Foreste Casentinesi, un Parco alla deriva


Avendo svolto per dieci anni la funzione di consigliere delegato alla promozione e al turismo e di rappresentante degli Enti locali che formano la Comunità del parco all’interno del consiglio di amministrazione del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, trovo necessario esprimere la forte preoccupazione che ormai è comune tra coloro che vivono ed operano nell’area del parco.

Il parco nazionale è ormai commissariato dalla fine di febbraio; non è stato rinnovato il consiglio di amministrazione, non è stato nominato il presidente, non è stato sostituito il direttore.

Il commissario (un direttore generale del Ministero dell’Ambiente) è stato scelto dal Ministro e ha a sua volta nominato un sub commissario (un funzionario dello stesso Ministero). In pratica i due funzionari sostituiscono il Consiglio di amministrazione, la Giunta esecutiva, le commissioni di lavoro e di settore (biologia, edilizia, immagine e turismo), il presidente, il vicepresidente ed il direttore dell’Ente parco.

Un bel carico di lavoro, se si pensa che il direttore lavorava a tempo pieno (ben oltre l’orario canonico di ufficio), che gli amministratori erano costantemente in contatto ed in servizio, che la Giunta esecutiva si riuniva almeno una volta la settimana, che il Consiglio si riuniva molto spesso (anche più volte al mese ) e così le commissioni di lavoro.
Gli atti prodotti da questi organi sono stati moltissimi e altrettanti gli incontri e le riunioni con gli enti locali territoriali, con la popolazione, con le associazioni di settore, con gli operatori; innumerevoli le iniziative di carattere culturale e di promozione.

Ora invece nessuna decisione di rilievo, nessuna proposta operativa, nessun appoggio ai programmi del parco nazionale, nessun rapporto con le strutture operative, nessun rapporto con gli enti locali territoriali e con le associazioni di settore (da registrare un solo incontro con la Comunità del parco). Questa situazione ha messo in ginocchio il parco nazionale e sta vanificando tutto il duro lavoro che è stato prodotto in dieci anni. Gli stessi uffici interni e gli operatori non hanno più riferimenti. Il personale delle due sedi è in agitazione sindacale da circa due mesi, con il contratto integrativo 2004 bloccato.
Forse il tentativo è quello di cancellare l’immagine forte di questo parco, di indebolire i suoi legami con il territorio, di farne semplicemente un ufficio periferico del Ministero?

Lo stallo attuale non può continuare, l’indifferenza, il fatalismo, i giochi della politica debbono avere un limite. Coloro che istituzionalmente e politicamente hanno una qualsiasi responsabilità in particolare ai nuovi sindaci del versante romagnolo devono intervenire perché il parco ritorni ad essere amministrato con amministratori legati al territorio, che rispondano agli enti locali territoriali ed allo stesso Ministero; perché venga nominato rapidamente un direttore che conosca la situazione ambientale, territoriale e sociale del parco.
Questa macchina che è stata lasciata completamente senza guida e senza carburante deve presto tornare a marciare con regolarità per trainare i programmi di sviluppo, di tutela e di immagine che avevano fatto del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna uno dei parchi nazionali più efficienti, attivi e dinamici del nostro paese.

Oscar Bandini



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del Giornale dei Parchi