiche della legge regionale del Veneto sui parchi e le eventuali iniziative da assumere. (Il Gazzettino)

«Mediterre» alla Bit

L'assessore regionale Saccomanno ha presentato l'evento che porterà anche molti visitatori
Dal 3 al 6 marzo si parlerà di ambiente e territorio


È stata presentata a Milano, nell'ambito della Borsa internazionale del turismo, la terza edizione di «Mediterre», la fiera dei parchi del Mediterraneo, che dal 3 al 6 marzo sarà realizzata a Brindisi, nel piazzale Lenio Flacco. Ad illustrare l'evento in conferenza stampa c'erano l'assessore regionale all'Ambiente Michele Saccomanno, il presidente della Provincia Michele Errico, il sindaco di Brindisi Domenico Mennitti, il presidente della Camera di Commercio Salvatore Tomaselli e il presidente di Federparchi Matteo Fusilli. L'assessore regionale all'Ambiente Michele Saccomanno ha affermato che «Mediterre è un prodotto made in Puglia offerto tutto il Mediterraneo e al mondo intero». Il sindaco Mennitti ha dichiarato che «l'attenzione all'ambiente è un segno di civiltà. Noi abbiamo bisogno di dare al mondo questa sensazione: Brindisi ha vari problemi, ma li affonda con sensibilità e con determinazione». Il presidente della Provincia Errico ha evidenziato come «non possa mancare la collaborazione e il contributo di tutte le Istituzioni e di tutti i cittadini per queste iniziative che esaltano la sensibilità dei popoli in merito ai temi di tutela dell'ambiente». Il presidente della Camera di Commercio Tomaselli si è soffermato, invece, sui risultati che «può determinare un'iniziativa di ampio valore internazionale, come risulta essere Mediterre, per le aziende brindisine e per l'immagine dell'intero territorio pugliese». Il presidente di Federparchi Fusilli ha fornito elementi utili a comprendere l'inestimabile patrimonio naturalistico. A Brindisi, dal 3 al 6 marzo, ci sarà un filo conduttore per tutti i convegni di Mediterre. I Paesi che si affacciano sul Mediterraneo si confronteranno su mutamenti ambientali e flussi migratori. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Sibillini, risorsa da sfruttare

Incontro a tre tra gli assessori provinciali

Ridare slancio all'Ente Parco dei Monti Sibillini con idee e progetti che possano far decollare un'area dalle elevate potenzialità culturali, naturali e turistiche. Di questa necessità e delle iniziative da intraprendere a tal scopo si è parlato in un incontro tra gli assessori provinciali ai Parchi e alle Aree Protette di Macerata (Carlo Migliorelli), Ascoli Piceno (Avelio Marini) e Perugia (Donatello Tinti). Tutte e tre le Province, infatti, fanno territorialmente parte del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. "Le Province - ha ricordato Migliorelli - possono esercitare un forte impulso sugli altri enti interessati e sugli operatori del territorio proponendo iniziative e progetti condivisi che valorizzino il patrimonio montano”. I tre assessori hanno concordato di avviare un gruppo di lavoro stabile, in grado di affrontare le tematiche in questione. (Corriere Adriatico)

Macerata e ascoli insieme per i Monti Sibillini

Un incontro tra gli assessori provinciali ai Parchi e alle Aree Protette di Macerata, Ascoli e Perugia ha permesso la convergenza delle idee e delle iniziative sul Parco, dando luogo ad un progetto comune.

In un incontro tra gli assessori provinciali ai Parchi e alle Aree Protette di Macerata (Carlo Migliorelli), Ascoli Piceno (Avelio Marini) e Perugia (Donatello Tinti) si è parlato di come ridare slancio all’Ente Parco dei Monti Sibillini con idee e progetti che possano far decollare un’area dalle elevate potenzialità culturali, naturali e turistiche.
Tutte e tre le Province, infatti, fanno territorialmente parte del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, che a sua volta costituisce importante porzione delle rispettive aree montane. “Le Province, quali enti di programmazione su area vasta – ha ricordato l’assessore Carlo Migliorelli - possono esercitare un forte impulso sugli altri enti interessati e sugli operatori del territorio (Ente Parco, Regioni, Comunità Montane, Sistemi Turistici Locali, Comuni), proponendo iniziative e progetti condivisi che valorizzino il patrimonio montano. Un patrimonio – ha sottolineato lo stesso Migliorelli - costituito da straordinarie eccellenze culturali, risorse naturali e enogastronomiche di valore”.
I tre assessori provinciali si sono trovati pienamente d’accordo sulla opportunità di avviare un’azione sinergica, facendo così in modo di evitare iniziative autonome e individuali che difficilmente risulterebbero incisive. Le prime iniziative da mettere in cantiere saranno la costituzione di un gruppo di lavoro stabile, in grado di affrontare le tematiche in questione e una seconda riunione allargata ad altri assessori delle tre Province in possesso di deleghe pertinenti con la “questione montana”.
Le aree montane, in tutte e tre le confinanti Province di Macerata, Ascoli e Perugia, costituiscono – anche per la loro vastità – un elemento centrale delle politiche del territorio. “E tali aree – hanno convenuto Migliorelli, Marini e Tinti - debbono necessariamente svolgere un ruolo da protagonista nel processo di sviluppo degli interi territori, partendo dal presupposto che la sostanziale conservazione delle risorse naturali costituisce un elemento di qualificazione dell’offerta turistica”. (Go Marche)

Il «tesoro» dell'Ofanto

Una «nuova» sfida da lanciare e da vincere

Natura e cultura un binomio vincente per l'Ofanto. Questo è emerso dall'incontro organizzato al castello dai Clubs Lions barlettani: Host, «E. Fieramosca», Leo e quelli di Cerignola, Margherita di Savoia e Minervino Murge. Il presidente del Lions Barletta Host, Riccardo Liddo, ha introdotto i relatori, ricordando che per la città della Disfida come per tutta la Sesta Provincia, quella della valorizzazione del fiume Ofanto è una nuova sfida da lanciare e da vincere. «Sono temi che ho trattato tanti anni fa come giornalista - ha commentato Michele Cristallo moderatore della serata- segno che purtroppo resta ancora molto da fare per recuperare questo corso d'acqua. La nuova provincia ha aperto un discorso, un percorso difficile che può avere come prima tappa quella di unire il popolo dell'Ofanto». Un fiume che «non è solo un segno blu su di una carta geografica» come ha sottolineato Antonio Ruggiero curatore di un corposo volume, «Ofanto» nell'ambito del Progetto integrato per la salvaguardia e la valorizzazione ambientale della foce del fiume. Tra le sue peculiarità quella di nascere dal versante del Tirreno e sfociare nell'Adriatico attraversando ben 51 Comuni, di cui otto pugliesi, con una popolazione complessiva di 415.000 abitanti. Sin dal IV secolo è segnalato nella Carta Peutingeriana come Aufidus poi è nel '500 che il suo nome muta in Ofanto e non vi è cartina che non lo riporti, a testimonianza della sua rilevanza. Una sommatoria di splendide diversità ed affinità: sul suo territorio si trovano castelli, torri di avvistamento, siti archeologici e masserie di eccezionale valore. Più di tre milioni di ovini e bovini hanno calpestato i tratturi vicino al corso d'acqua, le vie della transumanza passavano di qua, ma anche quelle dei briganti. Senza dimenticare i 4000 ettari delle saline, la flora, studiata dal barlettano Achille Bruni nell'Ottocento ma che attende ancora ricerche sistematiche, e la fauna. Un sistema che può rilanciare l'economia della zona con un'accorta politica turistica. L'istituzione del Parco può essere la sintesi intelligente di queste interrelazioni virtuose, come ha precisato l'on. Nicola Rossi, firmatario insieme ai deputati Bonito e Piglionica di una proposta di Legge per l'"Istituzione del Parco Nazionale dell'Ofanto» presentata il 10 ottobre 2003. Secondo la proposta «Il Parco costituirebbe, quindi, l'unica possibilità di ridare a tutta l'area del fiume la sua antica dignità e di restituire alla popolazione un bene ambientale ed economico che le è stato sottratto da un'inaccettabile incuria». In sintesi la proposta di legge cerca di tradurre «il senso complessivo dell'idea che occorre dare una veste a qualcosa che è composto da tanti elementi e va visto nella sua interezza ?ha sottolineato Rossi- Purtroppo va detto che il peso di altri rilevanti provvedimenti che giacciono in Parlamento è tale da far pensare che questa legge non sarà approvata in questa legislatura. In ogni caso potrebbe servire a porre il problema con maggior determinazione e a sollecitare la Regione perché si possa pensare come primo passaggio alla creazione di un Parco regionale. La valorizzazione dell'Ofanto è uno dei tasselli che contribuisce a dare contenuto al mosaico Sesta Provincia che non è semplicemente una costruzione artificiale e politica». Gli autorevoli interventi dei Lions Sabino Re David, Leonardo Lelli, Nicola Marinaro e Nicola Tupputi hanno offerto ulteriori spunti a questa serata di studio che i Lions hanno inteso organizzare per superare l'attuale fase di stallo e di mercificazione del più importante fiume pugliese, evidenziando le numerose e preziose risorse del territorio. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Via al parco eolico sulla Murgia

Parere favorevole della Regione a novanta torri del vento

Ha espresso parere positivo la Regione per l'istallazione di novanta torri eoliche nell'agro di Minervino Murge. Dopo aver superato lo scoglio della valutazione di impatto ambientale i pali eolici si apprestano quindi a diventare realtà anche sull'altopiano murgiano, in zona zps, nel bel mezzo del Parco Nazionale della Murgia. Il progetto iniziale della cosi detta energia alternativa, che prevedeva ben 252 torri a Minervino è stato notevolmente ridotto a circa un terzo delle richieste. Il «si» della Regione, giunge dopo anni di diatribe tra amministrazione e ambientalisti ed ha ingenerato nuove diverse reazioni. Il sindaco Michele della Croce ha appreso la notizia mentre era al Bit di Milano per promuovere la città ed il suo territorio, ed ha dichiarato: «il parere positivo della valutazione di impatto ambientale ci ripaga dal giudizio critico ricevuto da più parti e trova conferma la nostra convinzione della compatibilità anche in zona zps di iniziative, come le torri eoliche, che aldilà dell'aspetto visivo, eccessivamente demonizzato, nulla toglie al territorio ma crea condizioni per un suo arricchimento, attraverso un sano utilizzo della natura». Parere favorevole giunge anche da parte del presidente della Comunità Montana Nord occidentale Guido Guidone il quale afferma: «l'eolico non può che generare ricchezza specie per i piccoli comuni montani. La riduzione della quantità di pali eolici rispetto al progetto iniziale contribuisce ad eliminare quelle polemiche che parlavano di devastazione del territorio. La compatibilità oggi accertata apre a nuove aspettative di sviluppo». Manifesta invece le proprie perplessità e disappunto Sabino Re David della associazione «Umana Dimora» di Minervino che sostiene: «il nostro no al progetto torri eoliche a Minervino cosi come era stato presentato inizialmente, non era di pregiudizio. Noi, come è noto, ci siamo dichiarati favorevoli all'eolico se pur limitatamente alla istallazioni di una quantità di pali che potessero rispondere alla domanda energetica interna. Proponendo siti fuori dal Parco dell'Alta Murgia. La quantità di istallazione dichiarate compatibili con la valutazione di impatto ambientale della Regione, ci lascia con l'amaro in bocca, perché comunque resta il concetto da noi non condiviso per una quantità industriale di energia prodotta». E aggiunge: «l'amministrazione comunale non ha lucidità perché ha urgenza di fare cassa, dicendo di si a tutto quello che gli viene offerto». E sarcasticamente Re David conclude. «Minervino è trai sei comuni pugliesi più spendaccioni, questo spiega la disponibilità ad accettare senza remore, questa quantità di pali eolici sul suo territorio». (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Un sentiero per i non vedenti

Prealpi Giulie
Percorso anche tattile e olfattivo studiato per i disabili all’interno del parco


Aperto ai giovani, agli escursionisti, ai laboratori. Aperto alle scolaresche, ai ricercatori e ai dilettanti della montagna. Dal giorno in cui è nato, nel 1996, il Parco Naturale Regionale delle Prealpi Giulie ha cercato di offrire a ogni fascia e di età e a ogni gruppo un accesso privilegiato e dedicato alla scoperta delle bellezze della natura. E oggi lo staff dell'ente compie un passo ulteriore puntando a realizzare un progetto per consentire ai non vedenti di muoversi liberamente all'interno di uno spazio del territorio protetto. L'area individuata per il piano rientra all'interno del comune di Lusevera, nei pressi della località Pian dei Ciclamini. La scelta del sito non è casuale. Facilmente raggiungibile con auto e pulmini dalla statale di Uccea, è servito da un centro visite in fase di potenziamento. La struttura, che consentirà di ospitare escursionisti e turisti, si propone come ingresso nord del parco. Da qui si staccherà anche l'area dedicata ai non vedenti. Il piano prevede la realizzazione di un selciato irregolare ma al contempo liscio, tanto da consentire la percezione della sua continuità. Sarà inoltre inclinato quanto basta per indicare la via di escursione. Lungo il percorso, di circa 600 metri, saranno posizionate delle tabelle con scritte in rilievo così da poter essere consultate agevolmente dai non vedenti. Il sentiero sarà supportato, lungo tutto il tracciato, da corrimano: i disabili potranno seguirlo autonomamente fermandosi quando lo desiderano. Per loro è stato studiato un percorso olfattivo e tattile, di conoscenza delle piante e degli animali. Le essenze vegetali potranno essere toccate e studiate direttamente con le mani. Il progetto sarà realizzato grazie a uno specifico finanziamento stanziato all'ente Parco che attende a settimane la conferma definitiva dell'erogazione per poter dare avvio al piano. L'iniziativa trova l'appoggio del Panathlon International Club Alto Friuli. Il progetto sarà presentato, ai soli addetti al settore, venerdì 25 febbraio a Resia, nella sala consigliare del municipio. Interverranno il presidente di Panathlon Mario Ulian e il sindaco Sergio Barbarino, che è anche presidente dell'ente Parco. Con loro il faunista Franco Perco, docente all'Università di Udine, Marinella Ambrosio, presidente regionale Fids, il direttore del parco Stefano Santi. Per la Provincia il vicepresidente Renato Carlantoni, per la Regione l'assessore Enzo Marsillio. Per informazioni e richieste di accesso al convegno è necessario chiamare lo 0433.54483. (Il Gazzettino)

Vesuvio, in arrivo il trenino ecosostenibile

Dopo oltre cinquant'anni torna il treno - a trazione elettrica e con le ruote gommate per ridurre l'inquinamento acustico - sul Vesuvio: la Regione firma un protocollo d'intesa per l'avvio del concorso internazionale per individuare il progetto preliminare di realizzazione della ferrovia che riprende quello del treno a cremagliera cook che collegava Pugliano, ad Ercolano, con la stazione inferiore della storica funicolare che, a sua volta, portava fino a 200 metri dall'orlo del cratere. La prima tratta della ferrovia collegherà l'ex officina Cook con la base del Gran Cono a quota 850 metri con la stazione di approdo tra i due vulcani, il Vesuvio ed il Monte Somma. Il progetto per la realizzazione della ferrovia del Vesuvio, insieme con quello della stazione Vesuvio Est dell'Alta Velocità, è stato illustrato ieri dal presidente della Giunta regionale Antonio Bassolino, dall'assessore regionale ai Trasporti Ennio Cascetta alla presenza del presidente del Parco nazionale del Vesuvio Amilcare Troiano, del sindaco di Ercolano e presidente della Comunità del Parco Luisa Bossa e del direttore Programma Investimenti Sud Italia di Rete Ferroviaria Italiana (gruppo FS), Michele Del Principe. La linea ferroviaria del Vesuvio è uno dei punti di forza del sistema di mobilità sostenibile nell’aera vulcanica voluto da Troiano. La linea sarà lunga 5 chilometri e prevede 5 fermate. L'intero percorso durerà circa 10 minuti con treni capaci di trasportare 450 passeggeri. L’opera sarà realizzata entro il 2010 in project financing; la Regione stanzia 500 mila euro per il concorso internazionale di idee. (Il Denaro)

Torna il trenino elettrico per difendere l’ambiente del gigante addormentato

Cento anni fa le prime carrozze di latta già si arrampicavano sulle falde vesuviane, sino alla base del cratere. Poi vennero, fra un’eruzione e l’altra, funiculì-funiculà e la seggiovia turistica. Fino al degrado del dopoguerra, l’abbandono degli impianti, la chiusura dell’intero sistema-mobilità costruito faticosamente sui fianchi del vulcano. Oggi la svolta: tramontata l’ipotesi di rimettere in sesto la storica funicolare, torna il trenino ecologico, potenziato per muoversi come alternativa alle auto private e limitare sensibilmente il flusso inquinante. Cinque chilometri di tracciato, dieci minuti di percorrenza, cinque stazioni con panorami-mozzafiato. Carrozze a trazione elettrica con le ruote gommate per abbattere anche l'inquinamento acustico. Ieri mattina, in Regione, la firma del protocollo d’intesa con l’ente Parco e la Soprintendenza ai Beni Ambientali e Paesaggistici, per l'avvio del concorso internazionale che dovrà individuare il progetto preliminare della nuova ferrovia. Con il governatore Bassolino e l’assessore Cascetta, il presidente del Parco, Troiano, il Soprintendente Guglielmo, il sindaco di Ercolano, Bossa. L’idea, ovviamente è di riprendere il tracciato del vecchio trenino a cremagliera che collegava Pugliano con la stazione inferiore della storica funicolare, con la quale i turisti potevano salire sino a duecento metri dall’orlo del cratere. La prima tratta della ferrovia collegherà l’ex officina Cook con la base del gran cono, a quota 850 metri, con la stazione di approdo tra i due vulcani, il Vesuvio ed il monte Somma. Dal punto di arrivo in poi si potrà procedere soltanto a piedi. La linea, come accennato, prevede la realizzazione di cinque fermate: Cook, con la trasformazione delle ex Officine in stazione con servizi di accoglienza e informazione ai turisti e aree espositive, Canteroni, Osservatorio Vesuviano, Tirone, nei pressi della riserva forestale omonima, Vulcani, nei pressi del Colle Umberto tra Vesuvio e Monte Somma. L’intera passeggiata durerà dieci-dodici minuti. Il trenino potrà trasportare non più di 450 passeggeri. Ogni fermata consentirà l’accesso ai sentieri del Parco. Previsto anche il recupero della cava dismessa Amendola-Formisano (utilizzata sinora come discarica, che ospiterà invece piste di mountain bike) e la riqualificazione di via Fellapane, con la realizzazione di una passeggiata tra i resti delle colate laviche del ’44. La gara sarà bandita attraverso il sistema del project financing, con la possibile partecipazione dei privati. La Regione, dal canto suo, stanzierà cinquecentomila euro per il concorso internazionale. L’opera costerà 35 milioni di euro. L’intera linea dovrebbe essere in funzione entro il 2010. (Il Mattino)

Due corsi ai Boschi di Carrega

COLLECCHIO - Il Parco dei Boschi di Carrega, visto il successo delle scorse edizioni, organizza due nuovi corsi che riguardano l'innesto degli alberi da frutto e la realizzazione di un frutteto familiare. Entrambi prevedono lezioni teoriche e pratiche al vivaio forestale Scodogna, gestito dal Parco, e sono svolti con la collaborazione dell'istituto tecnico Bocchialini. L'avvio è previsto per il 7 marzo per il corso di innesto, il 14 marzo per il frutteto familiare. (Gazzetta di Parma)

«Premio Erica Fraiese», per raccontare le aree protette

Cilento
Un concorso nazionale bandito dal Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, in collaborazione con l’associazione culturale Erica Fraiese e patrocinato da ministero dell’Ambiente, Federparchi e Azione Cattolica Italiana


C’era una volta … un’area protetta; quando anche inventare una favola può servire per la diffusione della cultura e del rispetto della natura. E'giunto alla seconda edizione il “Premio nazionale Erica Fraiese – Racconti, favole e leggende nelle aree protette italiane”, bandito dal Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, in collaborazione con l’associazione culturale Erica Fraiese e patrocinato da ministero dell’Ambiente, Federparchi e Azione Cattolica Italiana.
Il concorso si rivolge ai più piccoli, gli alunni delle quinte elementari e delle scuole medie, ma anche a chi frequenta il biennio delle scuole superiori e a tutti gli enti che si occupano di assistenza e solidarietà all’infanzia, in particolare ai bambini disagiati o affetti da particolari malattie. Obiettivo del concorso è promuovere la valorizzazione e la tutela della natura stimolando al tempo stesso la creatività dei ragazzi: a loro, infatti, è affidata la realizzazione di un elaborato artistico relativo alle aree tematiche di interesse naturalistico.
Il concorso si articola in tre sezioni: narrativa, grafico-pittorica, video-fotografica e multimediale. I premi; un pc portatile, una videocamera digitale e una macchina fotografica digitale rispettivamente ai primi tre classificati. E’ previsto anche un “Premio Speciale Parchi” riservato ai lavori di gruppo, che verrà premiato con un soggiorno di tre giorni in una località del Parco.
All’edizione 2004 di Ecoambiente, a Laigueglia, il “premio Erica Fraiese” è stato vincitore di una menzione speciale; ulteriore conferma della validità dei suoi obiettivi. Gli elaborati devono pervenire entro il 15 marzo 2005. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Inchiesta Parchi: audizioni concluse

Toscana
La commissione d’inchiesta sui Parchi regionali di Migliarino, San Rossore Massaciuccoli e delle Alpi Apuane, istituita dal Consiglio e presieduta da Luvisotti, ha concluso le audizioni, sentendo il Comitato di presidenza della Tenuta di San Rossore ed il sindaco di San Giuliano Terme. Domani le conclusioni in Aula


La commissione d’inchiesta sui Parchi regionali di Migliarino, San Rossore Massaciuccoli e delle Alpi Apuane, istituita dal Consiglio regionale della Toscana e presieduta da Virgilio Luvisotti (An), ha concluso oggi le audizioni, sentendo il Comitato di presidenza della Tenuta di San Rossore ed il sindaco di San Giuliano Terme. La relazione conclusiva sull’inchiesta svolta sarà discussa domani, prima in commissione e poi in Aula. All’incontro con il Comitato di presidenza della Tenuta hanno partecipato la presidente, Patrizia Dini, e altri membri del Comitato. Al centro della discussione, i rapporti tra il Comitato e gli organi del Parco, i compiti istituzionali del Comitato e le difficoltà che ci sono state nella realizzazione dei progetti. Le funzioni del Comitato sono previste da una legge nazionale e riguardano la predisposizione di progetti, anche di respiro europeo ed internazionale, volti alla valorizzazione della Tenuta dal punto di vista ambientale. “Nell’audizione sono emerse diverse difficoltà – ha commentato il presidente Luvisotti – In particolare, il progetto ‘Mondo del cavallo’, che potrebbe ricevere anche finanziamenti da parte dell’Unione europea e della Fise, Federazione Sport Equestri, è rimasto ‘impantanato’ per problemi burocratici e per contrasti col Parco, che dopo tre anni non ha ancora elaborato la valutazione d’impatto ambientale”. Diversa l’opinione del vicepresidente della commissione, Alfonso Lippi (Ds), secondo il quale “dalle audizioni non sono emerse grandi questioni, se non elementi che fanno parte della normale dialettica tra gli organi e le istituzioni”. (Parlamento Toscana)


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