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Segnalazioni

Lotta obbligatoria alla processionaria del pino: cosa prevede la normativa

Avviso a tutta la popolazione
(Jenne, 02 Mar 15) La processionaria del pino Traumatocampa (Thaumetopoea) pityocampa è una farfalla notturna che durante il proprio ciclo vitale danneggia prevalentemente il pino silvestre e il pino nero, ma anche gli altri pini e secondariamente i cedri. Le larve e gli stadi giovanili di questo insetto sono i più pericolosi sia per i danni che provocano alla vegetazione sia per i rischi legati alla salute umana e animale. Durante la fase larvale questi insetti sono facilmente riconoscibili per la caratteristica abitudine di muoversi sul terreno in fila, formando una sorta di "processione" (da cui il nome comune).

Considerato che in questi giorni stanno pervenendo al Parco numerose richieste di intervento relative alla presenza di nidi di processionaria del pino è opportuno specificare che l'asportazione dei nidi non rientra fra i compiti dell'Ente, si ritiene comunque utile fornire indicazioni su quali siano le iniziative da intraprendere in caso di presenza dell'insetto.

In primo luogo si ricorda che il Servizio Fitosanitario Regionale con una nota scaricabile al link:

www.agricoltura.regione.lazio.it/agriweb/schede_informative.php?page=3&idat=15ù

ha chiarito che il D.M 30.10.2007, pubblicato in G.U. il 16/02/2008, n° 40, dispone all'articolo 1 che la lotta contro la processionaria del pino è obbligatoria nelle aree in cui i Servizi Fitosanitari Regionali competenti stabiliscono che la presenza dell'insetto minacci seriamente la produzione o la sopravvivenza del popolamento arboreo.

Viene ricordato inoltre che, lo stesso D.M. all'articolo 4, specifica che nei casi di rischi per la salute di persone e animali gli interventi di profilassi siano disposti dall'autorità sanitaria competente (ovvero dal Sindaco del Comune in cui ricadono gli alberi infestati) secondo le modalità stabilite dal Servizio Fitosanitario Regionale.

Dunque nelle aree frequentate da persone, turisti o comunque aperte al pubblico la competenza è del Sindaco, che deve stabilire, con un ordinanza o con altre forme decisionali, gli interventi di profilassi che dovranno essere eseguiti secondo le modalità di seguito specificate (indicate dal Servizio Fitosanitario Regionale):

  • in inverno, inizio primavera, quando le larve dell'insetto munite di peli urticanti si trovano nei nidi, effettuare il taglio e la bruciatura dei nidi
  • in estate è consigliabile l'asportazione, dei vecchi nidi vuoti contenenti i peli urticanti
  • in autunno, quando le giovani larve sono prive di peli urticanti, i prenidi devono essere asportati e bruciati e le piante infestate possono essere trattate con bioinsetticidi a base di Bacillus thuringiensis varietà kurstaki oppure, possono essere effettuati trattamenti con prodotti a base di regolatori di crescita (IGR), dopo aver effettuato un opportuno monitoraggio per stabilire se l'insetto si trovi in uno stadio sensibile a questo tipo di prodotti.

Per eseguire le operazioni sopra descritte è necessario munirsi di tuta, mascherina ed occhiali protettivi.

Si rammenta infine che gli interventi di potatura non sono soggetti a Nulla Osta del Parco.

Area Protetta: PR Monti Simbruini  |  Fonte: PR Monti Simbruini
 
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