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Segnalazioni

Il fiume verso il giro di boa

(12 Apr 19)

Strumenti multiparametrici per sondare lo stato di salute dell'acqua Pellizzer (Parco): "Sotto stretto controllo i canali Osone e Goldone"

sta degli interventi degli esperti nell'ambito degli studi relativi a 5 aree protette e in particolare delle zone umide che le caratterizzano in altrettantiPaesi europei. "Questo progetto, arrivato alla fase conclusiva, attua una delle azioni del Contratto di Fiume Mincio - precisa il presidente del Parco del Mincio Maurizio Pellizzer - Non si tratta di argomenti ristretti a una cerchia di persone bensì aperti a tutti i portatori d'interesse comune legato al miglioramento della qualità delle acque del bacino fluviale del Mincio e alla salvaguardia della sua zona più fragile ma anche più significativa: la riserva naturale delle Valli del Mincio e i laghi di Mantova. Enti e istituzioni del territorio, studenti o docenti, associazioni culturali o naturalistiche, consorzi di bonifica, categorie produttive, possono e devono aderire al processo di sviluppo di una maggiore coscienza della tutela ambientale". Per l'esperienza italiana, realizzata sui laghi di Mantova dal Parco del Mincio con l'installazione di quattro boe multiprametriche, i risultati tecnici trovano ampia illustrazione dal gruppo di ricercatori incaricato dall'ente con in testa il professore Marco Bartoli dell'Università di Parma, Monica Pinardi e Mariano Bresciani di Irea-Cnr. "Il nostro intervento congiunto - commenta verte sull'importanza del monitoraggio nel contesto dei rapidi cambiamenti globali. Il monitoraggio in tempo reale via satellite o mediante sonde multiparametriche consente a enti come il Parco del Mincio di attuare azioni sulla base di solide conoscenze e non in modo empirico. Questi aspetti sono particolarmente importanti nell'anno che stiamo affrontando, in cui la mancanza di precipitazioni mette fortemente a rischio il mantenimento di portate vitali per il sistema". Il tema del telerilevamento e le principali caratteristiche di questa tecnologia fanno riferimento a Irea-CNR nel contesto del Progetto EU-FP7 INFORM, nel quale i laghi di Mantova sono un caso di studio. Naturalmente si tratta di provvedere ad attivare interventi laddove si registrino condizioni di inquinamento. Lo stesso Pellizzer è molto esplicito: "Tra i responsabili indichiamo apertamente i canali Osone e Goldone che scorrono tutti fuori dall'area del Parco, laddove il confine è proprio all'imbocco nelle Valli. "A tale proposito abbiamo in programma di fare interventi mirati attraverso il progetto "Ecopay Connect": ovvero puntiamo a realizzare una barriera che consenta il contenimento dei rifiuti galleggianti e canali per sedimentazione e impianto Vallisneria per biodepurazione sedimenti più fini. "Quattro le Azioni da attivare: Valorizzazione dei Servizi Ecosistemici generati dagli interventi attraverso l'uso di tecniche partecipative e la negoziazione di accordi di cogestione con le parti interessate (PES); Realizzazione di interventi per il miglioramento del Capitale Naturale; Analisi ecologiche e monitoraggio di habitat e specie animali e vegetali; Attività di coordinamento e comunicazione". sotto controllo Cinzia De Simone e Maurizio Pellizzer, direttore e presidente del Parco del Mincio. In alto: sversamento di limi da affluenti di destra del Mincio nella Riserva Naturale delle Valli.

Area Protetta: Diverse  |  Fonte: AREA Parchi
Il fiume verso il giro di boa
 
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