Grotte marine, nuova frontiera della conservazione

Dal Parco del Cilento un esempio di attenzione collettiva

Il nostro paese, per la sua particolare conformazione e caratterizzazione morfologica presenta numerose cavità marine di alto valore naturalistico.
La maggiore rilevanza si riscontra dove le alte falesie di massicci calcarei si immergono nel mare dando vita a conformazioni ed ambienti marini del tutto unici e straordinari. Dal punto di vista ecologico, le grotte rappresentano degli ambienti rifugio di organismi viventi rari sia di specie criptobiotiche che di specie batifile, la cui tutela e protezione è strettamente legata alla conservazione dell’ambiente di grotta.

Le grotte marine sono pertanto ambienti tanto straordinari per le specie rare, quanto fragili per la funzione ecologica che svolgono. Da sempre le grotte hanno rappresentato una grande attrazione sia dal punto di vista turistico che speleologico, interesse che negli ultimi anni ha determinato un serio rischio per la vita degli organismi presenti.

Una ulteriore ed interessante particolarità è rivestita dalle grotte sulfuree in quanto sede di un peculiare ed unico ecosistema basato sulla formazione di solfobatteri (Beggiatoa spp) di cui si nutrono gli organismi eterotrofi presenti in grotta, dando vita allo svilupparsi di una inaspettabile ricchezza di specie costituendo una rete alimentare unica nell’ambiente costiero indipendente dalla luce che in alcune grotte marine italiane avviene a circa 50 metri di profondità mentre nelle dorsali medio oceaniche a circa 2500 metri di profondità. Tra le grotte marine di eccezionale valore si possono citare Capo Caccia e Punta Giglio (Sardegna occidentale), Golfo di Orisei e Capo Monte Santu (Sardegna orientale), Penisola Sorrentina (Campania), Costa Salentina (Puglia), Capo Palinuro (Campania). Proprio per le grotte di Capo Palinuro, caratterizzate dallo straordinario fenomeno della formazione solfobatterica, l’amministrazione comunale ha assunto provvedimenti di tutela e corretta gestione dopo una lunga fase di concertazione e sensibilizzazione degli operatori del settore che hanno saputo e voluto scegliere al lento degrado, la tutela e valorizzazione come strumento di gestione dell’inestimabile valore di questo patrimonio.

Un esempio lungimirante di consapevolezza del valore del patrimonio ambientale a dimostrazione che spesso non servono decreti e imposizioni per la tutela della natura, quanto azioni di sensibilizzazione che orientano ad una cultura del rispetto per l’ambiente alta, convinta e determinata. Un lungo percorso di incontri approfondimenti avviati da progetti ed iniziative promosse dall’Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano in qualità di partner di un progetto Life natura “Protezione di Habitat marini e costieri dei Siti di Interesse Comunitario del Tirreno meridionale” a titolarità WWF Italia, e dall’amministrazione comunale che alla fine ha approvato all’unanimità un regolamento condiviso ed innovativo per le successive fasi di gestione.

Recentemente presso la Camera dei deputati è stata presentata una proposta di legge che propone “Disposizioni in materia di protezione e tutela delle grotte marine” n°4342/2 ottobre 2003 , che rilevando “lo straordinario pregio” delle grotte marine del paese, formalizza in sette articoli il ruolo e le funzioni delle istituzioni per la tutela di tali patrimoni ampliando la caratterizzazione alle grotte di valore archeologico - artistico, e ribadendo il ruolo dei veri tutori di tali ambienti individuati negli operatori dei settori della pesca e del turismo riconoscendo il valore di incentivo alle economie delle comunità costiere locali.

L’esempio di Palinuro dimostra la lungimiranza con la quale si è affrontato il problema che risponde anche a quanti ancora oggi si chiedono quali siano i risultati dell’attività dei Parchi in Italia, che alle azioni concrete di conservazione e tutela, hanno saputo unire un valido contributo alla crescita di una cultura del protagonismo territoriale sulla tutela della natura che và ben oltre qualsiasi azione diretta non condivisa e partecipata.

Domenico Nicoletti
Direttore del Parco nazionale del Cilento Vallo di Diano



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del Giornale dei Parchi