Federparchi accoglie con favore la sottoscrizione, avvenuta lo scorso 18 giugno, del Protocollo d'intesa stipulato dal Ministro dell'Ambiente e dal Ministro della Difesa in materia di tutela ambientale ed attività esercitative militari. Il documento prevede l'apertura di un tavolo tecnico congiunto che impegna i due Dicasteri a una reciproca collaborazione per la redazione e implementazione dei "protocolli ambientali" connessi alle attività esercitative e per il monitoraggio dei siti interessati.
E' prevista una collaborazione tra i Ministeri fondata sulla condivisione di conoscenze e metodologie in merito a rilievi e misurazioni e un reciproco supporto in materia di bonifica e ripristino ambientale. Un primo impegno formale a tutela della biodiversità riguarda soprattutto quelle aree protette del Paese nelle quali, ad oggi, si tengono esercitazioni a fuoco. "E' un ulteriore passo avanti, importante ma non esaustivo - commenta Cesare Veronico, presidente del Parco nazionale dell'Alta Murgia, una delle aree naturali protette interessate dalle esercitazioni militari - due anni fa abbiamo aperto un canale di dialogo con le forze Armate che ci ha portati, a giugno 2014, a essere invitati alla seconda conferenza nazionale sulle servitù militari. In quell'occasione chiedemmo formalmente di inserire nel protocollo d'intesa sottoscritto tra la Regione Puglia e le Forze Armate le valutazioni ambientali e rivolgemmo alla politica l'invito a condurre il confronto su questo tema a un livello più importante".
Il presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri, esprime l'auspicio che questo protocollo possa essere presto tradotto in una legge: "Noi, come Federparchi, abbiamo tracciato una strada a partire dalla mozione approvata all'unanimità dal direttivo di Federparchi il 18 luglio 2013. La presenza di poligoni addestrativi delle Forze Armate e di servitù militari risulta infatti incompatibile con le finalità delle aree naturali protette nazionali, regionali e provinciali, dei siti d'importanza comunitaria e delle zone di protezione speciale, determinando impatti e incidenze significativi su habitat naturali e seminaturali, su specie selvatiche animali e vegetali e sui paesaggi".