Rassegna stampa

Una Bresso più vivibile, più sostenibile e a misura di pedone, di ciclista e di bambino: non è un miraggio ma una realtà che si può costruire tutti insieme, con le idee e le proposte di «BressoinBici», un «gruppo autogestito» come lo definiscono alcune tra le mamme cittadine cofondatrici, che amano muoversi soprattutto in bici.

Facendo attenzione al traffico e trovando a fatica, però, quei ridotti spazi in città destinati esclusivamente a quanti amano pedalare: girando per i quattro quartieri con tanto di cartina, hanno così «mappato» e postato su Fb, nel gruppo «BressoinBici», tutto quanto si dovrebbe realizzare per raggiungere la tanto desiderata mobilità sostenibile, utile alle famiglie e ai più piccoli. Le piste ciclabili sono «davvero pochissime a Bresso - dicono Anna e Monica -. Quella di via don Minzoni è a zig zag e alcuni tratti azzurri sono scoloriti. In via Campestre lo spazio ciclabile è diventato pedonale. Quella di via XXV Aprile è stata rimossa. Eppure Bresso è la città del Parco Nord. Noi ci siamo e vorremmo fare le nostre proposte, da inserire nel Pgt cittadino».

Il messaggio è stato lanciato, in particolar modo, nella serata dell'altro ieri: un centinaio di ciclisti hanno partecipato alla biciclettata, auto-organizzata dal gruppo «alla ricerca di una mobilità sostenibile», per la Settimana europea della mobilità, partendo dall'Area «Iso Rivolta» e in giro per le strade cittadine: «Abbiamo raccolto molte segnalazioni da parte dei bressesi - concludono i volontari di «BressoinBici» -. Per esempio, in via Vittorio Veneto adattiamo gli spazi dei binari e dei controviali in direzione nord-sud, collegandoci con la pista di via don Minzoni. Realizziamo un percorso verso il centro sportivo comunale di via Deledda. Per la sostenibilità, abbiamo pensato a una zona a 30 km orari per le auto in piazza Martiri della Libertà e a un bike-park per i bambini, nel pratone dietro la Iso Rivolta».