Rassegna del 10 Maggio 2005

Puglia, Vendola Non Ratifica Intesa Su Nome Presidente Parco Murgia

(Adnkronos) - Con una lettera spedita il 6 maggio il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha revocato lintesa con il governo per la nomina di Gerolamo Pugliese a presidente del Parco Nazionale dellAlta Murgia, il cui nome era stato indicato dallex governatore Raffaele Fitto, come prevede la legge, al ministro Altero Matteoli, due giorni dopo la sconfitta elettorale del 3 e 4 aprile.
Il decreto di nomina spetta al ministro dintesa con la Regione. La lettera di Vendola ovviamente avra delle ripercussioni anche perche, fanno notare in ambienti del centrosinistra, ce il parere della Corte Costituzionale che, un anno fa si e pronunciata sulla questione del Parco dellArcipelago Toscano, sostienendo che il governo non puo nominare il presidente di un Parco senza lintesa con la Regione.

Monumento naturale a Camposoriano dopo tre anni di stop arriva il Piano d’assetto

Dopo tre anni di stop arriva il primo passo operativo per il monumento naturale di Camposoriano. L’amministrazione di Terracina ha approvato la delibera d’incarico tecnico per la redazione del piano dell’area naturale, detto anche piano d’assetto. Sarà uno staff formato da quattro tecnici ad elaborare anche il piano economico che darà le indicazioni per i prossimi piani pluriennali di sviluppo dell’intera area monumentale.
Il piano di assetto, unitamente a quello economico, determinerà l’esatta perimetrazione dell’area, sia per la parte riguardante il comune di Terracina, sia per quella del comune di Sonnino, quale ente coinvolto con una buona fetta di teritorio. A supportare i tecnici ci saranno anche i consulenti dell’Agenzia regionale parchi di Roma. E così dopo cinque anni dall’approvazione del relativo regolamento arriva il primo provvedimento operativo. Già nel protocollo d’intesa tra i due comuni, siglato tre anni fa, erano state individuate una serie di azioni dirette a valorizzare turisticamente l’area di Camposoriano, grazie anche all’utilizzo dei fondi regionali.
Nel protocollo si parla di un centro visite, alcuni servizi di documentazione e ricerca, un centro di raccolta e studio munito di laboratorio didattico per la formazione e la specializzazione professionale, una foresteria, un centro di accoglienza e ristoro, la definizione di antichi tracciati, il rimboschimento e la sistemazione idrogeologica delle sorgenti. Inoltre piste ciclabili, ed una unità multimediale in grado di produrre una serie di materiali informativi e di promozione, non ultimo un sito internet dedicato. Per adesso, e dopo tre anni dalla firme, è solo scritto sul protocollo. (Il Messaggero)

Legambiente lancia allarme cemento nell’isola di Caprera

Lavori per la costruzione di un porto da 70 posti barca a Caprera. Venneri di Legambiente: "Una ferita mortale per l'isola di Garibaldi"

A Porto Palma nell'isola di Caprera sono in corso i lavori di allungamento del pontile in muratura storicamente appartenente alla base militare utilizzata dalla nostra Marina durante la Seconda Guerra Mondiale. L'intento è quello di creare almeno 70 posti barca in una prima fase.
E' Legambiente a lanciare l'allarme cemento a Caprera con l'immediata denuncia di Sebastiano Venneri, responsabile mare di Legambiente: "Sono partiti oggi, con l'affondamento dei primi corpi morti, i lavori per un porto da 70 posti barca in pieno Parco nazionale. Una ferita mortale per l'isola di Garibaldi, uno dei luoghi più belli e incontaminati dell'Arcipelago della Maddalena".
Venneri ha ammonito che "i lavori rischiano di compromettere irreparabilmente l'equilibrio ambientale di Caprera, attualmente Parco nazionale e quindi tutelato dalla legge. Molti anche i residenti dell'isola che hanno manifestato la loro preoccupazione.
"Chiediamo l'immediata sospensione dei lavori - ha continuato il responsabile mare di Legambiente - e chiediamo alla Regione, alla nuova amministrazione comunale e al Parco immediati chiarimenti su un progetto che appare decisamente in contrasto con le direttrici di sviluppo sostenute dal governo, che vedono l'Arcipelago della Maddalena come un'area da salvaguardare per il bene collettivo". (Help consumatori)

Niente eolico nel parco

Gargano
Il Comune di Monte Sant’Angelo non approvò un progetto della Twenty


Ogni argomento è buono per montare sterili polemiche. L'ulitmo, sulla mancata installazione del parco eolico: in questi giorni è stato affisso un manifesto, del circolo culturale Area dal titolo: "Una città senza tasse". "Anche i cittadini di Monte Sant'Angelo avrebbero potuto godere di simili benefici (si fa riferimento alla promessa del sidnaco di Alberona di azzerare le tasse) se Nigri a suo tempo avesse ritenuto opportuno accettare l'offerta d'istallazione di un parco eolico nel nostro comune. Infatti, il 3 dicembre 2001 veniva inoltrata al Comune e successivamente all'ente Parco del Gargano dalla società Twenty, domanda per l'istallazione di un parco eolico in un terreno di proprietà comunale. Se il progetto fosse andato a buon fine avrebbe garantito tra l'altro, l'occupazione di una quindicina di persone di Monte. Più volte interpellato Nigri in merito all'installazione del parco eolico si è sempre limitato a rispondere in modo evasivo". Naturalmente, i soci del circolo Area sembrano dimenticare le polemiche sull'energia eolica, e gli effetti deturpanti della torri eoliche per il paesaggio garganico. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Per la strage degli animali i sindaci accusano il Parco

Castelli Romani

Coro di proteste dopo la strage di animali selvatici e domestici scoperta al Vivaro. "Stiamo pagando gli effetti - afferma Maurizio Colacchi, presidente dell'assise dei sindaci del Parco dei Castelli - della scelta compiuta dalla precedente giunta regionale che ha espropriato i sindaci dalla gestione delle aree protette. La strage del Vivaro è grave, ma altri attentati sono stati compiuti ai danni dell'ambiente".
Colacchi giudica l'attuale gestione del Parco "scialba ed inconsistente, ma ancora peggiore è stato l'intervento del commissario" e chiede alla giunta Marrazzo di correggere la situazione attuale.
Da un'altra prospettiva le proteste di Vittorioso Frappelli, sindaco di Ariccia. "Il Parco - dice - non serve a nessuno e deve essere eliminato perché porta ad un enorme spreco di denaro pubblico. Non è un caso che la gente non lo riconosca come proprio". "Il Parco è una conquista dei cittadini - replica Filiberto Zaratti, neo consigliere regionale dei Verdi - e va valorizzato. E' importante che alla guida dell'ente arrivino persone capaci e che le comunità locali siano degnamente rappresentate". (Il Messaggero)

La banca dei semi per conservare le specie protette

Tra Lecco e Pavia

E' nata recentemente a Pavia, presso l'Orto botanico dell'Università, la LSB/Lombard Seed Bank, banca dei semi lombarda. Scopo del particolare istituto “di credito”, è quello di conservare la flora spontanea della nostra regione attraverso la custodia dei semi delle piante ed essenze vegetali in generale. La banca, detta anche banca del germoplasma, ha la sua sede amministrativa a Villa Bertarelli di Galbiate, in provincia di Lecco ed è situata all'interno del Parco regionale del Monte Barro. Il compito della Lombard Seed Bank è quello di raccogliere in natura e conservare i semi delle specie botaniche rare o minacciate, cioè il 20% della flora protetta regionale (circa 600 specie); oltre che di specie comuni ma rilevanti per i recuperi ambientali (cave, scarpate stradali, piste da sci) o per la riqualificazione ambientale di siti degradati come le discariche e le zone boschive depauperate. I semi raccolti verranno stoccati nelle due sedi: a Pavia per una conservazione a breve periodo, a Galbiate invece per una conservazione a medio-lungo periodo. Si tratta di un'iniziativa importante anche ai fini della conservazione della biodiversità - come afferma il comunicato stampa ANUU- ove si pensi che i ritmi di estinzione di specie botaniche si prevedono molto accorciati nei prossimi decenni. (La Provincia di Sondrio)

Nuovo sentiero sui crinali del Segrino: l'ha voluto il parco

Sasso Malascarpa

Un sentiero attraverso le montagne che sovrastano il lago del Segrino, quello realizzato grazie all'iniziativa del parco, che ha deciso di tracciare un percorso attraverso alcune delle vallate e delle zone più suggestive, soprattutto dal punto di vista geologico, dell'intero Pian d'Erba. Il sentiero, tutto in quota tra di 600 e i 700 metri, collegherà l'eremo di San Miro, sopra Canzo, al monumento romanico di San Pietro al Monte, sopra Civate. Quattro passi attraverso crinali dove migliaia di anni fa c'era il fondo del mare, con il terreno ora ricco di valve del Conchodon, un grosso mollusco marino della famiglia dei Lemellibranchi, un vero e proprio pioniere della vita sulla terra che popolava i mari primordiali nel Mesozoico. Un sentiero destinato ad affiancarsi a quelli che già oggi portano al Sasso Malascarpa, sia da Canzo salendo dalla fonte Gaium, sia da Valmadrera, nel lecchese, in località S. Tomaso, oppure da Eupilio, passando per l'Alpe di Carella lungo la strada per il rifugio M. Consiglieri e la Torre Sip, così come da Civate, lungo la mulattiera fino alla località Pozzo e da lì per il sentiero 10 fino al rifugio Consiglieri. Di qui si apre la riserva naturale del Sasso Malascarpa, fortemente voluta dal grande geologo Nangeroni che fin dagli anni '50 aveva scoperto nella zona concentrazioni di evidenze di grande valore scientifico, difficili tra rinvenire in una tale abbondanza in tutta l'area alpina e prealpina. Una riserva che oggi è realtà, tutelando un'area che si estende sui due versanti del crinale che collega i Corni di Canzo con il Cornizzolo, per una superficie di 196 ettari, la metà dei quali all'interno della foresta regionale dei Corni di Canzo. (La Provincia)


Il Giornale dei ParchiTorna alla prima pagina del Giornale dei Parchi