Anche i parchi francesi guardano all’Europa


Pur essendo particolarmente dedicato al ruolo dei parchi regionali francesi nelle politiche europee dopo il 2006, un seminario tenutosi presso la Cassa Depositi e Prestiti di Parigi ha affrontato e discusso tutti i temi che interessano le varie tipologie di aree naturali protette, in relazione all’Europa e alle normative comunitarie.
La partecipazione della Federparchi è stata molto apprezzata e il contributo portato ha riscosso unanime riconoscimento e approvazione, essendo stati illustrati la situazione attuale e le prospettive di posizionamento delle aree naturali protette tra le normative nazionali e le normative dell’Unione.
Tutti gli argomenti di attualità sono stati ampiamente esaminati, dall’inquadramento delle tematiche nel contesto europeo agli obiettivi, dal metodo alle politiche regionali, dai documenti di programmazione ai progetti, dalla politica agricola comune e sviluppo rurale nelle aree protette alla conservazione della biodiversità, dalla lotta all’inquinamento e al rumore alla gestione dei rifiuti, dalla lotta al cambiamento climatico alla educazione e formazione.
Alcuni interventi hanno riguardato poi la gestione integrata delle zone costiere, l’acqua e le zone umide, la gestione integrata delle fonti energetiche.
Particolare rilievo è stato ovviamente dato ai temi di più diretta implicazione con i parchi, quali, ad esempio, la integrazione dell’ambiente nelle attività economiche: l’agricoltura sostenibile e la carta europea, il turismo sostenibile e l’impresa, l’integrazione sociale nello sviluppo economico.
Non poteva naturalmente mancare il confronto sulle relazioni internazionali e la necessità di incrementare gli scambi tra i paesi europei, tra i paesi europei e del Mediterraneo, ponendo i parchi in prima linea nello sviluppo delle politiche di gestione e conservazione dell’ambiente.
Nelle conclusioni, è stata sottolineata la specificità dei parchi nella elaborazione e nella attuazione delle politiche europee, quali protagonisti territoriali insostituibili. Essi infatti si iscrivono a pieno titolo tra gli attori capaci di catalizzare impegno e interesse verso le più importanti questioni oggi in discussione in Europa, essendo ormai generalmente riconosciuti come interlocutori dall’insieme degli attori territoriali.
Uno dei principi generali della politica dei parchi risiede nella concertazione con attori pubblici e privati, e contribuisce in modo determinante a far crescere la cultura della trasparenza e del dibattito, quindi della democrazia. I parchi, come messaggeri europei e dei valori dell’unione, devono poter partecipare a campagne di comunicazione e informazione su quei valori e sul loro impatto politico e concreto nella vita quotidiana della gente.
Infine, ed è questione fondamentale, gli Stati devono inserire formalmente e ufficialmente i parchi nei programmi governativi e comunitari, mentre le Regioni li devono considerare pienamente nei loro programmi e progetti nazionali e europei.
Dal canto loro, i parchi dovranno avere la capacità, anche attraverso la loro presenza a Bruxelles, di approfondire le relazioni con le istituzioni europee, la Commissione e gli altri organismi: il Parlamento europeo, i rappresentanti permanenti al Consiglio dell’Unione, il Comitato delle Regioni, il Comitato economico e sociale, l’Agenzia europea per l’Ambiente.
Dovrà pertanto essere realizzato un buon lavoro di lobbing per far passare il messaggio di conservazione e di sviluppo sostenibile, dimostrando di essere forza di proposizione presso le istituzioni comunitarie. Dal punto di vista più pragmatico, ovviamente, essi dovranno essere capaci di promuovere una concreta riflessione sul loro posizionamento dopo il 2006, tenendo conto delle informazioni già oggi disponibili, in particolare sulle prospettive finanziarie 2007-2013. Per questo sarà di rilievo il ruolo dei parchi, anche singolarmente, ma è quello delle Federazioni che si rileverà imprescindibile, se si vorrà far passare il messaggio giusto, in previsione dei negoziati sul futuro budget dell’Unione dopo il 2006 e affermare la partecipazione dei parchi ai programmi generali e specifici.
Anche in questo Convegno il mondo dei parchi francesi, rappresentato da presidenti e direttori, da amministratori locali e consiglieri regionali, da tecnici e ricercatori, ha saputo confrontarsi apertamente, dimostrando ancora grande coesione e unità di intenti.


Giuseppe Rossi



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del Giornale dei Parchi