Rassegna del 07 Marzo 2005

Agroalimentare: nel Lazio nasce primo marchio di qualità dei parchi

(Adnkronos)- 'Natura in Campo' e' il nome del primo progetto integrato della Regione Lazio per favorire la promozione e la valorizzazione dei prodotti agroalimentari delle aree protette. L'iniziativa, promossa e finanziata dall'assessorato all'Ambiente con 900 mila euro e curata dall'Agenzia regionale dei Parchi (Arp), prevede la nascita di un marchio commerciale unico per le produzioni di qualita' delle aree protette, l'apertura di show room su tutto il territorio regionale per esporre e commercializzare i prodotti tipici dei parchi e la pubblicazione del primo atlante che raccoglie le produzioni di pregio delle singole aree protette.

Mediterre vince la sfida

La sfida era riflettere su tutta l'area del Mediterraneo a cui si guarda in termini di rapporti economici, di rapporti culturali, ma soprattutto di sviluppo sostenibile. Un impegno che il terzo appuntamento di Mediterre, la Fiera dei parchi del Mediterraneo, ha assolto portando a Brindisi i maggiori esperti, nel settore ambientale, in campo nazionale e mondiale. La manifestazione che si è svolta nei giorni scorsi nel capoluogo brindisino ed ha comportato un enorme impegno della macchina organizzativa, coordinata dall'assessore regionale all'Ambiente Michele Saccomanno e dal presidente della Federparchi Matteo Fusilli si è concluso ieri in una cerimonia che si è svolta nel complesso delle Scuole Pie, alla presenza del ministro dell'Ambiente Altero Matteoli, intervenuto per l'occasione. Mediterre si è tenuta in un territorio ricco di risorse naturali e aree protette ma anche di centrali termoelettriche e a rischio di un rigassificatore. È stato su questo che il ministro si è soffermato nel suo intervento. "Portare a Brindisi, in un momento tanto delicato e difficile sotto l'aspetto ambientale - ha affermato -, il dibattito sulle aree protette e sulle opportunità che l'ambiente può offrire, l'ho ritenuta una proposta intelligente e degna di attenzione. È importante comprendere che oggi, le aree protette creano ricchezza e sviluppo". Mediterre è riuscita per qualche giorno a sollevare l'opaco mantello delle polemiche e delle divisioni, restituendo alla città momenti di compattezza che raramente l'hanno caratterizzata. L'aver aperto le porte del capoluogo ad esperti di livello mondiale nel campo della difesa dell'ambiente non solo ha rivitalizzato l'attenzione in genere, e del governo in particolare, sulle problematiche che da anni assillano il territorio e che ora sembrano esplodere a catena come in un campo minato, ma ha anche permesso di riscoprire e fruire della bellezza di tanti luoghi restituiti al loro antico splendore, mettendo in luce potenzialità forse ai più sconosciute. Ha ripercorso i numerosi eventi e convegni, l'assessore Saccomanno, soffermandosi in modo particolare sulla presenza della delegazione del Sud Africa che ha offerto un contributo, definito "straordinario", di idee alla gestione dei parchi da cui si trae un arricchimento non solo economico ma anche culturale e sociale del territorio e della popolazione. Ha segnalato, inoltre, il primo Forum letterario che ha portato al confronto delle diverse culture e dal quale è nata la proposta di creare un'Associazione di scrittori del Mediterraneo e il concorso "Mediterre-scuole 2005 a cui hanno aderito undicimila studenti di tutta la Puglia. "È stata un'edizione speciale di Mediterre - ha esordito Matteo Fusilli che ha ringraziato Saccomanno - dalla quale è stato possibile acquisire che "i parchi nel mentre tutelano, praticano attività di sviluppo" ed ha esortato ad una riflessione: "vi è un limite allo sviluppo, se si oltrepassa, si torna indietro". "La IX Conferenza delle Agenzie ambientali si è aperta in Basilicata e chiusa in Puglia, il che dimostra la sinergia esistente tra le varie Arpa e l'intento di allargare il consenso sui problemi ambientali", ha dichiarato Giorgio Cesari, direttore generale Apat. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Brindisi - L'"Italia dei Parchi" è pronta a un ruolo guida per il Mediterraneo

Si è chiusa la doppia manifestazione di Mediterre e della Conferenza delle Agenzie ambientali

Il ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, Altero Matteoli, chiude a Brindisi la terza edizione di Mediterre, la fiera dei parchi del Mediterraneo, svoltasi in concomitanza con la nona conferenza nazionale delle Agenzie Ambientali - Il bilancio positivo di Mediterre

"La politica delle aree protette come occasione di sviluppo e produttività, anche culturale, del Paese sta dando i suoi frutti. E occasioni come questa ne sono la riprova". Soddisfazione palese nelle parole di Altero Matteoli, ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, a Brindisi per la cerimonia di chiusura della terza edizione di Mediterre, la fiera dei parchi del Mediterraneo. Un evento, Mediterre, che ha coinciso con la nona Conferenza nazionale delle Agenzie ambientali, e che dal 2 al 6 marzo ha coinvolto prima Matera poi Brindisi in un susseguirsi di iniziative sui temi della conservazione della natura e dello sviluppo sostenibile.
"La coscienza ambientale del Paese è cresciuta notevolmente - ha sottolineato Matteoli - dai comitati cittadini di alcuni anni fa, sorti per bloccare la creazione dei Parchi, oggi assistiamo ad una sempre maggiore richiesta proveniente dai Comuni affinché il loro territorio entri a far parte dei Parchi". Così come più attento e articolato è l'approccio alla normativa in tema ambientale da parte di categorie produttive e sindacati. Un segno ulteriore del fatto che "le aree protette - ha detto il ministro - sono un occasione di sviluppo, hanno una loro produttività e creano ricchezza per il Paese".
Stesso compiacimento è stato espresso dall'assessore regionale all'Ambiente della Puglia, Michele Saccomanno, "in vista dei progressi compiuti per la creazione di un ''Sistema Mediterraneo'', grazie alla sinergica collaborazione con la manifestazione Mediterre e la conferenza delle Agenzie Ambientali". A Mediterre, il cui tema 2005 è stato "Mutamenti ambientali e flussi migratori", hanno partecipato 18 Paesi del bacino del Mediterraneo. "Nel campo della politica del Mediterraneo stiamo individuando una serie di accordi di programma - ha tenuto a sottolineare il ministro dell'Ambiente Matteoli -. E nell'ambito della legge delega scriveremo un Testo Unico per le aree protette affinché contribuiscano ad accrescere la cultura della valorizzazione del nostro territorio sul fronte del turismo.
Il ruolo di guida di un'"Italia dei Parchi" nel percorso che porterà alla realizzazione della rete delle aree protette del Mediterraneo è stato sottolineato anche dal presidente della Federparchi, Matteo Fusilli.
E al carattere nuovo che ha contraddistinto la nona conferenza delle Agenzie ambientali ha fatto riferimento Giorgio Cesari, direttore generale dell'Apat. Ruolo chiave è stato "non tanto una serie di dotte esposizioni ma soprattutto il confronto e il dibattito ambientali".
Il prossimo anno l'appuntamento sarà in Abruzzo e Molise, sugli aspetti connessi al tema dell'acqua e del suolo. Alla chiusura dei lavori erano presenti il direttori scientifico di Arpa Puglia, Onofrio Lattarulo, e il direttore generale di Arpa Basilicata, Pasquale Ferrara. (Villaggio Globale)

Bilancio positivo per la terza edizione di Mediterre

Mediterre è stato un successo, la terza edizione della fiera internazionale dei parchi organizzata nel centro storico di Brindisi, ha fatto dialogare venti nazioni del bacino del Mediterraneo ed ha coinvolto i cittadini, soprattutto studenti di ogni ordine e grado.
L’interessamento delle scuole è dimostrato dagli 11mila elaborati grafici e temi riguardanti le tematiche della conservazione della Natura fatti pervenire per le selezioni del concorso organizzato dall’assessorato all’ambiente della Regione Puglia con l’ufficio scolastico regionale.
Diecimila sono gli studenti provenienti da tutt’Italia che hanno effettuato una visita guidata a Mediterre. Duemila i giovani che hanno partecipato ai laboratori didattici di “Oltremare”, organizzati dal centro di esperienza del Consorzio di gestione di Torre Guaceto. Sono stati realizzati ben 19 convegni e seminari di studio, molti dei quali con la partecipazione di delegazioni straniere.
Un centinaio gli ospiti stranieri delle delegazioni estere. Nei pressi del lungomare sono stati allestiti più di 80 stands dove hanno trovato spazio espositori in rappresentanza di enti pubblici, aree protette e paesi stranieri. Nell’ambito di Mediterre è stata organizzata anche la nona conferenza nazionale delle agenzie ambientali. A Brindisi, per quattro giorni, si è parlato delle letterature del Mediterraneo ma anche dei parchi del Sud Africa, del sistema regionale per la conservazione della natura in Puglia ma anche della scuola e l’educazione allo sviluppo sostenibile nelle aree protette.
Tutto nell’ambito del tema generale di questa terza edizione di Mediterre, mutamenti climatici e flussi migratori.
I cittadini hanno mostrato di gradire partecipando ai convegni ma soprattutto al tour all’interno degli stands dove, tra l’altro, soprattutto agli studenti, sono stati distribuiti gratuitamente dall’ispettorato forestale di Brindisi ben 30.000 pianticelle rappresentative della macchia mediterranea. Un bilancio positivo anche in termini di affluenza, nonostante la pioggia sia stata insistente per due dei quattro giorni della fiera. Un risultato che, secondo gli organizzatori, è andato ben oltre le loro più favorevoli aspettative.
Un risultato di cui possono andare fieri i principali partner dell’iniziativa: l’assessorato regionale all’Ambiente, il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e Federparchi. (Brindisi Seventh)

Province di Ascoli, Macerata e Perugia insieme: patto per un nuovo sviluppo delle aree montane

Parco dei Monti Sibillini

Lo sviluppo delle aree montane e le iniziative da intraprendere a tal fine è stato l’argomento al centro di un incontro tra gli assessori ai parchi e alle aree protette delle Province di Ascoli Piceno, Macerata e Perugina, rispettivamente Marini, Migliorelli e Tinti. Tutte e tre le Province rientrano nei confini del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e il punto di avvio della discussione è stata proprio la necessità di ridare slancio all’Ente Parco con idee e progetti che possano far decollare un’area dalle potenzialità culturali e naturali, dunque turistiche, molto elevate. Si è parlato anche del ruolo delle Province che in quanto ente intermedio possono esercitare un forte impulso sugli altri enti interessati e sugli operatori del territorio (Ente Parco, Regione, Comunità Montane, Sistemi Turistici Locali, Comuni), proponendo iniziative e progetti condivisi che valorizzino il patrimonio montano costituito da straordinarie emergenze culturali, risorse naturali e enogastronomiche di valore. "Il punto centrale commenta Marini è la necessità di avviare un’azione sinergica facendo in modo di evitare iniziative autonome e individuali che difficilmente possano essere incisive". Le prime iniziative messe in cantiere a breve saranno la costituzione di un gruppo di lavoro stabile che possa affrontare le tematiche in questione e una seconda riunione allargata ad altri assessori delle tre Province in possesso di deleghe afferenti alla questione montana. Ribadita la centralità delle aree montane che nei territori delle tre realtà provinciali sono contraddistinte da una vasta estensione. (Il Messaggero)

Due antiche fornaci di calce saranno presto restaurate

Progetto della Cooperativa Mazariol e del Parco Dolomiti Bellunesi

Due antiche fornaci da calce, le cosiddette "calchère", riprenderanno vita in Val di S. Martino. Grazie a un progetto della Cooperativa Mazarol e del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, cui hanno aderito la scuola media Rocca e la media di Forno di Zoldo, l'accensione è fissata per sabato 9 aprile. Obiettivo principale è quello di riscoprire e documentare la tecnica della produzione della calce a partire dal sasso calcareo. "Il progetto - spiega il neo presidente della Cooperativa Cesare Dalfreddo - è un'occasione per conoscere e animare il territorio, per riscoprire e restaurare manufatti con pregiato significato storico-testimoniale, per consolidare il legame con i nostri boschi e le nostre valli. Questa iniziativa vuole proporre una ricostruzione filologica corretta della tecnica tradizionale di produzione della calce coinvolgendo la comunità del posto. Ma non sarà una dimostrazione fine a sè stessa. Si vuole infatti documentare l'evento: verrà stampata una pubblicazione didattica curata dai ragazzi della scuola media e dalle guide della Cooperativa Mazarol". (Il Gazzettino)


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