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Inaugurato il nuovo Sarnacli Mountain Park di Andalo

L'area verde sarà sempre aperta ad ingresso libero

(Strembo, 25 Lug 19) E' stato inaugurato sabato 20 luglio, tra tante famiglie e bambini curiosi, il nuovissimo Sarnacli Mountain Park di Andalo.

A tagliare il nastro sono intervenuti Mario Tonina, assessore all'ambiente della Provincia di Trento, Joseph Masè, presidente del Parco Naturale Adamello Brenta, e Alberto Perli, sindaco di Andalo. Si è unito a loro Alex Bottamedi, assessore alle foreste di Andalo e rappresentante dell'Altopiano della Paganella nella Giunta del Parco, che ha creduto moltissimo nel progetto di Sarnacli.

"Si tratta della prima installazione del Parco qui ad Andalo che da tempo chiedeva una presenza più tangibile dell'Area protetta - spiega Bottamedi - Sulla scorta della positiva esperienza del Sentiero di Sciury, in cui il Parco ha fornito i contenuti scientifici all'opera realizzata dalle Funivie Molveno Pradel, Sarnacli è stata frutto di una proposta del comune di Andalo.".

La zona di Sarnacli, ex vivaio forestale a 1.123 m di quota alle pendici del Piz Galin con vista sulla Paganella, si trova a circa 1 km dal paese. È raggiungibile da via Pradel in pochi minuti, sia con i mezzi che a piedi, e accessibile da un facile sentiero nel bosco dal centro sportivo di Andalo e il Comune l'ha valorizzata a più riprese nel corso degli ultimi anni. L'edificio recentemente realizzato a Sarnacli accoglie un punto ristoro e spazi polifunzionali.

Il progetto del percorso, redatto dall'architetto Andrea Miserocchi dello studio Minove di Riva del Garda, è il prodotto di un gruppo di lavoro composto dai progettisti, dal settore didattica del Parco, dall'amministrazione comunale. Non si tratta, infatti, semplicemente di giochi interattivi ma ogni postazione simula la realtà ponendo le persone di fronte alla necessità di individuare la strategia migliore per affrontare un particolare contesto.

Un portale in larice naturale ci dà il benvenuto e subito siamo invitati a togliere le scarpe! La prima tappa è, infatti, il barefoot, un corridoio lungo circa 30 metri da percorrere a piedi nudi per provare a diretto contatto con la pelle le sensazioni che ci danno diversi materiali naturali come cortecce, foglie, sassolini e pigne. Si arriva quindi a Selvapiana, residenza dell'ultimo esemplare di orso autoctono, dove un memory gigante ci insegna a riconoscerne le orme, le caratteristiche, le abitudini. Si sale poi alla Montanara dove in sei "casette" sono inserite essenze di profumazioni tipiche del bosco. La sfida consiste nell'annusare attraverso un foro e indovinare la pianta da cui è estratto. Nella prateria alpina di Malga Spora si incontra l'habitat della marmotta, dove si può simularne gli spostamenti attraverso i suoi tunnel e i suoi sistemi di comunicazione. La salita al Piz Galin, vetta simbolo dell'Altopiano, avviene attraverso una parete, alta 3 metri e larga 7, per sperimentare le basi dell'arrampicata sportiva. Si passa poi da alcune cassette con dei sassi con i quali si può provare a comporre il Sas del Clamer, la famosa roccia in equilibrio, e dalla "crozara" del Fibion per scorgere le sagome degli animali nascosti. Raggiunto il grandioso anfiteatro del Grostè, gli strumenti musicali, ideati dal percussionista Luciano Baldan, permettono di riprodurre i suoni gravi della montagna e ci si può cimentare nella ferrata del Brenta centrale tra passerelle e scalette. Dopo una sosta al Rifugio Tosa-Pedrotti in "miniatura", dove si comprende la vita semplice del rifugio, è proposta una simulazione della salita alpinistica al Croz dell'Altissimo tramite una piramide di corde alta 5 metri. Ci si può abbandonare sugli scivoli "detritici" del Rifugio Croz per una rapida discesa e, infine, si rientra da Pradel per un ultimo saluto agli animali del bosco.

In tutte le postazioni sono indicati, con segnaletica e tabelle che riproducono quelle vere, quali sono i sentieri SAT che le collegano a quelle limitrofe. L'idea è quella di mostrare il territorio e invogliare a raggiungere davvero quei luoghi.

Tutte le strutture sono state realizzate con materiali certificati a basso impatto ambientale e tecnologie innovative. L'edificio vicino, recentemente realizzato dal Comune, accoglie anche un punto ristoro.

Il percorso è sempre aperto, liberamente frequentabile, e una parte delle attività è praticabile anche da persone con capacità motorie o percettive limitate.

Sarnacli Mountain Park è un'opera proposta dal Comune di Andalo e realizzata dal Parco Naturale Adamello Brenta.

Il progetto del percorso, redatto dall'architetto Andrea Miserocchi, è stato concepito da un gruppo di lavoro composto dai progettisti, dal settore didattica del Parco e dall'amministrazione comunale di Andalo.

L'opera, eseguita da Xilema Counsulting, ha avuto un costo complessivo di circa 150 mila euro ed è stata ammessa a contributo del 90% da parte del Servizio aree protette della Provincia Autonoma di Trento nel programma del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 per l'operazione 7.5.1 "Sostegno a investimenti di fruizione pubblica in infrastrutture ricettive e informazioni turistiche".

Al completamento del lavoro hanno contribuito anche le squadre operai del Parco. La direzione lavori è stata dell'Ufficio Tecnico-Ambientale del Parco.

Il percorso è già segnalato sul sito e sulla App del Parco.

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