Rassegna del 26 Marzo 2005

Wwf lazio, il cemento minaccia il Parco dei Monti Simbruini

(Adnkronos) - Il cemento minaccia il parco dei Monti Simbruini. A lanciare l'allarme e' il Wwf Lazio, che spiega come una delibera del Consiglio comunale di Cervara di Roma varata il 19 marzo 2005 dia il via libera a ''una nuova colata di cemento nel gia' martoriato comprensorio di Castell'Amato-Campaegli a circa 1300 metri di altezza''. ''E' francamente incredibile -afferma Raniero Maggini, presidente del Wwf Lazio- che dopo trent'anni dalla prima colata di cemento che ha compromesso decine di ettari di territorio montano, il Comune di Cervara di Roma favorisca l'edificazione di altre decine di migliaia di metri cubi nel cuore del piu' grande Parco del Lazio''.

Il Wwf nel Parco cerca cibo per gli orsi

Abruzzo
I plantigradi si svegliano dal letargo: volontari ambientalisti al lavoro su meli, peri e ciliegi


Decine di volontari del Wwf sono al lavoro nel Parco nazionale d’Abruzzo per la potatura e la liberazione di meli, peri, ciliegi da piante infestanti, nell'ambito del ”Progetto orso”. In pratica, una campagna di sostegno alimentare agli orsi, per fornire loro le necessarie fonti di cibo al momento del risveglio dal lungo letargo invernale. La sede del campo è a Villavallelonga. Il volontariato invernale dello scorso dicembre ha consentito di recuperare circa 200 piante da frutto a Lecce dei Marsi e Trasacco. Altre attività del campo riguardano la sensibilizzazione dei residenti e dei turisti. L'orso bruno marsicano, stimato oggi in circa 40-50 esemplari nei Parchi abruzzesi, è considerato dal Wwf importantissimo per la conservazione della biodiversità nell'ecoregione Mediterraneo Centrale (una delle oltre 200 ecoregioni individuate a livello mondiale dal Wwf per la ricchezza di biodiversità, e dunque da proteggere), in particolare per l'area prioritaria Appennino Centrale. "L'orso marsicano è una ”specie ombrello” -dice Franco Ferroni, responsabile del programma di conservazione ecoregionale Mediterraneo- Se riusciremo a proteggere l'ultimo nucleo vitale di questa specie,avremo posto le basi per la conservazione dell'intero ecosistema e degli habitat frequentati dall'orso nei parchi abruzzesi, che garantiscono anche la sopravvivenza di altre specie rare. Recuperare i frutteti abbandonati dev’essere anche uno stimolo per gli enti locali e agricoltori, che già oggi collaborano in modo fattivo all'iniziativa, a curare la manutenzione delle piante da frutto, importanti risorse alimentari per l'orso e, nelle loro varietà tipiche, patrimonio di biodiversità". L'orso marsicano è minacciato dal bracconaggio, dalla diminuzione delle riserve alimentari che lo portano spesso a sconfinare verso i centri abitati, e dalla frammentazione degli habitat per la realizzazione di infrastrutture. (Il Messaggero)

Il Parco dell'Alta Murgia vera opportunità per lo sviluppo economico

Il Parco dell'Alta Murgia è un tema che ancora divide. Ha raccolto l'invito al dibattito l'associazione onlus "Ponti sul mondo". Il presidente, Antonio Longo ha tradotto il bisogno di chiarezza in un incontro sul tema dei vincoli e dei divieti che in questo momento caratterizzano il Parco. "Non possiamo passare sotto silenzio - ha detto Longo - l'assenza completa di iniziative per l'avvio strutturale dell'Ente Parco: è tempo di reagire con proposte e con informazione". Necessario ora più che mai capire cos'è e cosa può essere il Parco, riportarlo in vita non solo come un groviglio di divieti, che, purtroppo, operando senza il supporto di iniziative e attività positive, offrono del Parco l'idea di una realtà estranea, lontana e avversa. "Non manca l'appoggio dell'amministrazione - ha dichiarato il sindaco Luigi Perrone - sia perché Corato rientra nel Parco come comune con la più ampia superficie coltivata, sia perché il Parco è una fonte di eccezionali opportunità per lo sviluppo economico del territorio". I relatori, sollecitati sul tema della collaborazione e della sinergia fra enti, hanno concordato nella necessità di creare insieme dei percorsi formativi per riconvertire alcune attività tradizionali in altre nuove, per riuscire a rispettare le norme senza sconvolgere la vita di chi, come agricoltori e allevatori, vive in questa realtà. In questo contesto sono giunte anche le testimonianze del gip Michele Nardi e del sostituto procuratore della Repubblica Antonio Savasta, che hanno spiegato come l'intervento della magistratura dovrebbe essere minoritario. Il ricorso alla magistratura dovrebbe avvenire in casi eccezionali, ma solo se ci sono leggi che regolamentano l'attività. Se ci fosse stata una normativa precisa a regolamentare questo territorio la magistratura avrebbe avuto poco da fare. "Oggi non è così perché - dice Savasta - operiamo in regime di emergenza, applicando norme di salvaguardia che devono essere severe". E finchè le cose non cambieranno, come poter considerare il Parco come una realtà attiva e dinamica e tutelare chi vive già da anni in questo territorio e come fare a non spaventare chi vorrebbe cimentarsi in nuove attività? Creare il Parco non significa creare un giardino fine a se stesso da far ammirare ai turisti, dovrà essere spazio di tutela, di conoscenza e di opportunità. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Sit-in davanti alla sede del Parco

Pollino - In attesa di un Consiglio che non si è svolto per mancanza di numero legale. In discussione la Centrale del Mercuri

Un sit-in davanti la sede del parco del Pollino in attesa di un consiglio direttivo dell'ente che per mancanza del numero legale non si è svolto. Ad attendere e constatare a malincuore l'esito negativo, il consiglio il Comitato Ambiente e salute Pollino (Cosa). L'altra sera era previsto un consiglio direttivo dell'ente Parco, tra i punti all'ordine del giorno c'era anche la discussione sulla riconversione a biomasse della Centrale del Mercure. Il Consiglio è stato rinviato a causa della mancanza del numero legale. Il rinvio della seduta dell'assise per il Cosa è "prova della scarsissima sensibilità degli amministratori dell'Ente nei confronti di una questione importante e delicata per il futuro dello sviluppo economico-turistico, per l'ambiente e per la salute dei residenti". Dopo la dichiarazione della seduta deserta si è svolto un dibattito tra Cosa e i rappresentanti dell'Ente presenti. Gli esponenti del comitato che hanno dato notizia dei fatti affermano che "c'è stata la chiara espressione di dubbi circa la compatibilità della centrale con l'ambiente e la salute dei cittadini da parte di alcuni consiglieri",e continuano "il Comitato ha constatato che l'Ente Parco ha autorizzato la Centrale limitandosi esclusivamente alla verifica di dati tecnici, forniti unicamente dall'Enel, senza entrare nel merito degli aspetti qualitativi dell'impatto che avrà in termini di perdita di qualità ambientale, di paesaggio e di immagine il territorio del Parco, le produzioni tipiche e le strutture turistiche. L'Ente Parco si è comunque dichiarato disponibile a verificare se sono state rispettate tutte le condizioni giuridico-amministrative necessarie per il rilascio delle autorizzazioni". E anche in Calabria continuano le prese di posizione la Comunità Montana di Castrovillari ha approvato un documento che "esprime dubbi sulla opportunità di attivare la Centrale del Mercure chiedendo agli enti proposti di "valutare" la possibilità di sospendere i lavori di conversione a Biomasse", conclude il Cosa che ribadisce la necessità del blocco immediato dei lavori e la ridiscussione dell'ultima riperimetrazione dell'area protetta. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Scontro sul parco

Gargano - Aumenta la polemica sulla riperimetrazione

Le polemiche sul Parco del Gargano non finiscono mai. L'ultima è quella che vede contrapposti presidente del circolo Legambiente Enzo Renato e l'assessore alle attività produttive Luca D'Errico. Il primo lamenta di "non aver avuto la possibilità di incontrare l'assessore" e accusa il secondo di "sentire solo una campana, ovverosia cacciatori e agricoltori mentre ha ignorato il mondo ambientalista". "Accuse del tutto fuori luogo e privi di ogni fondamento - ribatte l'assessore D'Errico che annuncia -azioni legali ravvisando nelle insinuazioni del signor Renato motivi di calunnia e diffamazione". D'Errico fa presente che "così come le associazioni venatorie, le associazioni degli agricoltori, ho invitato al confronto anche Legambiente e Lipu. Ma mente le associazioni dei cacciatori e degli agricoltori hanno risposto all'invito ed hanno presentato delle loro proposte, né Legambiente né la Lipu si sono presentate o hanno inviato alcuna loro proposta. Proposte che sia ben chiaro, non hanno alcun valore vincolante". L'iniziativa di incontrare le categorie interessate alla perimetrazione del Parco, è conseguente alla deliberazione del consiglio comunale di affidare all'assessore all'agricoltura l'incarico di avviare consultazioni per la formulazione di una proposta di riperimetrazione del Parco nazionale del Gargano. "Proposte che dovranno essere vagliate ? osserva D'Errico ? dal prossimo consiglio comunale e quindi inviate all'ente parco del Gargano che dovrà assumere le necessarie decisioni. Non capisco l'atteggiamento assunto dal responsabile di Legambiente che dimostra di non conoscere le procedure. E' mia convinzione che le associazioni ambientaliste abbiano tutto il diritto ma anche il dovere di pronunciarsi". D'Errico fa presente che le associazioni venatorie hanno presentato una proposta diversa da quella presentata in consiglio comunale dal consigliere Trotta, nella quale è inclusa anche una parte del territorio montano. Tale proposta è stata condivisa da Coldiretti, Cia, Associazione allevatori, ma non dalla Unione agricoltori attestata sulla ipotesi di proposta Trotta. Anche gli abitanti della circoscrizione Montagna si sono espressi per la proposta che comprende il territorio montano con l'esclusione però della zona corrispondente alla contrada San Salavatore in quanto densamente abitata. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Riapre la casa del Parco

Gola della Rossa e Frasassi - A Castelletta il centro servizi dell’area protetta

Il giorno di Pasqua riapre il Centro servizi e documentazione del parco Gola della Rossa e di Frasassi posto nell'importante nucleo abitato di Castelletta, con lo scopo di fungere da supporto ai molti turisti che affrontano i percorsi di trekking del Monte Rovellone o di Monte Scoccioni, ai visitatori dell’eremo di Grottafucile, ma anche come punto di ritrovo per i “castellitti” che nel periodo estivo rientrano in massa nel paese di origine. A gestirlo sarà ancora la società Hesi che ne ha curato la gestione negli ultimi due anni, ottenendo particolari riconoscimenti dal mondo scolastico ma anche dagli abitanti della frazione che, vista la validità delle iniziative intraprese, si sono fatti coinvolgere, dando un forte contributo sia nel campo della partecipazione che in quello dell'accoglienza. (Corriere Adriatico)

La Comunità Montana tende la mano al Consorzio "Fare Appennino"

19 coop di cinque province riunite per fare marketing territoriale

I rappresentanti parmensi del Consorzio "Fare Appennino", assieme all'amministratore delegato Sergio Fiorini, sono stati ricevuti venerdì 25 marzo nella sede della Comunità Montana Parma Est dal Presidente, sen. Antonio Vicini, dal Direttore Generale Delio Folzani, dal Direttore dei Parchi Regionali Giuseppe Vignali, dal Presidente del Parco dei Cento Laghi Agostino Maggiali, da Giordano Bricoli, Sindaco di Neviano degli Arduini e Assessore della Comunità Montana, da Giampaolo Cortesi, Vicesindaco di Monchio delle Corti.
Il Consorzio "Fare Appennino" riunisce 19 cooperative delle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Massa Carrara, Lucca e Livorno, dislocate sul territorio che fa riferimento al Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano. Le coop che insieme impiegano circa 500 soci lavoratori, daranno impulso attraverso il Consorzio a progetti di marketing territoriale volti a incrementare la produttività nel comprensorio montano e a mettere in rete servizi rivolti a settori strategici, quali l'agricoltura, i servizi sociali, il turismo, l'ambiente. L'operazione intende dare spessore al sistema dell'Appennino, implementando risorse economiche che favoriscano un salto di qualità a tutto il comprensorio: si tratta della prima esperienza a livello nazionale di polo cooperativo impegnato sul marketing territoriale in montagna. Durante l'incontro il Presidente Vicini ha ribadito: "La Comunità Montana ha accolto con positività l'iniziativa che si colloca nella direzione dei quelle buone pratiche volte a creare coesione nel territorio montano. Il progetto vuole contribuire a dettare le condizioni economiche che aiuteranno lo sviluppo della montagna. Ora è necessario lavorare sui contenuti e sugli obiettivi per riuscire rapidamente a conseguire risultati importanti".
Il Direttore della Comunità Montana, dr. Delio Folzani ha concluso l'incontro, evidenziando alcune importanti considerazioni: "Si tratta di un'idea vincente che mette in campo coesione, sussidiarietà, innovazione. Il lavoro in rete permette di unire varie esperienze, creando occasioni di crescita e di formazione. E' una sfida importante che la Comunità Montana sosterrà anche attraverso linee di credito agevolato per il mondo cooperativo, sviluppando così un rapporto stabile e duraturo tra il nostro ente e le realtà cooperative del territorio". (Emilia net)

Le precisazioni di Legambiente

Arcipelago Toscano – Isola del Giglio

“La democrazia è veramente una bella cosa: finchè all'Isola del Giglio c'era un'Amministrazione chiusa, autarchica ed antiambientalista, nessuno, tranne LEGAMBIENTE, osava dire nulla sui disastri ambientali e sui ritardi dalla Giunta antiparco , oggi, con una Giunta certamente più aperta, è tutto un fiorire di critiche, richiami, ammonimenti.
Non solo i VERDI di Grosseto, ma anche il Professor Folco Giusti, se la prendono in particolar modo con la proposta di realizzare un aerogeneratore al Giglio e, in generale, di costruire pale eoliche nell'Arcipelago Toscano.
Si dicono anche cose inesatte: per esempio, Sando Tassoni per i Verdi grossetani , che la pala eolica del Giglio si dovrebbe realizzare “in pieno Parco Nazionale”, mentre il progetto lo prevede fuori dai confini dal Parco – tanto che l'Area Protetta non ha dovuto dare nessun nulla-osta -, oppure, il Professor Giusti scrive che la Regione Toscana “ha collocato tra i siti non idonei all'impianto di paloni ad elica tutte le isole dell'Arcipelago Toscano”, mentre la Regione Toscana ha fatto questa indicazione – di massima, perché il Parco teoricamente la può anche ignorare - solo per i territori insulari compresi nei Siti di Importanza Comunitaria (SIC), nei Siti di Importanza Regionale (SIR) e nelle Zone di Protezione Speciale (ZPS) (le cartografie si possono trovare sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 8 del 25/2/2004), quindi, ad esempio, gran parte del territorio elbano e parte di Capraia sono esclusi da questa raccomandazione regionale, mentre il Giglio è interamente ricompreso ad esclusione dei centri abitati.
Questa indicazione regionale è certamente un problema – anche per la stessa Regione che, in altri provvedimenti, spinge decisamente sulle energie rinnovabili - per lo sviluppo dell'Energia Eolica nelle isole che, al contrario, sono particolarmente vocate per questo tipo di impianti, essendo i territori con la più forte e continua ventosità dell'intera Toscana, crediamo sia per questo – e non perché qualcuno si diverte particolarmente a fare pale eoliche nelle nostre isole – che si stanno sviluppando progetti che riguardano l'Arcipelago Toscano.
L'ENEL dovrebbe poi attuare il protocollo “Energia nei Parchi” - sottoscritto nel 2000 dai Ministeri dell'Ambiente e dell'Industria, Associazione Nazionale Comuni Isole Minori, Associazione Nazionale Comunità Montane , FEDERPARCHI, Unione delle Province Italiane, LEGAMBIENTE - che “le aree protette costituiscono gli ambiti territoriali privilegiati nei quali sperimentare nuovi moduli per l'utilizzo razionale delle risorse naturali, con particolare riferimento a quelle rinnovabili” prevede investimenti nel solare, nell'eolico e nelle altre energie alternative nei territori delle aree protette. Noi crediamo che quel protocollo e le misure in esso contenute – accolte con il plauso di tutti – debba essere attuato in tutti i Parchi, tenendo naturalmente conto delle caratteristiche di ogni Parco.
In questo ci sta anche il biodisel (LEGAMBIENTE, ad esempio, propone che tutti i traghetti per accedere alle isole siano convertiti a biodisel e che nelle nostre isole i distributori tradizionali vengano convertiti a questo carburante ecologico e nel prossimo futuro a metano o, ancora meglio, ad idrogeno ricavato delle energie alternative), ma – come ha detto il Consigliere Verde Reggiolani in un riuscito convegno all'Elba – una energia alternativa non esclude l'altra, ma per creare un'alternativa reale al petrolio occorre usare contemporaneamente tutte le opzioni disponibili.
Nessuno, e tanto meno LEGAMBIENTE, vuole sacrificare le nostre isole. Vogliamo invece renderle autosufficienti, pulite, farle diventare un esempio di emissioni zero e di qualità della vita nel Mediterraneo e nel Mondo, per l'attuazione di quel protocollo di Kyoto che, a quanto pare a parole, dovrebbe stare a cuore a tutti coloro che si occupano e si preoccupano del futuro del nostro pianeta di cui, almeno per ora, anche l'Arcipelago Toscano fa parte.” (Giglio News)


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