Vai alla home di Parks.it
Segnalazioni

Indagine Istat su 'Popolazione e Ambiente', report che inducono all'ottimismo

Giampiero Sammuri: "Ma solo una minoranza di cittadini si reca in visita nelle aree protette" - In allegato il documento integrale
(02 Mar 16)

 di Giampiero Sammuri

   Nelle settimane scorse ho avuto modo di leggere l'indagine su "Popolazione e ambiente: preoccupazioni e comportamenti dei cittadini in campo ambientale", pubblicato da Istat a fine dicembre 2015 e che PDF qui trovate nella versione integrale. Una lettura che mi ha reso ottimista, ricca di interessanti spunti di riflessione. Ecco, in sintesi, i principali.    

   Per nove cittadini su dieci le aree protette sono importanti per la tutela della biodiversità. Nel capitolo dell'indagine Istat su "Aspetti della vita quotidiana", un focus sulla biodiversità ha rilevato come i cittadini con più di 14 anni che indicano il rischio di perdita di alcune specie vegetali e animali tra le cinque principali preoccupazioni legate all'ambiente siano il 17,2%, in crescita rispetto al precedente rilevamento del 1998. La sensibilità al tema della biodiversità decresce all'aumentare dell'età toccando il suo minimo tra gli ultra 74enni (10,7%), mentre interessa maggiormente le persone a più elevato livello di istruzione (19,3% per i laureati e 19% per i diplomati di livello secondario superiore), gli abitanti del Nord-est (20%) e del Nord-ovest (18,6%) e, in particolar modo, i residenti della provincia autonoma di Bolzano (24,7%) e della Valle d'Aosta (24%).

  A ritenere "molto" importante la creazione di aree protette sono in prevalenza individui residenti nel Nord (44 su 100 sia per la ripartizione occidentale sia per quella orientale). I residenti nel Sud e nelle Isole, viceversa, assegnano minor rilievo al ruolo sul territorio delle zone protette; l'incidenza di cittadini che indicano come "molto" rilevante il loro contributo ammonta, nella ripartizione, al 39%, con punte ancora inferiori in Basilicata (31%) e Molise (35%).

   Molto significativo il risultato della Sardegna, che si distingue come una delle regioni a più elevato livello di apprezzamento delle oasi protette, con 47 residenti su 100 che gli attribuiscono un ruolo "molto" importante. Il livello di istruzione e l'età si confermano fattori esplicativi rilevanti. Il numero di cittadini che risponde di considerare "molto" rilevante il contributo delle aree naturali aumenta, infatti, all'aumentare del titolo di studio posseduto (da 33 a 50 su 100), mentre per l'età si evidenzia un andamento crescente che raggiunge il suo massimo in corrispondenza della classe 55-64 anni (45%), per poi decrescere fino a toccare il minimo per la popolazione di 75 anni e oltre (36%).

   .. ma solo una minoranza dei cittadini si reca in visita nelle aree protette. Le aree naturali protette sono dunque tenute in grande considerazione dalla popolazione italiana. Tuttavia, questa evidente fiducia negli strumenti a difesa degli ecosistemi non si traduce in una partecipazione attiva. Ad essersi recati in visita in un'oasi naturale, negli ultimi dodici mesi (ci si riferisce all'anno 2014), sono stati infatti 16 cittadini su 100. Un dato in linea con le analisi di Federparchi che hanno rilevato nei parchi italiani 8 milioni di visitatori singoli con 22 milioni di presenze. Un dato significativo che evidenzia però anche le notevoli potenzialità inespresse di sviluppo del turismo nelle aree protette italiane.

  Scelgono di visitare oasi, aree marine o parchi naturali, in valore superiore alla media nazionale, i residenti del Nord-est (21,3%) e in particolare gli abitanti del Trentino-Alto Adige (31,6% per la regione, ben 39,2% per la provincia di Bolzano), del Friuli- Venezia Giulia e della Valle d'Aosta (nell'ordine 23% e 22%). Assai più scarsa la partecipazione della popolazione del Sud e delle Isole che, nel complesso, afferma di essersi recata in oasi protette nell'11,2% dei casi, mentre alcune regioni, quali la Campania, la Puglia e la Basilicata, non raggiungono il 10%. Tra le regioni meridionali, registrano invece valori superiori alla media la Sardegna (20%), che già aveva mostrato il più elevato apprezzamento della funzione di salvaguardia delle oasi, e l'Abruzzo che è anche la regione con la maggiore porzione di territorio in aree protette.

   La propensione alle visite nelle aree protette tende ad aumentare al crescere dell'età, per poi diminuire. Così, il numero più elevato di visitatori (21 su 100) si registra tra i 35-44enni, mentre tra gli ultra 74enni sono meno del 5% ad aver effettuato visite presso oasi protette. Si tratta, d'altra parte, di andamenti almeno in parte connessi al ciclo di vita e alla maggiore stanzialità dei più anziani. Il titolo di studio, infine, disegna una marcata variabilità: l'incidenza di individui che affermano di essersi recati in aree protette aumenta da meno di 5 su 100 nella popolazione in possesso di istruzione primaria fino a 30 su 100 tra i cittadini con istruzione di livello accademico.

* Presidente di Federparchi Europarc Italia

Area Protetta: Diverse  |  Fonte: Federparchi
 
sharePrintshareMailshareFacebookshareDeliciousshareTwitter
© 2024 - Parks.it