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Il ritorno naturale del lupo in aree collinari e di pianura

Conferenza svoltasi il 30 maggio a Trino

(01 Giu 23) Martedì sera 30 maggio si è svolta una bella serata di informazione sul ritorno naturale del lupo nella nostra zona. L'incontro era organizzato dall'Ente-parco, con la collaborazione del Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino ed il patrocinio del comune di Trino.

Moderatore della serata è stato Fausto Cognasso, trinese "doc", associato a Legambiente.

Dopo i saluti di Ivano Ferrarotti, Primo Conservatore del Bosco (storica carica, equivalente a quella di presidente) Cognasso ha introdotto i temi ed il progetto Life, presentando le relatrici. 

Marta De Biaggi, biologa che lavora al progetto LIFE WolfAlps EU nel gruppo comunicazione, ha parlato del lupo come specie, della differenza e somiglianza col cane, del suo comportamento e delle problematiche connesse al suo ritorno. Dal racconto è emerso che il lupo è un animale molto elusivo, che preferisce evitare gli incontri con gli esseri umani. E' un predatore generalista/opportunista: le sue prede sono gli animali selvatici che trova nell'ambiente in cui vive e possibilmente quelli più facili da predare, ad esempio in collina e pianura capriolo, minilepre, cinghiale, nutria ecc. Anche il bestiame domestico (pecore e capre in primis, ma anche bovini, asini e cavalli) può occasionalmente essere predato, creando non pochi problemi per la coesistenza tra il lupo e le attività umane. 

Laura Gola tecnico dell'ente-parco ha descritto che cosa è emerso da alcune ricerche e tesi specifiche riferite alla zona, in particolare al Bosco della Partecipanza, anche nell'ambito del progetto LIFE WolfAlps EU. Qui a Trino nel 2021 erano certamente presenti due esemplari di lupo. La dieta dei lupi a Trino è costituita soprattutto da cinghiale, capriolo e nutria. Le informazioni scientificamente raccolte sono frutto di ricerche condotte da Parchi, Provincia, volontari che hanno seguito una specifica formazione. Si fanno monitoraggi, si lavora insieme a pastori e allevatori per ridurre i danni o le predazioni. Molto interessante è stata la parte di intervento in cui Gola ha descritto, dati alla mano, come i lupi si spostino molto, anche in ambienti urbanizzati, sempre difficilmente lasciandosi vedere. Una tecnica di monitoraggio è quella che si serve del fototrappolaggio, mentre l'analisi delle fatte (gli escrementi del lupo) permette di fare indagini su che cosa mangia e tracciare un identikit degli individui. In zona si è così scoperto un branco composto da 2 genitori, 4 figlie e un maschio in dispersione. Il momento clou è stato un breve filmato ripreso di notte in bosco con telecamera a raggi infrarossi. Nel filmato il lupo punta una preda, con fare molto attento.

Al termine della conferenza ci sono state domande del pubblico sulla diminuzione di ambienti naturali, malattie e altro. Tra le domande è stata interessante la seguente: "Quale atteggiamento tenere se si incontra il lupo ad esempio durante una camminata nel bosco?" Diverse sono le situazioni e le risposte: se si cammina con il cane (potenziale avversario): tenere il cane vicino, al guinzaglio. In generale, il lupo si allontanerà spontaneamente dopo averci osservato per qualche istante. Nella rara occasione in cui non lo facesse, ciò è perché potrebbe avere una preda lì vicino ed in tal caso, lentamente e facendo rumore ci allontaniamo per proseguire il nostro cammino. 

I motivi della diffusione in pianura del lupo: negli ultimi trent'anni il lupo è naturalmente tornato a occupare le vallate alpine. Grazie alla sua capacità di dispersione si sta lentamente spostando in aree collinari e di pianura alla ricerca di nuovi territori, in cui il numero di individui sicuramente aumenterà, ma limitatamente alle caratteristiche dell'ambiente e alle risorse a disposizione.

Beppe Ferraris, vicepresidente del Parco Alta Valsesia, era presente tra il pubblico ed è intervenuto citando un interessante libro: "Il tempo dei lupi" di Riccardo Rao, e sottolineando che l'Unione Europea investe risorse per studi e azioni per sostenere anche chi ha danni da lupo, portando il dato della Valsesia, dove sono accertati 4 branchi.

Per saperne di piùhttps://www.lifewolfalps.eu/ho-visto-un-lupo-consigli-di-comportamento-in-caso-di/

La conferenza sul lupo, il 30 maggio a Trino (Foto di Maria Teresa Bergoglio)
La conferenza sul lupo, il 30 maggio a Trino (Foto di Maria Teresa Bergoglio)
La conferenza sul lupo, il 30 maggio a Trino (Foto di Maria Teresa Bergoglio)
La conferenza sul lupo, il 30 maggio a Trino (Foto di Maria Teresa Bergoglio)
La conferenza sul lupo, il 30 maggio a Trino (Foto di Maria Teresa Bergoglio)
La conferenza sul lupo, il 30 maggio a Trino (Foto di Maria Teresa Bergoglio)
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