L’Iucn-Mediterraneo: “ma attenti alle sovrapposizioni”

Matteo Fusilli l’ha definito a Riomaggiore “uno degli strumenti più importanti per il nostro lavoro e che deve perciò essere messo in grado di svolgere appieno la propria funzione”. E’ il Centro di cooperazione del Mediterraneo dell’Iucn, con sede a Malaga (Spagna). Sulla proposta di Federparchi di fondare una nuova associazione dei parchi del bacino mediterraneo abbiamo rivolto due domande al presidente del Centro, Jamie Skinner.

Cosa pensa della proposta di Federparchi ?
Uno degli obiettivi del nostro Centro è di promuovere e supportare il lavoro dei suoi membri (tra cui Federparchi, ndr). E tutte le iniziative che puntano al networking nella regione mediterranea sono le benvenute per l’Iucn.
Ha qualche suggerimento o proposta sulle azioni che dovrebbe intraprendere un’associazione dei parchi del Mediterraneo ?
Per avere successo, è importante che questa iniziativa nasca all’interno della costruzione di un ampio processo regionale (il piano d’azione delle aree protette approvato al congresso mondiale di Durban lo scorso anno può esser parte di tale costruzione), con attivi punti focali capaci di fornire informazioni e condividere conoscenze e incoraggiare azioni nazionali e locali tra gli stakeholders (i portatori d’interesse, ndr) e le comunità. Inoltre, questa iniziativa deve evitare ogni possibile sovrapposizione con programmi simili e perciò comunicazione e partecipazione nel Mediterraneo dovranno avere un ruolo significativo nell’operazione. Infine, least but non last, noi abbiamo bisogno di trovare la via giusta per comunicare fuori del Mediterraneo le sue specificità – in altre parole, perché il Mediterraneo è speciale – e imporlo sulla mappa ambientale del pianeta.

G. I.



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del Giornale dei Parchi