Rassegna del 07 Giugno 2005

Parco Pollino: Quinta tappa giro parchi d'italia

(ASCA) - La quinta tappa del 2* Giro dei Parchi d'Italia, la corsa in alta quota sui sentieri Mountain Fitness ha incoronato, ancora una volta, Marco De Gasperi, il giovane atleta del Corpo Forestale dello Stato, 4 volte campione del mondo, che ha percorso 8 chilometri in alta quota, partendo da Piano Ruggio, in 23'. Per la categoria femminile ha trionfato, invece, Valentina Belotti che ha impiegato 27'. Il Giro e' ideato e promosso dalla Federazione Sport Alta Quota - Italia e dal Movimento Ecosportivo Sportchallengers e si avvale del patrocinio del Ministero dell'Ambiente, Direzione per la Protezione della Natura e della Federparchi. La corsa, partita in Piemonte, dal Parco Naturale Alta Valsesia del Monte Rosa, ha toccato il Parco Nazionale delle Cinque Terre, in Liguria, il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, all'isola d'Elba, il Parco Nazionale del Vesuvio e dopo la quinta tappa calabro-lucana odierna si concludera' nel Parco dell'Etna il 9 giugno. In Sicilia si terra' una manifestazione conclusiva, durante la quale gli organizzatori testimonieranno la raccolta di fondi a sostegno della ''Casa di Anita'', http://www.amaniforafrica.org/progetti/progetti_anita.htm una fattoria del Kenia che si occupa dell'adozione a distanza e della realizzazione di pozzi per l'acqua.

Progetto Life, i ragazzi studiano la natura

Nel Parco Alto Garda

Nel Parco dell’Alto Garda fa la sua comparsa la "Life generation". L’iniziativa è promossa dalla Comunità montana Parco Alto Garda Bresciano e dall’Ersaf (enti finanziatori progetto Life con la Regione e l’Unione Europea), che mettono a disposizione degli insegnanti del Parco un nuovo strumento per sensibilizzare i giovani del comprensorio, la "Life generation" appunto, in merito alle tematiche ambientali e all’importanza della conservazione della diversità biologica, fattore indispensabile per il ritorno e la permanenza nel territorio del Parco di animali molto rari, come l’aquila reale o la lince. Si tratta di un simpatico volumetto illustrato, edito con il contributo del Settore ambiente della Provincia, che propone numerosi spunti di approfondimento dedicati a tre settori d’intervento del Life Natura: la morfologia e il ciclo biologico del gambero di fiume; il ruolo delle farfalle e delle libellule nelle zone umide e l’importanza delle pozze di montagna; la ricchezza e la funzione dei prati e dei prato pascoli. I ragazzi affrontano uscite sul campo con i tecnici di Ersaf e le Guardie ecologiche volontarie. Le uscite sono rivolte alle elementari e medie di Magasa, Valvestino, Tignale e Tremosine. Le attività didattiche sono condotte a cura del Museo civico di scienze naturali di Brescia, del Centro nazionale per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale e dal Dipartimento di biologia animale dell’Università degli studi di Pavia. (Giornale di Brescia)

Unesco, riconoscimento al parco del Beigua

Il parco naturale regionale del monte Beigua, una delle riserve naturali più estese della Liguria, è stato dichiarato patrimonio geologico mondiale da tutelare e da valorizzare dall'Unesco (organizzazione delle nazioni unite per l'educazione, la scienza e la cultura). Con questo riconoscimento l'area naturale del Beigua entra a far parte di un gruppo di trentacinque GeoParchi riconosciuti a livello internazionale, di cui ventitré in Europa e tre in Italia, in cui oltre al parco ligure ci sono il Parco delle Madonie e la Riserva Culturale Rocca di Cerere, entrambi situati nella regione Sicilia.
Il Parco - si legge in una nota - si estende su dieci comuni, tre comunità montane e due province, quelle di Genova e di Savona, è quindi stato inserito nella lista mondiale dei Geoparchi sotto la guida dell'Unesco.
La Comunità Europea, attraverso la proposta della Regione Liguria e del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, ha ulteriormente riconosciuto il valore naturalistico del Parco istituendo una Zona di Protezione Speciale che riveste una particolare importanza per gli uccelli migratori: l'area è riconosciuta come "Area Importante per l'Avifauna" secondo la classificazione del Bird Life International. Sono presenti oltre 80 specie nidificanti talune di grandissimo pregio come l'Aquila reale, il Biancone, il Codirossone, il Succiacapre e l'Averla piccola. (Help consumatori)

Nel cuore del parco Alta Murgia una strada e una cava abusive in due denunciati dalla Forestale

Terreni sbancati illegalmente, una cava ed una strada abusiva realizzata nel parco nazionale dell'Alta Murgia sono stati scoperti dagli agenti del Corpo forestale dello Stato nel corso di controlli. Si tratta di opere realizzate illegalmente, senza autorizzazioni o concessioni, e all'interno dell'area protetta: due persone sono state denunciate. I terreni sono in località «Pescariello», all'interno del territorio del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, che - secondo quanto accertato dagli agenti - sono stati interessati da lavori abusivi di sbancamento di rilevante entità. Di fatto è stata realizzata una vera e propria attività estrattiva in assenza di autorizzazioni e in violazione alla normativa vigente in materia urbanistica e ambientale. È stato anche realizzato abusivamente un nuovo tracciato stradale lungo circa tre chilometri, utilizzando terreno di riporto prelevato illecitamente. Per questo i terreni sono stati sequestrati. Le indagini sono state condotte dal Comando stazione forestale di Altamura, coadiuvato dal Comando stazione forestale di Gravina di Puglia e dal distaccamento antincendio boschivo di Cassano delle Murge. La superficie interessata dall'attività di cava abusiva, che ha determinato un'alterazione definitiva del profilo naturale del terreno, è risultata essere di circa quattro ettari con un prelievo, stimato, di circa 400mila metri cubi di roccia calcarea, utilizzata per la produzione di pietrisco. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Alta Murgia: «Parco bloccato vuol dire perdita di risorse»

I Ds contro la nomina non condivisa del presidente Pugliese

Un pasticciaccio brutto, ma dagli esiti apparentemente ormai ben segnati. La pronuncia del tribunale amministrativo regionale (Tar) di Lecce, che ha invalidato alcune tra le nomine effettuate a fine mandato costituisce un precedente altamente indicativo (secondo chi la avversa) anche per la nomina del presidente del parco nazionale dell'Alta Murgia. Il provvedimento di ratifica dell'intesa con il ministero dell'Ambiente, datato 6 aprile, è giunto in pratica addirittura due giorni dopo la tornata elettorale che ha incoronato Nichi Vendola a presidente della Regione. Il presidente in carica in quel momento, Raffaele Fitto, non avrebbe potuto provvedere che all'ordinaria amministrazione. L'attacco dei Democratici di sinistra è diretto e inqeuivocabile. «Ma in fondo - spiega Michele Ventricelli, consigliere regionale - ci aspettiamo ancora un atto di buon senso da parte del ministro Altero Matteoli e dello stesso presidente designato dell'ente parco, Gerolamo Pugliese». «Noi sappiamo - ha aggiunto l'onorevole Donato Piglionica, componente della commissione Ambiente alla Camera dei deputati - che il provvedimento di conferma, varato favorevolmente da un solo ramo del Parlamento, non è ancora tornato da Roma. Questo ci fa pensare che si stia valutando l'opportunità di andare a questo braccio di ferro. Io dico che questo parco ha già atteso troppo. Il periodo più difficile è sempre quello dell'avvio e in questo primo anno trascorso dal 1 luglio, data di pubblicazione del decreto del presidente della Repubblica, qualcuno gioca con la sensibilità del territorio. Non può però passare la logica in base alla quale il parco viene avvertito come un ostacolo. In quest'anno si sono perse tante opportunità: c'erano i fondi per opere di rimboschimento, ma non c'era nessuno che approvasse i progetti; il ministero ha stanziato i soldi per dotare le aziende agricole del posto di pannelli solari, ma non c'era un ente che potesse dire sì alle proposte di installazione; sono state stanziate considerevoli risorse per l'inserimento di giovani in agricoltura finalizzati alla realizzazione di capanni per il ricovero del bestiame e non si è potuto dar corso a nessuna delle idee preventivate». Il coordinatore provinciale di Sinistra ecologisca, Luigi Campanale, ha paventato la possibilità che sulla nomina di Pugliese si possa procedere con un ricorso straordinario al presidente della Repubblica. «Secondo me - ha detto - sono stati violati gli articoli 97 e 118 della Carta costituzionale dove si parla di leale collaborazione tra tra soggetti facenti parte dell'ordinamento dello Stato». E Massimo Blonda, responsabile dei Ds per Ambiente e sviluppo sostenibile, ha chiarito su cosa si debba puntare: «Pugliese è espressione di un vecchio industrialismo, questo parco invece ha bisogno di uscire dal degrado e di imboccare la strada di uno sviluppo compatibile con il territorio e le sue peculiarità». (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Piste di Pradalago, i lavori rimangono bloccati Adamello Brenta

La giunta provinciale respinge la richiesta di modificare le prescrizioni relative a due progetti

Milleduecento passaggi di camion lungo 5 chilometri di strade d’alta montagna, all’interno del parco Adamello Brenta e nel Sic Presanella? È un’ipotesi da escludere. E infatti l’ha esclusa la giunta provinciale, che ha respinto la richiesta - avanzata dalle Funivie Madonna di Campiglio spa - di anticipare i lavori di allargamento di due piste in zona Pradalago, rispetto al via libera ambientale che deve ancora ottenere il progetto di sistemazione di altri tracciati sciistici, ricadenti nel bacino del Sarca di Nambino. Era questa una delle prescrizioni imposte dalla delibera di compatibilità ambientale emessa a fine 2004 per il progetto relativo alla costruzione della seggiovia quadriposto «Zeledria - Pradalago» e per il progetto di allargamento dei due tratti di pista in zona Pradalago: prescrizione che vincolava questi ultimi lavori, appunto, alla conclusione della procedura di «Via» relativa al progetto più ampio. La società ha chiesto che il destino delle due opere fosse diverso dopo la sospensione dell’iter che riguarda le piste del Sarca. Ed è valutando questa domanda che l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente ha rilevato il rischio di un carico di traffico intollerabile per un’area delicata e protetta come quella di cui si parla. Se già complessivamente i due progetti presentati prevedono una movimentazione di terra tale da richiedere circa 600 trasporti lungo tracciati variabili dai 1.600 ai 2.250 metri, la nuova richiesta che prevede di recuperare il materiale necessario per i riporti in quota (a 2.090 metri di quota) dallo scavo del bacino di accumulo della Piana di Nambino (nella foto, a 1.560 metri di quota), porta a raddoppiare il numero dei trasporti necessari e a prolungare i percorsi da 4.600 a 5.600 metri. La prescrizione dunque è stata confermata, mentre una lieve modifica è stata accordata per quella che prevedeva il divieto di iniziare i lavori prima di luglio per la nuova seggiovia: per tutelare i tetraonidi, protetti anche dalla direttiva Uccelli, la Provincia ha consentito solo la realizzazione anticipata delle stazioni di valle e di monte. (L'Adige)

Festambiente si fa internazionale

Si e' svolta nei giorni scorsi a Barcellona "Na.tur" l'edizione spagnola di Festambiente (3-5 giugno). Legambiente tiene a battesimo la nuova nata tra le manifestazioni ecologiste "consorelle" di Festambiente, in programma dal 5 al 15 agosto in Maremma. Cultura, ambiente e turismo nelle aree protette del Mediterraneo i protagonisti dell'evento, a cui hanno partecipato anche i rappresentanti della Federazione Italiana Parchi.
Rispescia 07/06/05: Si chiama NA.TUR ed è l'ultimo nato tra i festival ambientalisti del Mediterraneo. Si è appena concluso in Spagna uno degli eventi più interessanti dell'estate mediterranea, che dal 3 al 5 ha promosso all'interno del Parco catalano del Garraf una fitta serie di appuntamenti, incontri, seminari e spettacoli dedicati ai temi dell'ambiente e del turismo sostenibile nelle aree protette. Organizzata dalla Provincia di Barcellona, dal Parco spagnolo del Garraf e dall'associazione catalana DEPANA e da Legambiente, la manifestazione si configura come l'edizione spagnola di FESTAMBIENTE, storico festival internazionale di ecologia che ogni anno dalla Toscana, e più precisamente dal Parco della Maremma, lancia il suo messaggio di pace, ambiente e solidarietà. E proprio nella Provincia di Grosseto, sede della manifestazione, Festambiente ha saputo trasformarsi col tempo in uno dei maggiori appuntamenti ambientalisti europei, oltre a creare un network di manifestazioni “gemelle” che sono fiorite in tutto il Mediterraneo. E naturalmente all'evento non potevano mancare i rappresentanti di Festambiente, che ha tenuto a battesimo il nuovo nato tra i festival ecologisti, con Angelo Gentili e Fabio Renzi della Segreteria Nazionale di Legambiente, oltre ai rappresentati delle aree protette toscane, e con Matteo Fusilli, Presidente della Federazione Italiana Parchi e Giampiero Sammuri Presidente della FEDERPARCHI Toscana e del Parco della Maremma. “La nostra partecipazione, insieme a quella della Federparchi - sottolinea Angelo Gentili di Legambiente - è un'ulteriore tappa nella cooperazione che da tempo i Parchi Toscani hanno intrapreso con la provincia di Barcellona. A Festambiente, in agosto, il frutto di questo lavoro comune sarà presentato al pubblico, nell'ambito di una serie di appuntamenti che proprio in questi giorni sono in corso di preparazione”.
Nell'ambito di Na.tur, che si aggiunge alla lunga lista delle manifestazioni presenti nel network di Festambiente, (Festival della Terra di Cipro, Earth festival di Salonicco in Grecia, Festivalmare in Sardegna, Festival di Duzce in Turchia e Festiventu in Corsica) si sono inoltre definiti gli ultimi dettagli per l'arrivo in luglio sulle coste catalane di GOLETTA VERDE MEDITERRANEO, che toccherà le coste della Riserva marina di Scandola in Corsica, Port Cros in Provenza, il Parco della Camargue, per proseguire alla volta del Parco Natural del Garraf a Barcellona, poi sarà a Minorca nelle Baleari, Calasetta in Sardegna, Tunisi, Pantelleria, Linosa, Malta, e si concluderà il 31 luglio a Gela. (Maremma news)

Lettera aperta al WWF sul parco agonizzante

La melma del pollino

Apprendo dagli organi di informazione che in occasione nell’ultimo Consiglio Direttivo è stato nominato il nuovo Direttore del Parco. La nomina è avvenuta ieri pomeriggio. Hanno votato a favore 6 consiglieri su 11 (presenti : Bruno, Lo Fiego, Marsiglia, Mauro, Schifino e Fittipaldi). Assenti: Fascetti, Fiore, Graziano, Pierangeli e Viola). Il Consiglio Direttivo prevedeva tra l’altro, all’ordine del giorno, l’annullamento di alcune deliberazioni assunte nella seduta del 31 maggio scorso, per autotutela essendo stato paventato da alcuni membri del Consiglio un vizio di legittimità in sede deliberante. Un vizio sollevato giustamente da alcuni consiglieri, stante quello che sarebbe successo nel corso della seduta precedente del 31 maggio, allorquando, nonostante fosse venuto meno il numero legale, il presidente ha proceduto egualmente a deliberare. Evidentemente, accortosi dell’errore, ha ritenuto riconvocare di urgenza il consiglio direttivo domenica 5 giugno. Grazie alla presenza di Fittipaldi, il Consiglio Direttivo è riuscito a superare una crisi ormai irreversibile data dall’assenza della metà dei suoi membri. In questo modo e grazie alla presenza del rappresentante degli ambientalisti designato dal WWF, il presidente è riuscito ad andare avanti nel suo deliberato impegno contro il parco nazionale del Pollino. Lascia stupefatti come Fittipaldi, forse consigliato in tal senso, esprimendo persino parere contrario al neo direttore, abbia proposto il mio nominativo, evidentemente solo per giustificare la sua presenza al consiglio direttivo del giorno 5 giugno. Da tempo e in più sedi e con articoli sulla stampa rilevo come il Parco Nazionale del Pollino sia oggi in balia di affarismi e devastazioni senza precedenti a cui il WWF, pur stando all’interno dell’Ente Parco, si è reso direttamente o indirettamente complice. Non si comprende come il WWF non prenda le distanze dall’attuale gestione del Parco del Pollino e continui ad essere rappresentato in questo Consiglio Direttivo che ha permesso ed autorizzato negli ultimi anni un crescente degrado, a partire dal depauperamento delle risorse umane ed economiche, al punto che oggi vengono innescate battaglie tra i poveri (es.Centrale del Mercure e ex LSU- Lavoratori Socialmente Utili). Quanto successo nel Consiglio Direttivo del giorno 5 giugno scorso è la riprova di una deriva gestionale ed amministrativa che grava sul futuro stesso del parco nazionale e sul suo sviluppo. Qual’è allora oggi il senso di pubblicare tardivamente un libro bianco del WWF al capezzale del parco nazionale del Pollino agonizzante?
Antonio Bavusi (Basilicata news)


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