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Segnalazioni

Società "L'avannotto": qui nascono i futuri abitanti di laghi e fiumi

(16 Mag 19)

Sei soci crescono i pesci che ripopoleranno i corsi d'acqua I primi mille storioni beluga venduti al Parco del Ticino altri allevamenti

Sul pavimento della serra ci sono due materassi. Servono a Federico Sgarbi e al suo collaboratore, Stefano Venturini, per riposare durante il loro turno notturno alla nursery dei pesci. Perché i piccoli, gli avannotti, mangiano ogni due ore, anche di notte. Federico è uno dei soci della società agricola L'avannotto, che in una vecchia cava dismessa a Marengo (Marmirolo) alleva pesci da ripopolamento. Lucci, storioni, tinche, triotti e scardole (e presto anche "saltarei") che anziché finire sulla tavola vengono liberati in laghi e fiumi. L'obiettivo è la conservazione e il recupero di specie pregiate estinte o in via d'estinzione. Messe a rischio dalla presenza dell'uomo, dall'immissione di specie aliene e dalla presenza di inquinanti. L'idea è venuta, cinque anni fa, a un gruppo di amici con lavori diversi ma la stessa passione per l'ambiente: oltre a Sgarbi, laureato in acquacoltura e ittiopatologia, che ha coinvolto nell'avventura il padre dentista, anche Paolo Solci, commerciale in un'azienda, e Ottavio Bruni, chirurgo in pensione, con la figlia Eleonora. L'appezzamento di terreno con i due laghetti di acqua sorgiva è stato acquistato cinque anni fa, ma la burocrazia non ha aiutato e l'attività è partita ad aprile di quest'anno. Essendo un'ex cava c'era anche l'obbligo, tra l'altro, del ripristino ambientale: prima di cominciare, la società ha piantato 3mila alberi e ricreato un intero bosco. «La ricerca del sito è stata molto accurata. Inizialmente pensavamo di spostarci verso il Po - racconta Sgarbi - ma qui l'acqua è migliore, soltanto sorgiva. E nelle vicinanze non ci sono acque superficiali o allevamenti che potrebbero essere fonti di inquinamento». Il ciclo d'allevamento parte dai riproduttori selvatici, che vengono sottoposti a indagine genetica per verificate che siano autoctoni. Questi pesci vivono nei dieci bacini esterni in terra da 40 metri per 10, alimentati, attraverso due pompe, dal laghetto, che fornisce l'acqua anche alle vasche in serra (l'acqua finisce, poi, in un altro laghetto per la fitodepurazione). Un mese prima del periodo di riproduzione, gli animali vengono portati nelle vasche interne per un periodo di adattamento. In questa fase maschi e femmine sono tenuti separati per poter decidere il momento della riproduzione, e rimessi insieme soltanto nel momento giusto.Dopo la nascita, i piccoli crescono in altre vasche, sempre all'interno, dove vengono nutriti prima con il plancton e poi con cibo vivo come micro-invertebrati e larve di carpa (oltre al mangime). «Il cibo vivo - spiega Sgarbi - serve a stimolare la predazione». Un allenamento alla sopravvivenza per quando dovranno abbandonare le vasche e cominciare a nuotare in un fiume, prima di un passaggio nelle vasche naturali. Come accadrà, tra un po', agli avannotti di storione beluga nati lo scorso 5 aprile, quelli che costringono ai turni notturni. Le uova sono arrivate, già fecondate, dalla Russia, con tanto di pedigree. Sono destinati alle acque del Parco del Ticino, con cui l'azienda ha firmato un accordo per la vendita di mille storioni (dai 5 ai 10 euro il prezzo per ogni pesce). Soltanto parchi o enti pubblici? «No, gli acquirenti dei pesci possono essere anche privati, come cave da pesca». --S.Pin. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Area Protetta: Diverse  |  Fonte: AREA Parchi
Società 'L'avannotto': qui nascono i futuri abitanti di laghi e fiumi
 
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