Laghi, stagni, paludi, torbiere, bacini naturali e artificiali, caratterizzati da modesta corrente o acqua stagnante, ricche soprattutto di invertebrati, sono alcune delle principali tipologie delle zone umide come definite dalla Convenzione di Ramsar (Iran) stipulata il 2 febbraio 1971. Questa data è divenuta la "Giornata mondiale delle Zone Umide. Secondo i dati della Convenzione oggi oltre un milione di specie a rischio, animali e vegetali, dipendono dalle Zone Umide per la loro sopravvivenza.
Ad oggi sono 172 i paesi che hanno sottoscritto la Convenzione e sono stati designati, a livello mondiale, 2.433 siti Ramsar per una superficie totale di 254.645.305 ettari.
Le zone umide d'importanza internazionale riconosciute ed inserite nell'elenco della Convenzione di Ramsar per l'Italia sono ad oggi 57, distribuite in 15 Regioni, per un totale di 73.982 ettari. Inoltre il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica ha emanato i decreti per l'istituzione di ulteriori 9 aree e, al momento, è in corso la procedura per il loro riconoscimento internazionale.
Per la giornata mondiale del 2023, l'apposita sezione dell'UNEP (United Nations Environment Programme) ha lanciato una campagna di sensibilizzazione mirata soprattutto a valorizzare i benefici che gli ecosistemi umidi portano sia alla biodiversità che all'uomo.
Questi i sette benefici che giungono dalla tutela e salvaguardia delle zone umide, sempre più a rischio: