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Torna, nella Miniera del Temperino al Parco di San Silvestro, 
il progetto di ricerca MIMA-SITES

(Piombino, 18 Gen 22) Al Parco archeominerario di San Silvestro sono in continuo sviluppo le attività di ricerca: il nuovo anno si apre con la ripresa della ricerca MIMA-SITES nella Miniera del Temperino, dopo uno stop causato dall'emergenza Covid.

La Miniera del Temperino è oggetto dalla fine del 2017 di un'importante attività sperimentale, condotta in sinergia da fisici e geologi dell'Università di Firenze, dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), con la collaborazione di Parchi Val di Cornia.
Si tratta di un'attività scientifica che mira alla realizzazione di una radiografia dello spesso strato di roccia che si trova al di sopra della galleria visitabile della miniera, andando alla ricerca di gallerie note o sconosciute e di pozzi minerari di epoca etrusca. La metodologia d'indagine messa in atto all'interno della miniera del Temperino, la cosiddetta "radiografia muonica", è stata utilizzata dallo stesso gruppo di ricerca in uno studio analogo effettuato presso la Galleria Borbonica a Napoli, nella quale è stata identificata una cavità non conosciuta e da altri gruppi di fisici all'interno della Piramide di Cheope a Giza in Egitto, dove ha permesso di scoprire una grande camera nascosta.
Per svolgere tale attività viene utilizzato il rivelatore MIMA, acronimo di Muon Imaging for Mining and Archaeology, un dispositivo all'avanguardia in grado di rivelare il passaggio dei muoni atmosferici e ricostruirne la direzione di provenienza.

La radiografia muonica (muografia) è un'innovativa tecnica non invasiva, simile alla radiografia a raggi-X, che permette di effettuare rilievi radiografici di strati di materiale molto spessi usando i muoni, particelle simili agli elettroni, presenti nei raggi cosmici. I muoni "piovono" indisturbati sulla Terra e proseguono il proprio percorso in sotterranea, attraversando decine di metri di roccia prima di essere definitivamente assorbiti. La probabilità di assorbimento dei muoni dipende dalla densità delle rocce attraversate, quindi è più alta se i muoni attraversano rocce più dense, è più bassa se i muoni attraversano rocce meno dense o cavità. La possibilità di posizionare il rivelatore in una galleria sotterranea consente di ottenere una radiografia dello strato di rocce attraversato dai muoni, misurandone il flusso all'esterno e confrontandolo con quello ottenuto alla profondità a cui è posizionato il rivelatore.

Nella prima fase di studio l'attività di ricerca si è concentrata sull'utilizzo della radiografia muonica per ottenere una caratterizzazione tridimensionale della conformazione rocciosa nell'area della "Gran Cava", situata al di sopra della galleria mineraria attualmente visitabile e interessata da scavi minerari in epoca etrusca, cinquecentesca, ottocentesca e novecentesca.

Il progetto MIMA-SITES, che prosegue la prima fase di attività di ricerca, è stato finanziato dalla Regione Toscana nell'ambito dei progetti congiunti di alta formazione a valere sul POR FSE 2014/2020 – Asse A – OCCUPAZIONE "Assegni di Ricerca in Ambito Culturale" e cofinanziato da Parchi Val di Cornia S.p.A.. Ripartito in questi giorni dopo uno stop causato dall'emergenza Covid, ha come scopo quello di caratterizzare fisicamente l'area della miniera del Temperino, andando ad individuare sia eventuali zone a bassa densità, presumibilmente legate alla presenza di scavi minerari antichi, sia zone ad alta densità, legate alla presenza di filoni di minerali metalliferi. La radiografia muonica consente quindi di incrociare i dati fisici con quelli archeominerari. In pratica si procederà alla ricostruzione tridimensionale dell'area tramite radiografia muonica, alla realizzazione del rilievo 3D e alla caratterizzazione geomeccanica degli ammassi rocciosi. Il rilievo 3D verrà ricostruito utilizzando la tecnologia laser scanner per tracciare la struttura superficiale e la tecnologia georadar (da drone) per individuare eventuali strutture nel sottosuolo fino ad una profondità massima di 80 m.
La combinazione di questi dati con quelli relativi alla campagna tomografica, eseguita in parallelo, è finalizzata alla generazione di un modello tridimensionale utilizzabile anche per applicazioni in realtà aumentata.

Il Parco di San Silvestro si conferma luogo di sperimentazioni di grande interesse scientifico, grazie alla disponibilità di una ingente mole di dati archeologici, speleologici e minerari raccolti negli anni da vari gruppi di ricerca e alla possibilità di accesso in sicurezza nelle sue gallerie minerarie.

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