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Monumento Naturale Caldara di Manziana



L'Area Protetta

Mappa di Avvicinamento
  • Gestore: Comune di Manziana in accordo con la locale Università Agraria
  • Tel.: 06-9026024
  • Email: caldara.manziana@parchilazio.it
  • Superficie: 89 ettari
  • Provincia: Roma
  • Istituzione: L. R. 26/10/1988


Ambiente

La morfologia craterica ricollegabile all'attività dell'antico vulcano Sabatino è facilmente riconoscibile dal cinto circolare che delimita una zona pianeggiante interessata dalla presenza di numerose emissioni gassose di anidride solforosa.
Queste, facendo gorgogliare 1'acqua solfurea a 20 gradi, danno luogo a piccole polle solfuree.
II fondo della depressione è costituito da uno spesso strato di fanghi sulfurei biancastri e impermeabili che danno luogo ad acquitrini. La sottile lama d'acqua è coperta a tratti da giuncheti e da cespi di solfatare (Agrostis albula) una sottospecie del cappellino comune.


Al limite tra il fondo argilloso e il bordo del cratere prospera un boschetto di betulla, specie del tutto estranea alla vegetazione caratteristica del comprensorio, costituita da macchia mediterranea e da querceti caducifogli. La presenza di questa specie "nordica" o comunque montana a quote cosi basse, e a circa 10 Km dal mare, ha spinto alcuni a pensare ad un relitto post-glaciale.
Il cinto craterico e 1'acquitrino avrebbero consentito I'instaurarsi di condizioni climatiche fresco-umide in grado di permettere la sopravvivenza della betulla. Altri propendono per 1'origine artificiale del boschetto che sarebbe stato piantato nel secolo scorso.


Lungo le sponde del piccolo corso d'acqua che si origina dal cratere, la betulla cede progressivamente il posto all'ontano, mentre le pendici meno umide sono interessate da gruppi di querce decidue, soprattutto roverella e cerro, da ginestreti, da castagneti.

La presenza degli acquitrini, popolati da una fauna invertebrata che comprende la nepa o "scorpione d'acqua", attira numerose specie animali, soprattutto uccelli come il beccaccino, il piro piro, la pittima reale, la garzetta, la marzaiola e talvolta l'airone cenerino.

L'ambiente boschivo ospita la sempre più rara beccaccia, il picchio verde, la ghiandaia e 1'upupa.

Osservabili numerosi rapaci diurni che frequentano il vicino comprensorio tolfetano-cerite.